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Il Prefetto di Cosenza espelle 90 rom: scoppiano le proteste

Il provvedimento prefettizio, corre voce, sia stato richiesto da molti Sindaci della provincia, inclusi quelli dei paesi abitati dalla minoranza albanese.

Iniziano dalla Calabria, dalla provincia di Cosenza per la precisione, le deportazioni di massa dei romeni di etnia rom promesse da tempo dai politici, siano essi di centro- destra che del Partito Democratico, italiani con l’acquiescenza degli oltre cento prefetti della Repubblica Italiana sparsi sul territorio. Il primo Ottobre scorso - il provvedimento è divenuto coattivamente esecutivo lunedì due Novembre - il rappresentante del Governo nella provincia calabrese, il catanese Melchiorre Fallica, ha disposto l’allontanamento indiscriminato di novanta romeni solamente perché di etnia rom, secondo quanto afferma l’associazione anti- razzista locale ”La Kasbah” ed il gruppo d’importanza nazionale EveryOne che da sempre combatte ogni forma di discriminazione. I rappresentanti di quest’ultima associazione hanno chiesto alla Prefettura cosentina l’annullamento in via di autotutela del provvedimento prefettizio ed hanno preannunciato la presentazione di un ricorso contro il medesimo atto alla giustizia amministrativa. EveryOne inoltre si è appellata al Sindaco di Cosenza Perugini del Partito Democratico affinché prenda posizione sulla questione ma già si è dichiarata scettica in quanto, affermano i suoi responsabili, “(…) quando si tratta di difendere i diritti dei romeni i Democratici di Sinistra si comportano esattamente come i leghisti od i loro soci del Pdl ed invocano la linea dura anche a costo di violare i diritti fondamentali dell’uomo. Solo a parole infatti il Pd si dimostra anti- razzista verso i popoli comunitari, poi a livello locale i suoi amministratori sono i primi ad invocare il pugno di ferro contro i romeni, specialmente se zingari. Questi ultimi scodinzolano per la felicità solamente quando ricevono i previsti fondi europei per l’integrazione dei nomadi, fondi che Bruxelles riserva con il contagocce all’Italia giacché qua da noi l’unica politica applicata contro i rom romeni, che ribadiamo sono cittadini comunitari, è quella del manganello e dell’olio di ricino”.

Troppe volte infatti viene violato il dettato della Legge sull’allontanamento dei cittadini comunitari dal territorio italiano, emanata ai tempi del Governo Prodi sulla base di una specifica e dettagliata direttiva europea, è l’accusa che EveryOne, sostenuto dall’Italia dei Valori, avanza nei confronti della Prefettura cosentina. Un cittadino comunitario può essere espulso solamente come singolo, e non come appartenente ad un gruppo nazionale od etnico, esclusivamente quando costituisce un pericolo per i diritti fondamentali degli autoctoni o per l’incolumità pubblica nazionale.

La Prefettura di Cosenza invece ha motivato l’espulsione di massa, avvenuta mediante la notifica di novanta provvedimenti fotocopia, con il fatto che i romeni non avevano comunicato la data del loro ingresso in Italia e non avevano dimostrato fonti certe di sostentamento. In realtà il prefetto Fallica, è il sospetto degli anti- razzisti, avrebbe agito su impulso di molti sindaci della provincia calabrese, parecchi di essi amministranti comuni appartenenti alla minoranza albanese, che proprio non desideravano avere i romeni di etnia rom tra di loro. “In questo modo però si vanifica ogni tentativo di integrare i nomadi romeni che scappano continuamente da una città all’altra della penisola terrorizzati dalle forze dell’ordine inviate da Sindaci e Prefetti” è l’amara conclusione dei volontari di EveryOne. L’Italia dei Valori, che alla pari del romeno PNL appartiene al gruppo europeo liberale, sulla questione ha annunciato una dura interrogazione al Commissario Europeo ai problemi dell’immigrazione Jacques Barrot.

Credits Foto: Indymedia Calabria

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