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Il Brunetta day: la rivoluzione di un’involuzione!

Vertice Fao, processo Mediaset rinviato a gennaio, lodo alfano& ghedini, privatizzazione "pure" dell’acqua, switch off per la capitale che passa al digitale terrestre, Fini che complotta contro il cavaliere, influenza A, trans, escort, ecc, ecc, e nessuno si è accorto che "OGGI IL PAESE E’ CAMBIATO"! Che oggi, finalmente, c’è stato l’attesissimo «brunetta day»: niente più fannulloni negli uffici pubblici, nessun assenteismo, stop all’inefficienza della pubblica amministrazione, completa informatizzazione, niente più carte e scartoffie, niente più attese e lunghe code agli sportelli, pratiche evase immediatamente senza lungaggini ed intoppi. Tutti stiamo apprezzando i benefici effetti della "cura-brunetta"! Dai cittadini, che da oggi "se non riceveranno quel bene o quel servizio secondo lo standard, potranno dire al funzionario... io ti faccio un mazzo così", agli addetti ai lavori, alias "i fannulloni", gli addetti al non lavoro, che da oggi sono improvvisamente diventati... tutti ferraristi! efficai! efficienti! meritevoli! Proprio come a Maranello! Ma soprattutto quello di cui noi tutti non ci siamo ancora resi conto - distratti come eravamo dagli eventi di questi utlimi mesi che hanno gettato un lungo cono d’ombra sull’eccentrico ministro - è che, grazie all’odierna entrata in vigore della "riforma-brunetta", il debito pubblico e la tassazione sono problemi ormai risolti! Tant’è che su ciascun italiano grava un peso tributario annuo, fatto di sole tasse, imposte e tributi, pari a 7.777 euro.
 
In Germania la quota pro capite ha raggiunto i 7.052 euro. Tra i principali paesi dell’area Euro solo la Francia sta peggio di noi. Ma si tratta di una situazione relativa, perché i cugini transalpini versano una media di 8.053 euro di tasse allo Stato ma vengono "ricompensati" con una spesa sociale pro capite pari a 10.494 euro. I tedeschi ricevono, invece, 8.972 euro pro capite l’anno, mentre a noi italiani tra spese per la sanità, l’istruzione e la protezione sociale si raggiungono appena i 7.749 euro: vale a dire circa 2.745 euro in meno della Francia e 1.223 euro in meno della Germania. Se l’attenzione, invece, si sofferma sul saldo, vale a dire sulla differenza pro capite tra quanto riceviamo in termini di spesa e quanto versiamo in termini di tasse, per i francesi risulta essere positivo e pari a 2.441 euro. Anche il differenziale tedesco registra una valore positivo pari a 1.920 euro. Solo noi italiani segniamo un saldo negativo cioé sono maggiori le tasse che versiamo di quanto ci viene restituito in termini di spesa e il risultato è pari a 28 euro pro capite. La situazione è fortemente sconfortante perché dimostra ancora una volta come pur in presenza di un peso tributario tanto elevato, in Italia non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per i salari e le pensioni, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società. E’ evidente a tutti che le tasse così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva che ha dimostrato quanto inadeguata ed inefficace sia stata la “cura-brunetta” della quale - finito l’effetto mediatico - nessuno si “cura” più! E’ innegabile che il problema dell’evasione fiscale pesi sull’Italia. Se brunetta e soci, invece di concentrare le loro attenzioni sugli statali, avessero studiato una strategia efficace a far emergere l’economia sommersa e a far pagare chi è completamente sconosciuto al Fisco, adesso avremo qualche fannullone in meno e qualche soldo in più nelle nostre tasche! Non c’é giustizia ed equità nel continuare a pagare più tasse e ad avere i salari più bassi degli altri paesi europei, avendo in cambio servizi più scadenti in qualità e quantità. E’ necessario tagliare le intollerabili inefficienze della Pubblica Amministrazione e gli inutili sprechi della macchina statale per ridurre le imposte e razionalizzare la spesa pubblica così come avviene in tutta Europa: è del tutto inutile accanirsi contro gli effetti terminali del "male" - i fannulloni che nessuna colpa hanno se vengono lasciati in “salamoia” a poltrire - se poi non si ha il coraggio di affrontarne seriamente le cause! Ma come è noto ai più... chi non sa fare, non sa neppure comandare e dietro ogni cattivo lavoratore, c’è sempre o quasi, un pessimo datore di lavoro!

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