Il nuovo gioco del 2010: "Cambia la costituzione!"
«Mi faccia dire una cosa che ancora non ho detto: la riforma non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro" non significa assolutamente nulla».Subito tutti a dire che Brunetta è impazzito.Parliamone, dico io.
Ora, Renato vorrebbe introdurre un trattato sul mercato, sull’incrocio tra domanda e offerta nel primo articolo, e qualcuno dovrebbe spiegargli che il primo articolo è il nocciolo su cui si basa una nazione, non un vocabolario economico Zingarelli.
Per cui, analizzato il semplicissimo fatto che l’art.1 non promette di dare lavoro a tutti i cittadini in età lavorativa, né sostiene che il lavoro sia un diritto ineluttabile, vedo altri valori ben più alti.
Io la modificherei così: "L’Italia è una Repubblica democratica fondata sull’uguaglianza sociale, sulla libertà, sulla fratellanza del suo popolo e sulla meritocrazia".
Oppure, visto che di tante parole e paroloni ci si gonfia la bocca per poi non far seguire fatti, potremo una volta tanto essere onesti e cercare di creare una carta costituzionale a nostra immagine e somiglianza:
"L’Italia è una quasi repubblica fondata sull’inciucio, il comportamento mafioso e massonico e la convinzione che come si mangia qua, da nessuna parte."
Sarebbe una svolta significativa, degna delle nostre e sue bassezze.
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