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 Home page > Attualità > Economia > Ma la card è proprio social?

Ma la card è proprio social?

E’ stata presentata come un’iniziativa all’avanguardia con tanto di geniale ed orgoglioso Ministro che mostra la tesserina blu.

Ma questa card è proprio social?

La domanda sorge spontanea dopo aver letto la normativa, i moduli e relative istruzioni (ma chi li avrà pensati?).

Inizia il percorso ad ostacoli.

Prima di tutto si deve verificare se si è benestanti. Chi ha più di 65 anni e meno di 70 non deve superare i 6.000 euro di reddito, 8.000 chi ne ha più 70 . Con la pensione minima (5.760, 56) siamo già quasi al limite, basta possedere una piccola rendita da fabbricati e si è fuori.

Chi oltre alla pensione minima è cosi "fortunato" da percepire anche l’indennità di accompagnamento (5.581,08) è fuori dall’agevolazione anche se supera i 70 anni, si, perchè anche gli assegni assistenziali rientrano nel calcolo del reddito anche se esenti da tassazione.


Per inciso, che testa può avere chi non riesce a tenere conto delle situazioni più disagiate?


Poi bisogna fare l’ISEE il cui valore non deve superare i 6.000,00 euro (requisito richiesto anche per il nucleo familiare con un bambino minore di 3 anni) . Già la pensione minima INPS più un "patrimonio" in titoli o depositi di 5.500 euro restituiscono un valore ISEE di oltre 6000 euro. Quindi se si è abbastanza ricchi da possedere qualche piccolo risparmio (magari dopo una vita di sacrifici e mal pagato lavoro) ed onesti da dichiararlo non si ha diritto alla carta.

Poi, quando ci si riesce, si compila il modulo e lo si presenta alla posta e dopo file e litigate si ottiene l’agognata card.

Ma attenzione, per gli acquisti di generi alimentari la si può usare solo nei negozi abilitati che devono essere convenzionati con il circuito MasterCard la multinazionale che gestisce la carta.

Alla fine quanti saranno i reali benificiari di questa card?

Uno sicuro ce n’è, la multinazionale MasterCard che gestisce l’operazione, la quale percepirà dai negozianti l’1,2% sulla spesa effettuata, per una stima iniziale di 7,5 milioni di euro.

Accreditare i 40 euro sulle pensioni
proprio non si poteva fare?

Commenti all'articolo

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.172) 1 gennaio 2009 21:04

    Sono d’accordo e aggiungerei: quanti tra i pochi "poveri " idonei alla social card (in genere anziani)potranno capirci qualcosa di questa trovata del governo e per 40 euro in piu’?
    Ovviamente tutte queste complicazioni che vengono elencate nell’articolo sono fatte apposta per evitare che troppi la richiedano...allora di che aiuti si sta parlando?E soprattutto a chi?
    saluti

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