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Influenza H1N1: suina, aviaria e possibili futuri scenari

Salgono a 32 le vittime imputabili al virus A H1N1 mentre i contagi superano ormai le 700 mila persone.

La mortalità di questo nuovo virus rimane molto bassa ma la paura e la confusione aumentano ugualmente, complice un’informazione imprecisa e, nel caso di alcune TV o alcuni giornali, tesa più ad allarmare che a chiarire i molti punti ancora oscuri
di tutta questa storia. (http://www.ansa.it/web/notizie/rubr... )

Ma crescono anche i no a questa vaccinazione, un articolo apparso sull’ANSA riferisce che in Italia l’80% degli infermieri e il 44% dei medici non si vaccinerebbe contro l’influenza A/H1N1.

Appurato ormai che questa versione della "suina" è relativamente benigna ma che comunque rappresenta un reale pericolo, talvolta mortale, per chi ha già altre patologie o comunque in grado di peggiorare notevolmente se infettati da questo virus, rimane una domanda molto importante a cui rispondere.

Il virus potrebbe mutare e ripresentarsi in una versione altamente mortale o comunque più pericolosa?

Una recente discussione fra specialisti dell’Istituto Superiore della Sanità (http://www.iss.it/binary/publ/cont/... ), indica che questa possibilità
esiste.

Ed una delle cause potrebbe essere il riassorbimento del virus H1N1 con quello dell’influenza aviaria (H5N1).

Questa è solo una possibilità, il virus dell’influenza suina potrebbe riassorbirsi con altri sottotipi e dare vita a mutazioni non preoccupanti. Però il rischio c’è, come affermato anche dal viceministro Fazio. Una possibilità remota ma ugualmente preoccupante. Ora la domanda è: dopo aver tirato fuori tutte le possibili motivazioni di allarme verso il virus della "suina" e dopo aver visto che, alla fine, tutti o quasi gli allarmismi erano ingiustificati, questo accenno alla possibilità di unione fra suina e aviaria è fatto per creare altro panico?

E qui le cose si complicano...

Purtroppo nessuno è in grado di prevedere quello che può succedere, nessuno. Però possiamo fare alcune riflessioni... 

Se questo pericolo esisteva, perché non accennarlo all’inizio, quando è scattato il livello 6 di pandemia?

Se esiste veramente questo pericolo perchè i vaccini vengono forniti prima agli Stati occidentali e non a quelle nazioni dove il virus aviario è ancora presente e il pericolo di riassorbimento è quindi elevato?

Vista la velocità di diffusione del virus H1N1 era palesemente ovvio che si sarebbe diffuso in tutto il mondo in pochissimo tempo, anche perché le misure di contenimento erano scarsissime.

Invece di informare tempestivamente la popolazione sul come si fa prevenzione si è aspettato autunno per tirare fuori la carta "Topo Gigio".

Forse era il caso di insegnare prevenzione qualche anno prima ed usare i media ufficiali invece che dare priorità alle varie trasmissioni di "intrattenimento"?

Perché non si è proceduto alla vaccinazione di massa nell’estremo oriente, dove esistono focolai di aviaria, per evitare la possibilità di un’altra pandemia, però ben più grave?


Forse qualcuno ha pensato che il mondo si può salvare anche senza rinunciare al profitto?

Ovviamente un’eventuale vaccino contro l’aviaria è già pronto o almeno un prototipo, si tratta del Daronrix (http://www.emea.europa.eu/humandocs... )

La scheda tecnica recita: "Daronrix è un vaccino. Daronrix è una sospensione per uso iniettabile contenente virus dell’influenza inattivati (uccisi). Il vaccino contiene un ceppo del virus influenza denominato A/Viet Nam/1194/2004 (H5N1)".

Come vedete non si lascia nulla al caso ed un’altro vaccino pandemico è già pronto per una futura pandemia aviaria.

Ma quale efficacia potrebbe avere se l’H1N1 si riassorbe con l’H5N1?
Anche questo dato è ignoto.

