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Indonesia: attivisti di Greenpeace e giornalisti italiani fermati dalla polizia

L’attivista italiana di Greenpeace Chiara Campione è stata fermata dalla polizia in Indonesia per essere sottoposta a "ispezione corporale senza nessun addebito". Lo riferisce in una nota la stessa associazione ambientalista che chiede il rilascio immediato di Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, e degli altri attivisti fermati dalla polizia. ’’L’attivista e’ stata bloccata dalla forza pubblica indonesiana - riferisce Greenpeace - mentre si stava recando al ’Campo di resistenza forestale’ di Greenpeace nella penisola di Kampar, dove e’ in corso un’azione di protesta contro la deforestazione delle foreste torbiere del Paese per la produzione di beni di largo consumo’’.

Ora gli attivisti si trovano presso la stazione di polizia di Pangkalen Kirinci, provincia di Riau. Con loro è stato fermato anche il giornalista di "La Repubblica" e "L’Espresso", Raimondo Bultrini.

’’Riteniamo che la polizia indonesiana stia mettendo in atto una grave violazione dei diritti civili - ha commentato Giuseppe Onufrio, di Greenpeace - non c’è nessuna ragione per sottoporre a ispezioni corporali, esponenti di Greenpeace che non hanno nemmeno preso parte alle precedenti azioni dimostrative. Chiediamo - ha concluso Onufrio - che Chiara e gli altri attivisti appena arrivati al Campo, vengano subito rilasciati e possano continuare a manifestare per difendere uno degli ultimi polmoni del pianeta’’.

’’E’ in atto una grave violazione dei diritti civili, perché - ha aggiunto il Senatore Francesco Ferrante, del Partito Democratico - gli esponenti di Greenpeace, che non hanno nemmeno preso parte alle precedenti azioni dimostrative, sono stati messi in stato di fermo e sottoposti ad ispezioni corporali. I nostri concittadini, in Indonesia a manifestare per difendere uno degli ultimi polmoni del pianeta, sono vittime di un trattamento da stato di polizia che richiede una urgente presa di posizione ufficiale da parte del nostro governo. Chiediamo dunque che il ministro Frattini intervenga immediatamente perché i nostri concittadini ricevano tutto il sostegno necessario e vengano al piu’ presto rilasciati’’.

Nei giorni scorsi più di cinquanta attivisti hanno bloccato gli escavatori della multinazionale della carta Asia Pacific Resource International Holdings (APRIL). Obiettivo: proteggere una preziosa foresta torbiera che la APRIL ha intenzione di distruggere per far spazio a piantagioni di alberi per la produzione di carta da vendere ai propri clienti a livello internazionale. Fermati dalla polizia per diverse ore, gli attivisti sono stati poi rilasciati.

 

Fonte: Salva le Foreste

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