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In arrivo i body scanner

L’allarme terrorismo non cessa a diminuire. Dopo l’ennesimo tentativo di un paio di settimane fa, ad opera dello studente nigeriano, in America sono stati già presi dei rapidi provvedimenti per prevenire una minaccia, purtroppo, sempre attuale.
 
Si chiamano body scanner, apparecchi che verranno installati (in alcune città americane sono già presenti) negli aereoporti, con lo scopo di effettuare delle vere e proprie radiografie a raggi x per controllare integralmente i vari passeggeri. Si mobilitano nazioni come l’Inghilterra, il Canada, Germania e Italia.
 
Ma c’è anche chi si è opposto all’iniziativa, in primis la Spagna, subito dopo l’opinione pubblica inglese che si è mostrata contraria allertando possibili danni riguardo la "privacy" e le condizioni di salute di alcune persone. Va ricordato che dopo l’11 settembre molti di questi apparecchi non vennero mai installati nelle zone di competenza, ora l’UE ha deciso di metterli in vendita, meglio tardi che mai qualcuno direbbe, anche se i dubbi rimangono.
 
Le prime accuse vengono mosse verso l’efficacia di questi strumenti, giudicati inaffidabili per il ritrovamento di esplosivi, dato che gli esami al computer che queste macchine svolgono non vanno oltre la gomma e materiale simile alla pelle; in aggiunta il materiale in plastica, liquidi e sostanze chimiche. C’è anche la violazione della privacy, in particolare ci sarebbe un vero e proprio atto di "pedo-pornografia" ai danni di bambini o di donne, che verrebbero "scannerizzati" in modo fin troppo chiaro con il rischio di creare un non piccolo imbarazzo ai soggetti in questione. Per non parlare dei ritardi che graveranno sui voli, il tempo utilizzato per ogni passeggero potrebbe portare delle inconvenienze di un paio d’ore.
 
Riguardo gli anziani che potrebbero essere danneggiati da questi esami e anche per i bambini, qualcuno consiglia l’ispezione manuale. Fa riflettere che simili provvedimenti vengano presi soltanto adesso. L’11 settembre sembra non esserci mai stato, le bombe esplose nella metropolitana inglese nemmeno, si è semplicemente aspettato che venisse sventata una tragedia, quella del volo di Amsterdam, per far cominciare a preoccupare seriamente le potenze mondiali, le quali ora riprendono e si appoggiano sull’uso di vecchi macchinari (i primi andarono in voga negli anni ’70) per poter dare maggiore sicurezza ai passeggeri in volo.
 
E’ proprio questa la soluzione giusta verso un problema che sembra oramai essere diventato tristemente attuale da anni? O conta più la sicurezza di ognuno di noi piuttosto che la privacy? Gli interrogativi rimangono, ma i terroristi non aspettano.

Commenti all'articolo

  • Di pint74 (---.---.---.124) 7 gennaio 2010 18:13
    pint74

    "si è semplicemente aspettato che venisse sventata una tragedia, quella del volo di Amsterdam"
    Direi che il massimo pericolo per il volo di Amsterdam è stato quello di raschiare via gli "attributi" del presunto (provvidenziale) terrorista dal sedile dell’aereo,visto il misero quantitativo di esplosivo.
    Per non parlare della perizia dell’attentatore stesso,degna del premio di "peggior apprendista terrorista dell’anno".
    lasciamo poi stare i provvidenziali errori e le falle di sicurezza che hanno permesso al novello terrorista di salire sul volo...
    Più che un’attentato è stata una farsa,che è tornata utile per dare l’ennesimo giro di vite sulla nostra libertà individuale e per tenere la gente comune in quel clima di paura che è tanto comodo a Stati che si reputano democratici ma che in realtà cercano,quando è possibile,di limitare al massimo le nostre libertà,per prime quella di circolazione e di espressione.
    Se poi vogliamo mettere i puntini sulle i c’è anche da chiedersi quale sarà l’ impatto sulla salute delle persone il continuo passaggio attraverso i body scanner.
    Avete presente le precauzioni prese dai radiologi ogni volta che ci fanno una radiografia?
    Una ventata di salute ai raggi X,con buona pace della privacy.
    Che bel futuro roseo che ci aspetta di questo passo...

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