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Italia: ecco chi sono le vere vittime

A sentire i politici italiani loro sono le uniche vere vittime del Paese.
Sia che facciano affari con ambienti malavitosi, che si scambino favori e voti con imprenditori di ogni tipo, sia che siano sorpresi in atteggiamenti reprensibili con escort o addirittura trans, puntualmente si professano vittime di un complotto, di un ricatto, di una persecuzione giudiziaria.
 
Mai che siano sfiorati dal dubbio di essere colpevoli di qualcosa.
 
Proclamano a gran voce di essere galantuomini, innocenti e all’oscuro di tutto.
Seguono a ruota i magistrati. Appena qualcuno parla di toccare i loro privilegi ed immunità e propone una qualche riforma della Giustizia, o la modifica dell’impalcatura costituzionale che li riguarda, apriti cielo!
 
Assumono atteggiamenti di vittimismo ed hanno reazioni al limite della ribellione e dell’ammutinamento.
 
Che dire poi dei grandi industriali, dei grandi dirigenti pubblici e privati, di banchieri e dirigenti delle innumerevoli autorities?
 
Godono del favore e dell’aiuto dei governi, ricevono concessioni pubbliche, si aggiudicano grandi appalti, danno vita a scalate e bancarotte con l’aiuto dei politici amici, s’indebitano con la compiacenza degli amici importanti, ma con i soldi dei risparmiatori. Ed alla fine, qualunque sia l’esito delle loro imprese, si proclamano vittime, ma si riciclano da un incarico milionario all’altro.
 
Ma, mi chiedo, le famiglie che hanno avuto propri famigliari ammazzati dai terroristi, dalla malavita; le persone investite ed ammazzate da un ubriaco al volante, persone che restano quasi sempre senza ottener giustizia; i risparmiatori ridotti sul lastrico, per la bancarotta fraudolenta di imprenditori inetti o compiacenti tangentari dei propri protettori politici, risparmiatori che non hanno mai ottenuto un risarcimento, chi sono? Le vittime o i carnefici?
 
E quelle persone che ormai non riescono più a sbarcare il lunario, i lavoratori di mezz’età che perdono il lavoro e non riusciranno probabilmente a trovarne un altro; ed i tanti giovani che forse non ne troveranno mai uno o dovranno accontentarsi di un lavoro precario, senza intravedere un qualsiasi futuro certo, sono vittime o che altro?
 
L’improntitudine e la spudoratezza delle nostre classi dirigenti sono lo spettacolo quotidiano. Le vittime di questo spettacolo siamo noi cittadini inermi ed impotenti di fronte alla loro malvagità ed al loro cinismo.

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