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Il 2010 inizia bene per i consumatori, la “class action” sbarca finalmente in Italia

Dal primo gennaio 2010 è possibile utilizzare lo strumento della “class action” per richiedere un risarcimento collettivo nei confronti di un’ azienda che abbia perpetrato un comportamento scorretto o comunque lesivo nei confronti dei consumatori. L’azione di classe è regolamentata dal nuovo articolo 140-bis. È prevista inoltre la possibilità di intraprendere un’azione comune anche nei confronti della Pubblica Amministrazione.

In tal modo con un’unica azione collettiva i consumatori, che ritengano motivatamente di essere stati lesi nei propri diritti, hanno la possibilità di unirsi e di chiedere collettivamente un risarcimento. Tutti coloro che sono stati vittima del medesimo fatto possono beneficiare della “class action”.

I vantaggi nel poter utilizzare la “class action” sono molteplici dato che con un unico processo è possibile sanare un fatto dove l’attore rappresenta tutti i consumatori che rientrino nella “class action” e come convenuto si avrà l’azienda accusata di un singolo fatto scorretto. Tale modalità minimizza sia i tempi processuali sia le spese, in caso di esito negativa, che si dividono tra i membri della “class action”. C’è inoltre il vantaggio di snellire la già appesantita macchina giudiziaria Italiana dato che ogni singolo consumatore non dovrà ricorrere a vie legali individualmente.

Nell’ordinamento Italiano, a differenza di quello USA dove la “class action” è nata, una volta promossa la “class action” nessun soggetto potrà riproporre il medesimo provvedimento in nessuna sede giurisdizionale. In caso di esito negativo della “class action” è solamente possibile ricorrere in appello.

È possibile utilizzare la “class action” per fatti avvenuti a partire dal 16 agosto 2009 poiché oltre tale data la “class action” non è retroattiva in nessun modo.

Ora nonostante alcuni insigni giuristi, interpellati dalle associazioni dei consumatori, abbiano trovato alcuni limiti tecnici alla “class action” italiana e ritengano che si debba migliorare ancora il testo della legge, credo si possa affermare che per i consumatori, tecnicismi a parte, questo strumento sia straordinariamente utile. 

In USA, dove la “class action” è uno strumento assodato, innumerevoli consumatori sono stati capaci di ottenere anche ingenti risarcimenti da multinazionali potentissime e munite di una fitta schiera di avvocati di Harvard. 

* Informazioni dattagliate al sito www.classaction.it

 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.249) 2 gennaio 2010 18:51

    La class action nei confronti della P.A. non consentirà il risarcimento del danno subito. La P.A. potrà essere obbligata a porre rimedio al danno cagionato "entro un congruo termine e nei limiti delle risorse strumentali, finanziarie e umane già assegnate in via ordinaria". Tutto in perfetta coerenza con quelle CROCIATE MINISTERIALI che entro il 2012 faranno della digitalizzazione la bacchetta magica del servizio pubblico. Non serve INTERROGARE le stelle per scoprire gli "alieni" che sono già tra di noi. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

  • Di AndyNet (---.---.---.146) 3 gennaio 2010 14:17

    La class action era già stata introdotta dal governo Prodi e poi è stato bloccata dall’attuale governo... così facendo hanno bloccato le class action di Parmalat, Cirio ecc... ed hanno negato oltretutto la retroattività. Perchè l’hanno bloccata per poi rimetterla? (domanda retorica ovviamente).

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