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La politica distratta dalle necessità del paese

Lodo Alfano, ponte sullo stretto di Messina, scudo fiscale, maggior protezione da abusi e percosse per categorie emarginate come gay etc., i problemi privati del premier con la sua difesa o gli attacchi dell’opposizione, e via dicendo, questi sono i principali argomenti che una politica distratta dibatte e porta avanti svogliatamente nelle aule parlamentari, nei salotti in TV o negli incontri di palazzo.

Gli uomini politici oggi hanno assunto un’immagine da star, presenziano frequentemente trasmissioni televisive, amano essere intervistati e generare sempre l’interesse dei media su se stessi, sempre più alla ricerca di attrarre l’opinione pubblica sulla propria persona o ciò che li riguarda.

Questa è l’impressione che ho io, cittadino, seguendo gli accadimenti di questo paese attraverso le finestre sul mondo messe a nostra disposizione da TV, giornali ed Internet.

La politica di destra e di sinistra ha incarnato negli ultimi 15 anni un carattere profondamente utilitaristico indirizzato alla occupazione personale di quegli spazi che dovrebbero essere destinati allo Stato, al bene ed all’interesse della comunità. 

Tutto questo però non è solo una impressione personale, ma è tristemente una realtà che possiamo riscontrare dalla disaffezione della politica per quelli che sono i reali problemi del paese e le necessità più impellenti.

Oltre questo i gruppi politici dirigenti continuando a mostrare il loro distacco per la situazione avversa del paese, disattendono tutte le possibilità ed aspettative di sviluppo indirizzate al welfare, alla crescita ed al cambiamento.

La realtà che interessa i cittadini è invece accantonata da un’altra parte, quasi secondaria, certamente inascoltata.

Ma allora quali sono i problemi del paese e le emergenze che avrebbero bisogno di più attenzione da parte di chi conduce il timone della società italiana?

La crisi economica prima di tutto, un problema tangibile che ha gravato su quasi tutte le categorie di questo paese imprese, lavoratori, famiglie, categorie non protette come disoccupati ed anziani. Tutti hanno dovuto contribuire esborsando dalle proprie tasche ‘sudate’ risorse per aiutare il paese ad uscire dal pantano, ma la politica non ha fatto un accenno ad una concessione o ad una rinuncia dei propri benefit e privilegi economici concessi dallo Stato che continuano a renderne una ‘Casta’ di fronte agli occhi dei cittadini. Quello che avremmo chiesto è di dare anch’essi un piccolo segno di partecipazione alla difficoltà generale in cui avanza il paese.

Passiamo a Palermo ed immondizia che è la punta dell’iceberg di una emergenza nazionale di gestione ambientale e dei rifiuti, ci sono ancora Napoli e poi Roma, seguono tante altre realtà, ma anche qui i nostri politici se ne guardano bene dall’affrontarla, nel frattempo abbiamo concesso alla Sicilia altri 4 miliardi di fondi Fas che non si sa dove finiranno.

Ancora possiamo continuare con la ’non gestione ambientale’ e la mancata manutenzione del territorio che non combattendo gli abusivismi troppo frequentemente genera i recenti disastri di Giampilieri, Sarno, etc, anche qui gli unici interventi della politica li abbiamo ai funerali di Stato, al resto ’fortunatamente’ pensa la protezione civile.

Poi abbiamo l’immigrazione, un enorme scottante realtà che ci tocca in molti da vicino con l’integrazione che troppo spesso vacante genera mostruosi accadimenti come l’uccisione del ragazzo di colore Abba in un bar di Milano. La politica limita il suo intervento ai ‘respingimenti’, ma chi vive in questo paese nei grandi centri subisce una evidente mancanza di regolamentazione di tutto l’aspetto immigrazione.

La giustizia è un altro problema che si abbatte quotidianamente sul nostro paese e sui cittadini mostrando tutta la sua pesantezza e rigidità di un apparato inadeguato al cambiamento della società divenuta sempre più affamata di velocità e concretezza. Anche qui la politica genera riformine, leggine ad personam, ma concretamente non si mette l’intero sistema Giustizia in condizioni di riprendere a funzionare come dovrebbe, fornendo un servizio efficente al cittadino.

Poi ci sono ancora i problemi della sicurezza sul lavoro, la burocrazia dell’amministrazione pubblica, la cura di un ambiente sempre più deturbato da rifiuti tossici, mancanza di una nuova politica energetica fondata sullo sviluppo di fonti energetiche pulite, i problemi della famiglia, delle donne, anziani e portatori di handicap, e tantissimi altre difficili realtà che gli italiani vivono molto da vicino quotidianamente.

Potremo star qui per ore ad elencare le pesanti realtà che la politica di questo paese stà dimenticando, generando malcontento tra la popolazione e rinunciando ad opportunità di sviluppo e cambiamento che molti altri paesi invece stanno cogliendo intraprendendo nuovi percorsi in vista dell’uscita dal tunnel della crisi economica.

Probabilmente noi non saremo con loro!

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