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Il paradosso di Calderoli ovvero i settentrionali diventerebbero terroni

Il Ministro Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, ha chiesto di legare il salario al costo della vita. Poiché il costo della vita al Sud è minore del Nord, ne consegue che i lavoratori del Mezzogiorno dovrebbero prendere una busta paga più “leggera” dei colleghi del Nord. Tutto sembra filare, la logica non fa una grinza. Ma chiediamoci: che conseguenze avrebbe la proposta del Ministro Calderoli?

Il Ministro Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, ha chiesto di legare il salario al costo della vita.  Poiché il costo della vita al Sud è minore del Nord, ne consegue che i lavoratori del Mezzogiorno dovrebbero prendere una busta paga più “leggera” dei colleghi del Nord. Calderoli e la Lega si sono affrettati a dichiarare che non si vuole tornare alla gabbie salariali, ma la proposta resta. Bankitalia ha prontamente fornito i dati da cui risulta che al Mezzogiorno il costo della vita è del 16% in meno rispetto al Nord. Tutto sembra filare, la logica non fa una grinza. Ma chiediamoci: che conseguenze avrebbe la proposta del Ministro Calderoli?  Ragionando in termini economici, se il costo del lavoro diminuisse al Sud, allora le imprese troverebbero più conveniente investire al Sud e, pertanto, si sposterebbero nelle regioni meridionali, proprio per via del più basso costo del lavoro. Per poter continuare a lavorare, i lavoratori del Nord avrebbero a disposizione due opzioni.



La prima consisterebbe nell’accettare un abbassamento del costo del lavoro, che dovrebbe diventare, per essere competitivo, almeno pari a quello del Sud.  La conseguenza della proposta comporterebbe, quindi, un impoverimento dei lavoratori del Nord. Ma non basta. I lavoratori non riuscirebbero a sopportare un costo della vita più alto di quello dei loro colleghi meridionali, e si dovrebbero spostare in luoghi dove il costo della vita è inferiore, ovvero nelle regioni meridionali. Ma coloro che offrono beni primari (pane, pasta, etc) e servizi (affitti, etc) al Nord cosa dovrebbero fare, per evitare di rimanere senza neanche un cliente? Dovrebbero abbassare i prezzi (quando è possibile), diminuendo il proprio profitto. Pertanto, i commercianti del Nord perderebbero in ricchezza pur di adeguarsi alle esigenze dei lavoratori del Nord, se non vogliono che questi emigrino. La seconda opzione consiste, per i lavoratori del Nord, nell’emigrare nelle regioni meridionali, dove vivrebbero meglio a parità di salario. Pertanto, la proposta di Calderoli comporta un paradosso: i lavoratori del Nord dovrebbero emigrare al Sud oppure i fornitori di beni e servizi del Nord dovrebbero abbassare i prezzi per arrivare ad un costo della vita pari a quello del Sud. In entrambi i casi, la popolazione del Nord ci perde, non soltanto quella del Sud. Badate bene che in ragionamento vale anche scambiando il Nord con il Sud: i comportamenti economici sono indipendenti dalla posizione geografica. Spero che il Ministro ne tenga conto, la prossima volta.  

 

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