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In Italia sono 28mila i morti ogni anno per inattività fisica

Il Rapporto sulla situazione sanitaria del Paese evidenzia come l’inattività fisica contribuisce in maniera rilevante al 5% di decessi ogni anno in Italia (circa 28.000 persone), mentre sono il 3,1% gli anni di vita in buona salute persi per invalidità e morte prematura.

Tutti sanno che praticare regolarmente attività fisica fa bene alla salute, ma probabilmente pochi sanno quanto non praticarla e avere uno stile di vita sedentario possa incidere sulle cause di morte. Le cifre del Rapporto sulla situazione sanitaria del Paese sono chiare: il 5% dei decessi ogni anno in Italia, corrispondenti a circa 28.000 persone, sono attribuibili all’inattività fisica. Oltre alla mancanza di attività fisica, anche il fumo e una cattiva alimentazione rappresentano stili di vita che mettono in pericolo la salute e la vita stessa degli individui (dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno sono attribuibili al fumo).
 
Morti che si potevano facilmente evitare, dando appunto un taglio a stili di vita pericolosi per la salute e adottandone di più sani. Per attività fisica non si intende chiaramente solo fare sport a livello agonistico, ma anche attività più semplici che possono essere svolte veramente da tutti: basta infatti fare ogni giorno una passeggiata della durata di 30-60 minuti per ottenere benefici effetti per la nostra salute.
 
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva già più volte presentato rapporti riguardo alle varie cause di morte, fornendo dati sconcertanti per le morti per inattività fisica: nella regione europea dell’OMS erano stimate tra le 500.000 e il milione (corrispondenti al 5-10% del totale dei decessi) le morti attribuibili alla mancanza di attività fisica, e un 1,9 milioni di morti a livello mondiale. L’inattività fisica è stata riconosciuta come uno dei più importanti fattori di rischio per la salute.
 
Secondo i dati OMS, Studio Monica e un’indagine ISTAT (risalenti a qualche anno fa) il 60% circa della popolazione non pratica attività fisica soddisfacente e, stando all’OMS, i soggetti sedentari, nelle fasce di età media ed anziana, sono soggetti ad elevato rischio di malattie sedentarie e degenerative. L’OMS nel 2002 lanciò anche un’iniziativa planetaria, "Move for Health", da celebrare ogni anno il 10 maggio, per promuovere l’attività fisica come ingrediente fondamentale per la salute e il benessere.
 
L’OMS si impegna anche a presentare prove scientifiche per sostenere che una popolazione attiva presenta un indice più basso di mortalità, e che una regolare attività motoria influisce positivamente sui sistemi respiratorio, cardiovascolare, endocrino-metabolico, immunitario, nonché locomotore. Sostiene inoltre che l’attività fisica moderata ed adattata al singolo soggetto è da considerarsi terapia, o meglio farmaco, e che in aggiunta al benessere derivato dall’esercizio fisico, vi è anche un’evidente contrazione della spesa sanitaria.
 
Da notare che, nonostante le nozioni relative alla necessità di sport ed attività fisica e di uno stile di vita attivo piuttosto che sedentario siano largamente diffuse da parte dei media, in Italia purtroppo non è ancora diffusa la cultura della salute e del movimento.

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