Italia: la crescita del debito pubblico è inarrestabile
I conti pubblici vanno sempre peggio e il debito italiano ha raggiunto un nuovo record negativo, arrivando a ben 1.800 miliardi di euro, mentre le entrate crollano a 4,5 miliardi.
Il debito è così cresciuto di 137,963 miliardi di euro in soli 10 mesi, con un aumento dell’ 8,3% ad una media di 13,8 miliardi di euro al mese, nonostante tassi di interesse tra i più bassi dal primo dopoguerra, poiché il dato di dicembre 2008 fornito dalla stessa Bankitalia lo collocava a 1.663,6 miliardi di euro.
Secondo le proiezioni Adusbef, se il Governo non interromperà il trend negativo, il debito pubblico è destinato a crescere ancora, di altri 142 miliardi nei prossimi 12 mesi, attestandosi alla cifra spaventosa di 1.943,784 miliardi nell’ottobre 2010, con un fardello pari a 32.396 a testa e di ben 92.561 euro a nucleo famigliare.
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Miliardi di euro
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Variazione in miliardi di euro
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Variazione percentuale
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Ottobre 2008
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1.669,935
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Ottobre 2009
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1.801,635
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+131,700
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+ 7,89 % (su Ott. 2008)
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PROIEZIONE
a parità di altre condizioni
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Ottobre 2010
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1.943,784
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+ 142,149
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+ 7,89 % (su Ott. 2009)
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TOTALE DEBITO DELLE
AMM.NI PUBBLICHE
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VARIAZIONE
SU DICEMBRE PRECEDENTE
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Dicembre 1998
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1.241,319
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///
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Dicembre 1999
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1.269,293
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+ 2,28 %
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Dicembre 2000
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1.287,599
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+ 1,44 %
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Dicembre 2001
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1.335,433
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+ 3,71 %
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Dicembre 2002
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1.342,342
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+ 0,52 %
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Dicembre 2003
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1.389,202
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+ 3,50 %
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Dicembre 2004
|
1.442,994
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+ 3,87 %
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Dicembre 2005
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1.510,826
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+ 4,70 %
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Dicembre 2006
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1.582,009
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+ 4,71 %
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Dicembre 2007
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1.598,975
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+ 1,07 %
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Dicembre 2008
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1.663.637
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+4,04 %
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Ottobre 2009
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1.801,600
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+ 8,3 % (su Dic.2008)
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Da dicembre 1998 a dicembre 2008
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+ 34,0 %
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Da dicembre 1998 a ottobre 2009
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+ 45,2 %
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Adusbef e Federconsumatori, da molto tempo, sollecitano il Governo ad una riduzione del debito pubblico, sia seguendo politiche di tagli a sperperi, sprechi e finanziamenti a fondo perduto, che nel 2009 si attestano a ben 39 miliardi di euro, che mediante la vendita di oro e riserve di Bankitalia, pari ad oltre 70 miliardi di euro, coerentemente alle dismissioni delle riserve auree effettuate da tutti i Paesi dell’Eurozona, che alienando il patrimonio demaniale e gli immobili non più necessari alle pubbliche amministrazioni.
L’enorme massa di debito pubblico poteva essere ridotto, sia utilizzando le dismissioni di oro e riserve della Banca d’Italia (oltre 75 miliardi di euro) come hanno fatto tutti i Paesi dell’area euro, che attuando politiche economiche di dismissioni dell’enorme patrimonio del demanio neppure ben censito,o riducendo la spesa pubblica che continua a dilatarsi per finanziare enti inutili, consuete clientele ed il salvataggio Alitalia, il cui costo, pari a 3 miliardi di euro a favore dei capitani coraggiosi, è stato addossato alla fiscalità generale.
Ma il Governo in tutt’altre faccende affaccendato, invece di adottare azioni concrete di contenimento del debito pubblico, che nonostante i tassi in discesa da parte della Banca Centrale Europea dovrebbe ridursi meccanicamente per i minori interessi, o di adottare azioni di contrasto all’evasione fiscale, ha approvato lo scudo fiscale, una premialità di vantaggio per i disonesti che continueranno a vivere sulle spalle dei contribuenti onesti, per sbiancare ciclicamente i capitali per la terza volta dal 2001 nella grande lavanderia statale, per evadere e frodare il fisco certi di farla sempre franca con gli “scudi tremontiani”.
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