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La resa dei conti

In principio era il Verbo – dice il Vangelo di Giovanni. E dopo il decennio degasperiano della ricostruzione, nella seconda metà degli anni Sessanta, iniziò l’epoca in cui, secondo il Verbo socialista, la ricchezza bisognava distribuirla, ancor prima di produrla.
 
Cominciò cosi la lotta al padronato e per la distribuzione della ricchezza, sotto forma di rivendicazioni salariali, talvolta giuste ma altre esagerate o addirittura dissennate, che fecero scappare a gambe levate tutti gl’investitori stranieri dal nostro Paese, causa la scioperomania oltranzista di quegli anni. E tutti applaudivano.
 
La trimurti sindacale (CGIL, CISL e UIL) sentenziava che bisognava inventare un nuovo modo di costruire le automobili, che si poteva godere della cassa integrazione anche per 20 anni e di un lavoro in nero parallelo, e tutti fingevano di non vedere e giravano la testa dall’altra parte.
 
Partì la lotta al nozionismo ed al merito ed il reclutamento – ope legis – di professori e pubblici impiegati, senza alcuna selezione e solo in base all’anzianità, per la garanzia del “posto fisso” per l’eternità. E tutti cantarono osanna alla classe politica dei tempi nuovi.
 
Conquistammo l’assistenza sanitaria gratis per tutto e per tutti, i libri scolastici, il presalario universitario, tasse scolastiche bassissime o inesistenti. E tutti battevano le mani contenti delle grandi conquiste garantiste del paese più moderno ed avanzato dell’occidente.
 
I servizi pubblici potevano essere scadenti, ma dovevano essere gratuiti o a prezzi politici.
 
E poi venne l’epoca delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Finte. Una gran pacchia per grandi amici e famuli politici. Una girandola di malaffare e di tangenti, pagate dai contribuenti e dai risparmiatori. Ricordate la privatizzazione anzi la svendita delle aziende IRI, banche, Autostrade ed ultima Alitalia?
 
E cosi anno dopo anno abbiamo accumulato un debito di 1800 miliardi di euro, che rischia di affossare il Paese.
 
E i giovani? Vadano a farsi benedire i giovani! Possono stare sulle spalle di mamma e papà sino a quarant’anni ed oltre.
 
Eppure questi cialtroni che ci governano cercano di convincerci che possono risanare e modernizzare un paese disfatto. Vorrebbero farci credere che possono far miracoli.
 
Credetemi, neppure il Padreterno (absit iniuria verbis) può far miracoli in simili circostanze.
 
E’ pessimismo? Non credo. E’ il realismo di chi le cose elencate le ha vissute, le ha viste con i propri occhi. Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti. Si fa per dire.

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