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La notizia un po’ originale non ha bisogno di Giornale

La signora Eva scrive al direttore de “il Giornale”, Vittorio Feltri: “ho letto nel suo fondo alcune considerazioni su Dino Boffo, il direttore di Avvenire che si dimise in seguito a una intricata vicenda di molestie. Devo dirle che mi sono sempre domandata perché una cosa così piccola sia diventata tanto grande al punto da procurare un fracasso mediatico superiore a quanto meritasse. Lei che ha acceso la miccia che ne dice a distanza di tre mesi?”

Dino Boffo, direttore di “Avvenire“, era stato condannato nel 2004 per molestie telefoniche a una ragazza di Terni e Gabriele Villa, a fine agosto "Il Giornale” elabora quella notizia così originale (in verità già pubblicata tempo prima da “Panorama”) con grande spreco di inchiostro.

Boffo è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione”.

A tre mesi di distanza da quella notizia si aprono i fascicoli giudiziari e si scopre che Boffo “non risulta implicato in vicende omosessuali, tanto meno si parla di omosessuale attenzionato“.

Feltri rispondere allora alla “gentile signora” che intanto il gioco l’aveva iniziato “Panorama” (“sia pure con scarsa evidenza”), che si era in clima “di fuochi d’artificio sui presunti eccessi amorosi di Berlusconi” e che anche “l’Avvenire” diretto da Boffo, solitamente “pacato e riflessivo, cedette alla tentazione di lanciare un paio di petardi” insieme a quelli di “Repubblica”.

 

E allora di fronte alla ghiotta occasione di sistemare qualche conto perché non mettere in croce il povero Boffo?

Ma invece di scusarsi per aver dato corpo e sostanza a una “bufala”, Feltri accusa ancora Boffo che in piena baraonda ha preferito “segretare il fascicolo” invece di renderlo pubblico, impedendo “di verificare attraverso le carte che si trattava di una bagattella e non di uno scandalo“.

Quindi, qual è la conclusione di questa vicenda?

Capire cos’è più importante nel “dare le notizie”: avere un obiettivo preciso da colpire, cercare un qualsiasi fatto che appesantisca la carica e colpire fino in fondo.

Ma se poi viene fuori che le cose non stanno proprio così? Pazienza, mica stiamo qua a verificare le notizie!

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.23) 13 dicembre 2009 15:48

    Sono le scuse alla Feltri. E’ lo stesso stile "vittima" di chi attacca il partito dei giudici e gli organi di garanzia dello Stato. Una vittima che "ha le palle" o forse "tiene per le .." un bel pezzo di società gridando al complotto eversivo ed al ribaltamento della sovranità popolare. Nel paese del BARBIERE e il Lupo la paura fa dire e credere cose davvero strane. Nessuna delle VOCI dentro l’ECLISSI si sarebbe mai sognata di pronunciare in sede internazionale una tale filippica contro le proprie Istituzioni democratiche. Quando ci si abitua agli UNTORI della parola tutto finisce in secondo piano. Perfino una CRISI-Atto secondo che viaggia verso nuovi record di famiglie indebitate, imprese fallite e nuovi disoccupati. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

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