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Italia: la crescita del debito pubblico è inarrestabile

I conti pubblici vanno sempre peggio e il debito italiano ha raggiunto un nuovo record negativo, arrivando a ben 1.800 miliardi di euro, mentre le entrate crollano a 4,5 miliardi.

Non si arresta la marcia del debito pubblico italiano, che per la prima volta sfonda il muro dei 1.800 miliardi di euro ad ottobre 2009 (801,6 miliardi di euro per la precisione, crescendo di ben 14,8 miliardi rispetto a 1.786,8 miliardi di settembre) superando così la vetta di ben 30.000 euro a carico di ognuno dei 60 milioni di cittadini o, se si preferisce, di ben 85.761 euro per ognuna delle famiglie italiane.

Il debito è così cresciuto di 137,963 miliardi di euro in soli 10 mesi, con un aumento dell’ 8,3% ad una media di 13,8 miliardi di euro al mese, nonostante tassi di interesse tra i più bassi dal primo dopoguerra, poiché il dato di dicembre 2008 fornito dalla stessa Bankitalia lo collocava a 1.663,6 miliardi di euro.

Secondo le proiezioni Adusbef, se il Governo non interromperà il trend negativo, il debito pubblico è destinato a crescere ancora, di altri 142 miliardi nei prossimi 12 mesi, attestandosi alla cifra spaventosa di 1.943,784 miliardi nell’ottobre 2010, con un fardello pari a 32.396 a testa e di ben 92.561 euro a nucleo famigliare.
 
 
 
Miliardi di euro
Variazione in miliardi di euro
Variazione percentuale
Ottobre 2008
1.669,935
 
 
Ottobre 2009
1.801,635
+131,700
 + 7,89 % (su Ott. 2008)
PROIEZIONE
a parità di altre condizioni
 
 
 
Ottobre 2010
1.943,784
+ 142,149
+ 7,89  % (su Ott. 2009)
 
 
 
 
 
L’andamento del debito pubblico (dati Bankitalia)
 
 
TOTALE DEBITO DELLE
AMM.NI PUBBLICHE
VARIAZIONE
SU DICEMBRE PRECEDENTE
Dicembre 1998
1.241,319
 /// 
Dicembre 1999
1.269,293
+ 2,28 %
Dicembre 2000
1.287,599
+ 1,44 %
Dicembre 2001
1.335,433
+ 3,71 %
Dicembre 2002
1.342,342
+ 0,52 %
Dicembre 2003
1.389,202
+ 3,50 %
Dicembre 2004
1.442,994
+ 3,87 %
Dicembre 2005
1.510,826
+ 4,70 %
Dicembre 2006
1.582,009
+ 4,71 %
Dicembre 2007
1.598,975
+ 1,07 %
Dicembre 2008
1.663.637
+4,04 %
Ottobre 2009
 1.801,600
+ 8,3 % (su Dic.2008)
Da dicembre 1998 a dicembre 2008
 
+ 34,0 %
Da dicembre 1998 a ottobre 2009
 
+ 45,2 %
 
 In undici anni, il nostro debito pubblico è aumentato del 45,2 per cento.

Adusbef e Federconsumatori, da molto tempo, sollecitano il Governo ad una riduzione del debito pubblico, sia seguendo politiche di tagli a sperperi, sprechi e finanziamenti a fondo perduto, che nel 2009 si attestano a ben 39 miliardi di euro, che mediante la vendita di oro e riserve di Bankitalia, pari ad oltre 70 miliardi di euro, coerentemente alle dismissioni delle riserve auree effettuate da tutti i Paesi dell’Eurozona, che alienando il patrimonio demaniale e gli immobili non più necessari alle pubbliche amministrazioni.

L’enorme massa di debito pubblico poteva essere ridotto, sia utilizzando le dismissioni di oro e riserve della Banca d’Italia (oltre 75 miliardi di euro) come hanno fatto tutti i Paesi dell’area euro, che attuando politiche economiche di dismissioni dell’enorme patrimonio del demanio neppure ben censito,o riducendo la spesa pubblica che continua a dilatarsi per finanziare enti inutili, consuete clientele ed il salvataggio Alitalia, il cui costo, pari a 3 miliardi di euro a favore dei capitani coraggiosi, è stato addossato alla fiscalità generale.

