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La riorganizzazione fallimentare è la questione più urgente

Durante la webcast internazionale tenutasi a Washington il 22 gennaio, due giorni dopo l’insediamento di Barack Obama come 44esimo Presidente degli Stati Uniti, l’economista americano Lyndon LaRouche ha illustrato, con grande chiarezza e fiducia, le sfide storiche che attendono la nuova amministrazione, e che dovranno essere affrontate immediatamente, approfittando della "finestra di opportunità" rappresentata dal cambio di amministrazione.

“La questione cruciale per il governo americano e il mondo intero in questo momento”, ha esordito LaRouche, “è la bancarotta dell’attuale sistema finanziario”. Il sistema americano è in bancarotta, il governo americano è in bancarotta, ed è in bancarotta anche il resto del mondo. Quindi “le decisioni che devono essere prese per mettere sotto controllo il problema devono essere prese ora”. Giacché pochissime persone, inclusa la nuova amministrazione presidenziale, sanno come affrontare il problema, “indicherò alcune regole di base per adottare una politica di emergenza che assicuri il successo dell’amministrazione Obama, assicurando che nel frattempo, nazioni come la Cina, la Russia ed altre nazioni in tutto il mondo non subiscano un tracollo”.

Siamo “sull’orlo di un crollo generale a catena, a livello globale, paragonabile nella forma al tracollo del XIV secolo, i cosiddetti secoli bui”, ha dichiarato LaRouche. Solo che questa volta il rischio è globale. Nessuna parte del mondo sfuggirebbe al tracollo, “a meno che il governo americano non intraprenda subito azioni… per sottoporre il sistema ad una riorganizzazione fallimentare prima che si verifichi il tracollo”.

Benché ambienti influenti intorno al governo americano comprendano molti aspetti del problema, ha proseguito LaRouche, essi non ne capiscono l’origine, e tenderanno quindi a commettere gravi errori. “Uno degli errori principali è questo: abbiamo un Presidente che è stato appena inaugurato. Dobbiamo agire ora, perché questo è il momento in cui è massima la sua capacità di agire. Se rimanderemo questi temi, o tenteremo di affrontarli gradualmente, prenderanno il sopravvento aspetti negativi che priveranno Obama della capacità di agire che ha in questo momento. E se Obama non riuscirà ad agire, e non otterrà il sostegno di cui ha bisogno per farlo, saremo tutti nei guai. Ma se agisce prontamente, e procede con risolutezza, come ritengo che voglia fare, allora potremo farcela, come pianeta”.

Nel corso della trasmissione, LaRouche è tornato più volte sul ruolo specifico della Presidenza USA, insistendo sul fatto che un cambiamento in meglio ci sarà solo “se la popolazione americana si mobiliterà a sostegno del nuovo Presidente, come accadde con Roosevelt. Naturalmente, le condizioni in cui fu inaugurato Roosevelt sono diverse da quelle di Obama. Ma vale lo stesso principio: bisogna cogliere al volo l’occasione di un Presidente appena eletto, e molto popolare, che impone subito la propria autorità per attuare un numero limitato di cambiamenti molto importanti”.

Il Presidente “ha poco tempo per agire! E deve agire sulla questione più urgente, il sistema finanziario e bancario. Deve prendere il controllo del sistema finanziario e bancario, non con qualche piccola misura palliativa, ma con la misura drastica di sottoporre il sistema finanziario e monetario ad una riorganizzazione fallimentare”. LaRouche ha spiegato che anche il sistema della Federal Reserve andrà sottoposto ad una procedura di riorganizzazione fallimentare, separando i titoli tossici da quelli reali e riavviando quindi l’economia produttiva con un sistema bancario nazionale paragonabile alla Banca Nazionale di Alexander Hamilton, il ministro del Tesoro di George Washington.  Fonte: Movisol.org

La questione è abbastanza chiara per tutti quelli che hanno orecchie per intendere e volontà di proseguire e perseguire questi obiettivi, oltre c’è il baratro ed un futuro che eufemisticamente chiameremo “incerto”.

Ormai i licenziati in Olanda come in Italia si contano in decine di migliaia.

Da quando si inizia a quando si raccoglieranno i primi frutti, passando per la resistenza durissima che opporrà cittadini e mondo civile contro l’attuale oligarchia finanziaria ed i politici loro camerieri passerà del tempo, e non sarà un tempo rose e fiori.

Ma più tardi ci si muove peggio sarà per tutti , auguriamoci tutti quanti buona fortuna.

 

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