Eppure, per scongiurare o limitare questa possibilità, erano stati suggeriti sistemi validi per debellare il virus dell’aviaria e con essa anche il sottotipo H5N1 che si è dimostrato in grado di contagiare gli esseri umani e di essere altamente mortale.

Ad esempio:

 - Raccolta e vaccinazione del pollame
 - Viaggi limitati nelle aree dove si è riscontrato il virus

Le strategie a lungo termine proposte per le regioni colpite dall’influenza aviaria in forma endemica nei gallinacei selvatici includono:

 - cambiare le tecniche di allevamento per aumentare l’igiene e ridurre il contatto tra gallinacei domestici e selvatici.
 - mutare le tecniche di allevamento nelle regioni dove gli animali vivono in quartieri chiusi e insani e cambiare le tecniche di mercato del pollo all’aria aperta, dove gli uccelli vengono macellati in condizioni non sane vicino a frutta e vegetali. I combattimenti fra galli giocano un ruolo importante nella diffusione della malattia, ponendo gli esseri umani a contatto con possibili gallinacei infetti
 -cambiare le pratiche per la vendita, passando da polli venduti vivi a polli venduti macellati e preconfezionati.
 - migliorare i costi e l’accessibilità dei vaccini (http://it.wikipedia.org/wiki/Aviaria )

Per concludere, la possibilità che H1N1 ed H5N1 "si sposino"sembra remota, almeno per ora e molto probabilmente non succederà nulla del genere. Speriamo solo che nessuno si metta a "giocare con questi 2 virus e causi lo scenario più temuto dall’OMS, ovvero quello di una pandemia altamente contagiosa e con alti livelli di mortalità.

Abbiamo da temere più da Madre Natura o dall’uomo?

Intanto la vita prosegue e il monitoraggio di questa particolare storia anche.

Ai prossimi aggiornamenti.



I commenti più votati

  • Di lolle (---.---.---.4) 9 novembre 2009 19:34
    Il virus della suina, porcina o porcella, chiamiamola come meglio crediamo, non è un virus nuovo, ma già preesistente. Compare per la prima volta nel 1918 (H1N1 di tipo A) e da allora il virus non è mai mutato, mai! Perché mai dovrebbe mutare proprio adesso e in così breve tempo? Certo, la mano dell’uomo potrebbe fare il “miracolo”.
    Che due virus, l’ H1N1 (suina) e l’ H5N1 (aviaria), possano “convolare a nozze” in modo autonomo e naturale, mi sembra una possibilità remota, se non addirittura impossibile, a meno che questo matrimonio non sia celebrato in laboratorio con l’ausilio di mani umane. Dopotutto ci hanno già provato, ricordate i 72kg di vaccino contaminato con il virus dell’aviaria distribuito dalla Baxter (http://www.stampalibera.com/?p=2677) a Repubblica Ceca, Germania e Slovenia?

    Saluti porcini!

Commenti all'articolo

  • Di lolle (---.---.---.4) 9 novembre 2009 19:34
    Il virus della suina, porcina o porcella, chiamiamola come meglio crediamo, non è un virus nuovo, ma già preesistente. Compare per la prima volta nel 1918 (H1N1 di tipo A) e da allora il virus non è mai mutato, mai! Perché mai dovrebbe mutare proprio adesso e in così breve tempo? Certo, la mano dell’uomo potrebbe fare il “miracolo”.
    Che due virus, l’ H1N1 (suina) e l’ H5N1 (aviaria), possano “convolare a nozze” in modo autonomo e naturale, mi sembra una possibilità remota, se non addirittura impossibile, a meno che questo matrimonio non sia celebrato in laboratorio con l’ausilio di mani umane. Dopotutto ci hanno già provato, ricordate i 72kg di vaccino contaminato con il virus dell’aviaria distribuito dalla Baxter (http://www.stampalibera.com/?p=2677) a Repubblica Ceca, Germania e Slovenia?

    Saluti porcini!

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