Ma il Governo in tutt’altre faccende affaccendato, invece di adottare azioni concrete di contenimento del debito pubblico, che nonostante i tassi in discesa da parte della Banca Centrale Europea dovrebbe ridursi meccanicamente per i minori interessi, o di adottare azioni di contrasto all’evasione fiscale, ha approvato lo scudo fiscale, una premialità di vantaggio per i disonesti che continueranno a vivere sulle spalle dei contribuenti onesti, per sbiancare ciclicamente i capitali per la terza volta dal 2001 nella grande lavanderia statale, per evadere e frodare il fisco certi di farla sempre franca con gli “scudi tremontiani”.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.51) 15 dicembre 2009 11:28
    Damiano Mazzotti

    Il vero problema è che tra tutti questi debiti non ci sono investimenti sostanziali in infrastrutture e pochissimi in ricerca e sviluppo...

    E’ tutta pastura per mantersi buone le caste... A mio parere questo Stato e questa partitocrazia di veccchi avari con la bava alla bocca ha i mesi contati e speriamo di non scoprire che il buco è molto più grande...

  • Di Renzo Riva (---.---.---.223) 15 dicembre 2009 13:33
    Renzo Riva

    Cari Dino e Damiano,
    Ricordate che gli italiani tutti, chi più e chi meno, hanno beneficiato dell’allegra finanza degli ultimi 40 anni con una classe politica tutta priva dei più elementari concetti di ECONOMATO.
    Ricordo categorie di lavoratrici pubbliche con prole (democratiche cristiane, comuniste, socialiste, dentro e fuori dell’arco costituzionale) in pensione con 14 anni 6 mesi e 1 giorno; lavoratori pubblici in pensione con 19 anni sei mesi e 1 giorno.
    Nel privato casse integrazioni a iosa e persino per oltre vent’anni in certe realtà.
    Tutti continuavano a votare i partiti del bengodi senza porsi alcuna domanda: fin che la barca va.
    Ora la barca sta affondando.
    Per penuria energetica e altro assisteremo ad una riduzione dell’aspettativa di vita che oggi è data verso gli 85 anni per le femmine e 78 anni per i maschi nonché ad un pari aumento della mortalità.
    Sia chiaro che i tempi di lacrime e sangue prossimi sono la giusta ricompensa per un popolo d’irresponsabili che pensavano di non doversi assumere il conto a piè di lista .
    Costi energetici, competitività insostenibile, delocalizzazioni hanno portato, e continueranno a portare, una massa di disoccupati.
    Media europea di lavoranti sul totale della popolazione attiva 47%; in Italia il dato è del 38%.


    Così è se vi ’pare

     

    A Febbraio urgono 37 miliardi di Euri per gli inetressi sul debito pubblico

    http://www.agoravox.it/attualita/economia/article/le-novita-della-finanziaria-2010-11501

    Nei primi mesi del prossimo anno Febbraio-Marzo potranno essere presi i seguenti provvedimenti:
    1 Patrimoniale
    2 Prelievo forzoso (tipo 6 per mille di Amato nel settembre 1992)
    3 Aumento tasse su seconde e altre case
    4 Avocazione sovranità monetaria con doppia moneta circolante
    5 Vendita patrimonio artistico per sfruttamento turistico

    Queste sono alcune ipotesi di lavoro che il Vice-presidente dell’Asso-Consulenti finanziari Eugenio Benetazzo ha tratteggiato quale possibile scenario per mantenere l’Italia nel consesso internazionale.

    Mandi,
    Renzo Riva
    [email protected]
    349.3464656

  • Di antimoderno (---.---.---.229) 15 dicembre 2009 22:37
    antimoderno

    Questo stupido sistema è totalmente marcio. Prima crolla e meglio è.
    Solo se crolla ci possiamo rendere conto della nostra stupidità.....dopotutto si impara dagli errori....

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