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La ’ndrangheta (settima parte/capitolo3)

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L’Umbria, e in particolar modo la città universitaria Perugia, ha il triste primato della morte per overdose tra i giovani. Morti che sono in continuo aumento perchè gira tanta di quella droga che fa paura.

Il "monopolio" del traffico di stupefacenti è in mano alla cosca dei Facchineri, i quali hanno dato vita ad una struttura associativa multiforme, dedita ad attività criminose principalmente volte alla importazione di consistenti partite di stupefacenti e alla sua successiva commercializzazione.

L’indagine "windshear" condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Perugia ha consentito di ricostruire una rete criminale dedita all’importazione ed al traffico di sostanze stupefacenti, nella quale figuravano personaggi come Roberto Pannunzi e il figlio Alessandro, Stefano De Pascale, non chè appartenenti alle cosche Coluccio, Aquino, Bumbaca e Agostino, tutte originarie della Locride.

Ma la ’ndrangheta, in Umbria, con il tempo non si è limitata solamente alla semplice commercializzazione della droga. Anche perchè fa tanti, troppi soldi e quindi bisogna riciclarli più in fretta possibile. E allora è nato un altro triste primato in questa bella ma oscura regione: le morti sul lavoro!

Come vi ho già anticipato, l’Umbria non è assolutamente una regione verde. Purtroppo è in corso una cementificazione selvaggia, si costruiscono interi villaggi, inutili case e numerosi centri commerciali. E, ahimè, non è un caso che la regione Umbria si sia dimostrata favorevole al "Piano Casa" ideato dal Governo Berlusconi.

Basta fare una passeggiata tra i borghi dell’Umbria e non è difficile vedere numerose aziende edili al lavoro. Se ne possono scovare centinaia. E non è difficile scoprire che i lavoratori sono tutti o calabresi o campani, così come i Titolari.


Aziende che nella maggior parte dei casi sono ad odor di mafia.

Tempo fa ci fu un operazione dei carabinieri chiamata Naos nella quale si scoprì un accordo tra ’ndrangheta e Camorra(e in particolar modo il clan dei Casalesi) per controllare gli appalti in Umbria. Ci furono numerosi arresti, tra i quali anche numerosi amministratori locali.

Molte di queste società edili controllate dalla ’ndrangheta vengono acquistate tramite estorsione o acquisto a ribasso, e risultano vincenti sul mercato degli appalti pubblici e privati perche riescono a mantenere prezzi ultra competitivi grazie all’uso di materiali scadenti e soprattutto di manodopera rigorosamente a nero e malpagata, con carenza di sicurezza sul lavoro.

E quindi non è un caso che le morti sul lavoro in Umbria, superano la media nazionale. Le ’ndrine succhiano il sangue agli operai e mettono a rischio la popolazione con i suoi manufatti di scarsa qualità.

L’Umbria quindi è diventato un territorio dove succede di tutto, si creano nuove frontiere di riciclaggio del denaro sporco, si instaurano rapporti tra politica e criminalità organizzata, ci sono forti poteri occulti dove sembra che ad ogni avvenimento, dal delitto più efferato alla semplice rapina, intervengono prontamente.

Perugia è diventata una base per la creazione di strane organizzazioni, dove però mantengono sempre legami con le cosche Calabresi e clan Campani. E soprattutto sembrano avere delle coperture veramente troppo grandi, tanto di rimanere impuniti e continuare a fare la vita di sempre. Nonostante che ci sia scappato il morto.

Perchè da Perugia si fanno accordi per portare soldi a San Marino fino ad arrivare a costruire società a Londra . Un vero e proprio intrigo internazionale.

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