• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > La Svizzera si libera di quei simboli di diversità

La Svizzera si libera di quei simboli di diversità

Il 57,5% degli svizzeri è favorevole al divieto di costruire nuovi minareti, le torri da cui il muezzin chiama alla preghiera islamica. Si sono espressi domenica 29 novembre con il referendum indetto dall’estrema destra, nonostante il parere contrario del Consiglio federale. La Lega ha salutato quella elvetica come una vittoria quasi personale. ll senatore Gasparri non vede l’ora di “fare così anche in Italia".

Sarebbe bello eliminare con un referendum tutto ciò che non ci piace. Se ne potrebbe fare uno contro le signore troppo rifatte che vanno in tv, uno ad hoc contro gli addetti marketing delle sette religiose che citofonano alle 8 del mattino il sabato e la domenica. Uno contro l’ordine dei Cavalieri di Malta (a cosa servono?). Sono insopportabili anche i fruttivendoli egiziani che dicono “batata” invece che patata.
 
Nell’alfabeto arabo non esiste la lettera “p”, potremmo fare un referendum per introdurla e costringere la gente ad integrarsi (con l’obbligo di “p”, beninteso). Ci sono anche i Rom che vivono nelle roulotte, antiestetiche, pericolanti. Si potrebbe iniziare con un referendum che abroghi le roulotte, successivamente si penserà alla sistemazione dei Rom. Poi ci sono i bambini testimoni di Geova che a scuola non possono partecipare alle feste. Sono un evidente minaccia al diritto di diversione dei bimbi. Un referendum potrebbe limitarne uno per classe per intristire il meno possibile l’ambiente. Questione a parte sono le chiese moderne, talmente brutte che non sembrano neanche edifici sacri. Colate di cemento armato pendente, asimmetrico, a forma di raggiera o di banana splint. Allucinazioni indelebili di architetti mediocri o forse semplicemente ubriachi. Sono lì a rendere ancora più brutte le periferie.
 
Peggio ancora sono i minareti delle Moschee con le mezzelune che ne ornano l’estremità: qualcosa di esotico e posticcio che nulla ha a che vedere con la cultura europea, ricordiamolo, cristiana. Eppure in una città come Roma sarebbe inimmaginabile il panorama senza la cupola a base quadrata della Sinagoga sul lungotevere. Già, ma forse quella passa, per stavolta. Domani chissà, si potrebbe fare un referendum per non costruire cupole di sinagoghe. Chi danneggerebbe?
 
La maggioranza tanto ha sempre ragione, anche quando vota i dittatori, le leggi razziste, o un referendum che ci ricorda che tutte le religioni sono uguali, ma alcune sono meno uguali di altre. Che ci importa dei diritti fondamentali se tanto abbiamo ottenuto il diritto che sia la maggioranza a stabilirli? In effetti, però, se fossimo tutti uguali ci si annoierebbe a morte, forse è per questo che si combattono nuove finte crociate religiose. Sono ancora lontani i mondiali di calcio di giugno, nel frattempo ci riscalda un po’ con dell’antislamismo. Se in Italia non vi fosse il limite del referendum abrogativo se ne potrebbe proporre uno per sostituire i minareti con dei megaschermi. Vedere le partite è molto più divertente che pregare. La maggioranza, sicuramente, approverebbe.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares