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La genziana: l’antico "amaro tonico"

Genziana

Nome botanico: Genziana Lutea L.
Famiglia delle Gentianacee
Parti usata: Radici e parti aeree
Raccolta : Autunno
Origini:
Habitat alpino delle regioni temperate

Descrizione della pianta: Specie protetta, è una pianta perenne originaria dell’Europa centro-meridionale e ha i fiori gialli. Le radici si raccolgono in autunno e non prima dei 4-5 anni di vita della pianta, si tagliano le radici secondarie e si procede a sezionare le primarie, parte pregiata, in piccoli pezzi usati per fare vari preparati. Le foglie si raccolgono quando le stesse iniziano ad avvizzirsi.

Proprietà terapeutiche: La genziana ha una tradizione antica di circa 3.000 anni come amaro tonico, non contiene tannini ed altri irritanti dell’apparato digerente. Contiene composti amari e molto intensi, così concentrati che si può sentire il sapore di una goccia diluita in 20.000 parti di acqua. E’ in grado di stimolare la digestione: usata dagli antichi egizi e romani per stimolare l’appetito, come detergente antisettico per le feriti, per i vermi intestinali, per le affezioni epatiche e per l’isteria femminile e i disturbi mestruali, se ne può fare uso quotidiano e per anni.

E’ un ottimo energizzante nei casi di debolezza, stimola gli acidi gastrici e la digestione. Ha proprietà antibiotiche: potente emmenagogo, si usa in casi di disturbi digestivi, disappetenza, senso di pienezza e flautolenza, è anche una pianta febbrifuga, antipiretica, aumenta le secrezioni bronchiali, trova applicazioni nei casi di anoressia, atonie gastriche e nelle digestioni lunghe e difficili, se ne può fare uso quotidiano per anni.

Uso interno:

Infuso: mettere in 1 litro di acqua 25-30 g di radice di genziana triturata, bollire per alcuni minuti e lasciare in infusione per circa 8 ore. Una tazza prima dei pasti. Si adopera per aromatizzare grappe e liquori.

Uso esterno: Decotto per ferite e piaghe.

E’ sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento. A dosi elevate può danneggiare la digestione, causare nausea, iperacidità e crampi. Da evitare per chi soffre di ulcera gastrica e duodenale, di crampi addominali, esofagiti o gastrite.

Fonte: Subito Verde

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