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 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Il coraggioso Comitato di Bioetica

Il coraggioso Comitato di Bioetica

Vi chiedo un’attimo di attenzione.

Leggete bene la prefazione ed i 10 punti esposti qua sotto, uno alla volta e con calma, indipendentemente da quello che pensate a riguardo.

Recentemente sono state descritte alcune delle situazioni che si vengono frequentemente a creare, nelle quali l’obiettività della ricerca e quella dell’informazione scientifica che viene data ai medici, può essere messa in pericolo:

1) l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici;
2) i farmaci prodotti sono spesso duplicati di altri farmaci già esistenti (i cosiddetti farmaci me-too) che non presentano vantaggi rispetto a questi ultimi e che vengono venduti a un prezzo superiore. L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e a tal fine a volte elargisce ai medici vari tipi di “doni” che inducono nei sanitari un atteggiamento incline all’iperprescrizione o
alla prescrizione dei farmaci più costosi;
3) l’industria controlla e indirizza la ricerca attraverso i finanziamenti che elargisce all’Università;
4) l’industria a volte interrompe ricerche non favorevoli o ne impedisce la pubblicazione. In altri casi distorce una ricerca in corso, sostituendo gli obiettivi (end points) primari con obiettivi surrogati;
5) i dati bruti delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti. A questi ultimi i dati vengono forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici delle aziende;
6) l’industria, in quanto “proprietaria dei risultati”, non pubblica i risultati negativi;
7) le riviste scientifiche non pubblicano articoli con dati negativi perché di scarso interesse scientifico o commerciale;
8) l’industria condiziona, attraverso la pubblicità, le maggiori riviste mediche, i cui referees spesso hanno rapporti di dipendenza economica dalle aziende;
9) i medici che redigono le rassegne o le linee-guida sovente non sono davvero indipendenti dalle industrie.
10) anche le pubbliche amministrazioni spesso non sono indipendenti dalle industrie.

Ora vi faccio una domanda.

Secondo voi questi 10 punti li ho presi da qualche sito complottista o sono l’ennesimo attacco contro le industrie farmaceutiche
da parte di qualche medico specializzato in medicine non convenzionali?



Risposta

Per quanto vi possa sembrare strano,queste sono le considerazioni finali del Comitato Nazionale per la Bioetica e sono tratti dal documento "Conflitti d’interessi nella ricerca biomedica e nella pratica clinica", uno studio voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed approvato nella Seduta Plenaria dell’8 Giugno 2006.

Confusi?
Sbalorditi?
Preoccupati?

Il solo fatto che questo documento esista è sbalorditivo.
Le conclusioni del comitato di bioetica sono a dir poco paurose.
Sono passati 3 anni da allora ma la situazione esposta potrebbe non essere cambiata molto.

Di certo i membri di questo comitato, hanno dimostrato un grande coraggio nel redare e diffondere questo documento, visti gli interessi in gioco.

"Il profitto prima della salute del cittadino", questo sembrano dire queste parole.
Forse è il caso di fare pressione sui nostri politici affinchè la situazione cambi?
Voi che ne dite?

In attesa che qualcuno si pronunci o che il comitato di bioetica ci dia buone
notizie, per chi volesse approfondire l’argomento, a questo link potrete accedere al testo completo del documento, corposo ma molto interessante.
Buona lettura.

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