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Il petrolio s’infiamma

Sono passati circa 12 mesi ed ecco riaffacciarsi l’incubo legato al costo del greggio ed i suoi risvolti sul mercato dei carburanti.

 

Avevamo dimenticato questo aspetto della nostra quotidianità che soltanto qualche mese fa, nel mezzo della scorsa estate, ci mostrò il preambolo della crisi economica che succesivamente con l’ultimo trimestre del 2008 colse impreparati i principali governi di Eurolandia.

Si raggiunse il record storico di oltre 145€ al barile per il costo del greggio con il riflesso del costo dei carburanti che giunse alle stelle determinando un’impennata del fenomeno della crisi economica in atto.

Con un salto da felino quest’oggi il prezzo del greggio sui mercati finanziari ha raggiunto i 68,45$ al barile, tornando a livelli dello scorso ottobre, mettendo in allarme i ‘portafogli’ di mezzo mondo.

In controtendenza rispetto allo scorso marzo 2009 in cui il livello minimo del greggio scese a 37,5$ al barile, quando si scatenò l’ira delle varie associazioni dei consumatori per il mancato adeguamento al ribasso dei carburanti derivati del petrolio.

Oggi con il surriscaldamento del mercato del greggio possiamo rilevare un sincronizzato parallelismo con un altro fenomeno, il cambio euro/dollaro.

A marzo 2009 infatti (con il più basso costo del greggio) il cambio euro/dollaro scese a favore del dollaro sulla quotazione di 1,26$ (per 1 €) raggiungendo il valore di cambio minimo dell’ultimo anno, facendo temere ad alcuni il raggiungimento della parità di cambio nei mesi successivi.

Crisi bancarie, economiche per la zona Euro minarono la credibilità della nostra supermoneta.

Così non è stato, smentite le previsioni del ritorno alla parità di cambio (1$ per 1 Euro), l’Euro ha ripreso il percorso del recupero verso la moneta statunitense fino ad arrivare oggi ad un cambio di 1,43$ (per 1 €); un rafforzamento dell’Euro probabilmente determinato dai primi spiragli di luce visibili nel buio tunnel della recessione globale.

E’ da questi dati che possiamo riscontrare il perfetto sincronismo tra il costo del greggio che s’impenna sui mercati con il recupero del potere d’acquisto dell’Euro nel mercato del cambio monetario euro/dollaro.

Quali sono allora i meccanismi che al rafforzarsi dell’Euro portano il mercato del greggio ad impennarsi soprattutto in un momento di diminuzione dei consumi dell’oro nero?

Al di là delle dinamiche derivanti dai cambi monetari, della vendita di greggio in moneta Euro o $, certamente le specuzioni determinate dai grandi gruppi finanziari determinano queste oscillazioni incontrollate e fuori dalla portata dei paesi dell’Opec.

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