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Nuovo Premier greco Papandreu può formare il nuovo governo

Oggi il Premier Papandreu consegnerà al Presidente ellenico Papoulias la lista dei ministri, immediatamente dopo si terrà il giuramento.      

Dopo aver ricevuto dalle mani del Premier uscente Kostas Karamanlis le dimissioni del governo di centrodestra formato da appartenenti al partito moderato di Nuova Democrazia, il Presidente della Repubblica greca Papoulias ha conferito al “leader” del Pasok, il movimento dei socialisti ellenici, Georges Papandreu l’incarico di formare il nuovo gabinetto che dovrà governare il paese nei prossimi anni.

Papandreu nelle ultime ore ha lavorando alla lista dei ministri che verrà consegnata al Capo dello Stato per permettere ai componenti del nuovo governo di giurare nella stessa serata di oggi, ed entrare così immediatamente nella pienezza delle funzioni.

“C’è molto da lavorare per guidare la Grecia, una nazione che negli ultimi anni era abituata a viaggiare con un incremento del Pil pari al 4% annuo, fuori dalla recessione determinata dalla crisi economica globale ed aggravata da alcuni fattori tipicamente locali come la fragilità del sistema produttivo autoctono, non molto diversificato, cui l’inazione del governo di centrodestra non ha saputo porre rimedio” ha dichiarato Papandreu non appena ricevuto l’incarico per la formazione del nuovo governo.

Come si ricorderà le elezioni di domenica scorsa hanno determinato ad Atene una vittoria abbastanza netta dei socialisti del Pasok che con il 44% dei suffragi hanno conseguito la maggioranza assoluta dei seggi, centossessanta su trecento, distanziando di sette punti il movimento di centro- destra di Nuova Democrazia guidato da Karamanlis.


Nuova Democrazia ha visto, inoltre, il proprio consenso eroso in parte dal movimento xenofobo di estrema destra Laos che con il suo quasi 6% ha riportato un’egregia affermazione in Attica ed Epiro, le regioni elleniche più interessate dalla disordinata immigrazione albanese, lo scomodo paese confinante cui i greci guardano con diffidenza. I comunisti del Kke invece sono rimasti stabili al 7% mentre il partito della sinistra unita, Syriza, si è attestato attorno al 4,5%.

Distensive le parole di Papandreu in materia di politiche comunitarie e di politica estera. Il cosmopolita Georges, di madre americana, oltre a volere trattenere per se stesso la carica di Ministro degli Esteri,intende battersi, al fianco di Silvio Berlusconi, a Bruxelles affinché l’Europa unita vari una politica comune in materia d’immigrazione e non lasci più gli Stati mediterranei ad arginare da soli e con le armi spuntate un fenomeno epocale.

In materia di politica interna invece il nuovo gabinetto Papandreu intende combattere fin da subito la corruzione, una delle piaghe storiche del paese, varare una seria politica di redistribuzione del reddito a favore dei più poveri, i greci ancora ricordano con terrore le frequenti rivolte anarchiche che hanno affettato il paese negli ultimi mesi, ed una politica di incremento degli investimenti pubblici al fine di modernizzare un paese ancora debole strutturalmente.

Per ciò che concerne la tutela delle minoranze residenti in patria invece Papandreu intende proseguire sulla strada già intrapresa dal padre Andreas dieci anni fa cioè varare misure per integrare pienamente nel tessuto sociale ellenico la minoranza musulmana di origine turca che vive in Tracia ai confini con Bulgaria e Turchia, paese con il quale la Grecia è condannata a confrontarsi, non fosse altro che per la situazione cipriota, ma senza tirare troppo la corda.

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