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Leopoldo Elia, Uomo del Dialogo. Sassari ne omaggia la fedeltà alla Costituzione

Ad un anno dalla scomparsa, un convegno all’Aula Magna dell’ateneo cittadino, ha ricordato il pensiero e l’azione del costituzionalista marchigiano.

Uomini delle Istituzioni, rappresentanti la cosiddetta “società civile” e addetti del Foro sassarese, ma anche cittadini e giovani, hanno seguito con attenta partecipazione il convegno dedicato alla figura di Leopoldo Elia. Il costituzionalista, nato a Fano nel 1925, ad un anno esatto dalla sua scomparsa (avvenuta il 5 ottobre 2008), è stato ricordato, con un seminario dedicato, organizzato dai G.I.P.S. (Gruppo Impegno Politico Sociale) con il patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna, presso l’Aula Magna dell’Università, lo scorso venerdì 16 ottobre.

Introdotti e moderati rispettivamente da Mario Oppes e Nino Bagella (promotori G.I.P.S.) gli interventi susseguitosi, sono stati accomunati in unanime giudizio all’indissolubile legame con la Carta Costituzionale. Stella polare del giurista cattolico e dossettiano, ricordato come Uomo del Dialogo e di grande umanità, in tutti i contributi dei relatori. Avviati dal saluto del sindaco, Gianfranco Ganau, che tracciando un profilo di Elia, ha evocato “gli elementi di allarme”, per il duro attacco sferrato in questi giorni, alla Costituzione Italiana ed alle Istituzioni ad esse richiamate. Contrapposizioni e tensioni già prefigurate in giovane età dall’Elia, animatore della FUCI e di quel laboratorio d’idee (approdate nella rivista Cronache Sociali) che vide in Giuseppe Dossetti il suo principale mentore e Costantino Mortati il Maestro di riferimento.



Tutta la serata si è consumata in una serie di attestazioni forti e alti pronunciamenti. Il primo, inviato direttamente dal Presidente Napolitano e letto da Mario Oppes, ha espresso vicinanza per i convenuti alla giusta iniziativa. Centrale, esauriente la prolusione del prof. Cesare Mirabelli, invitato dagli organizzatori per illustrare l’impegno culturale di Elia ed il servizio reso alle istituzioni. Con rigore agiografico, il successore dello stesso Elia alla presidenza della Corte Costituzionale, titolare di più cattedre accademiche nelle Università della capitale, ha tracciato il percorso professionale, istituzionale, umano del collega e amico scomparso. In vari passaggi Mirabelli ne ha evidenziato le ampie capacità di riflessioni derivate dal pensiero di Elia, costantemente disponibile ad un contraddittorio sempre aperto e coltivato. Scevro da slogan e lungi dal costruire personalismi da “personaggio”, bensi ricercatore fine della persona e del dialogo democratico.- “..Sorprende la coralità..” insiste Mirabelli, non solo dei tanti allievi ma dei molteplici contatti intercorsi con lui. Consumatisi tutti con passione anche a Sassari, “..città nobile..” in un luogo (l’Aula Magna) che simboleggia Elia professore.

Proprio in virtù di tale concezione collegiale e democratica, Elia appartenne a quei Maestri, coerentemente anche testimoni con la propria condotta, che “non dominano ma indirizzano”. Segni forti della sua presenza pubblica furono, secondo il relatore, il Concilio e la Costituzione: un cristiano laico che ha vissuto il suo tempo ancor prima del Concilio. Per l’anagrafe Elia non può essere considerato un “padre della Costituzione” ma il suo percorso è necessario e di qui nasce il suo Affetto Costituzionale come lui stesso lo definì. Aneddoti e tappe importanti rievocano una figura d’impegno straordinario: dalle ore di studio, continuate nella passeggiate romane di approfondimento a Piazza Navona, ai convegni costituzionali partenopei , ricordati quello della prima ora, con Dossetti, Vittorio Bachelet, Carlo Alfredo Moro nel 1947 per la FUCI e ancora nel 2007, sui temi della laicità dello Stato. Lambita con discrezione e non dissimulato affetto, la sfera privata di Leopoldo Elia. Era considerato un “distratto” ricorda Mirabelli ed in famiglia pronto e determinante fu il supporto della consorte (termine coerente e pieno), signora Paola. Seduta in prima fila, accanto al vescovo sassarese mons. Atzei, la vedova Elia, ringrazia con parole semplici, l’affetto che si respira in sala, forte come una presenza avvertita e mai lasciata. Tante le testimonianze di amici e colleghi sassaresi che lo conobbero: l’ Avv. Antonello Arru, Presidente della Fondazione Banco di Sardegna, il Prof. Paolo Fois, l’ On. Pietro Soddu, il Prof. Francesco Falchi e la partecipazione sentita di tanti cittadini che avvertono l’urgenza e la necessità di rinnovare con rigore democratico le fondamenta della Carta Costituzionale Repubblicana.

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