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Ieri crisi, oggi meno e domani?

“La velocità di deterioramento della crisi sta rallentando” parola di Mario Draghi.

Ieri crisi, oggi meno. E domani?

Adda passà ’a nuttata: questo l’ottimismo di maniera che trapela dagli addetti ai lavori.

Dell’ottimismo quello vero, quello che conta, quello dei Consumatori, neanche l’ombra.

“La velocità di deterioramento della crisi sta rallentando” parola di Mario Draghi.

Ieri crisi, oggi meno. E domani?

Adda passà ’a nuttata: questo l’ottimismo di maniera che trapela dagli addetti ai lavori.

Dell’ottimismo quello vero, quello che conta, quello dei Consumatori, neanche l’ombra.

A furia di politiche monetarie, tassi bassi e sgravi fiscali con il fiato corto, ci arriverà addosso altro debito a mò di denaro, buono per fare le nozze con i fichi secchi.

Per un pò passerà la fame; si rischia la dissenteria.

Ricominciamo daccapo: la crisi è crisi da insufficienza di reddito per sostenere quella Domanda, necessaria per smaltire il cronico eccesso di Offerta. Con il debito, surrogato del reddito, si è messa una pezza; con il credito si è fatto prima business poi SBOOM!!!

Dove siete Signori dell’economia, apostoli della concorrenza, equilibristi del Valore?

Al Mercato si usano due pesi e due misure; trovano conforto i figli non i figliastri.

Là, dove un mercato del lavoro superaffollato svaluta i redditi, quello delle merci in eccesso non svaluta i profitti.

Mercato assistito questo, assistito dal debito che ha sostenuto artificialmente la domanda: lo vedete il bubbone della crisi?

Signori, dico a voi, il debito non è più in grado di dare supporto alla domanda, occorre darsi da fare per riequilibrare il valore dello scambio e rendere efficiente il mercato.

Hanno più bisogno i produttori di vendere che i consumatori di acquistare: va stimato questo valore, definito un nuovo prezzo.

Quel prezzo potrà arrivare nelle nostre tasche: sarà Reddito da Consumo, buono per rimpinguare altri asfittici redditi, buono per consumare.

Altro che terra incognita!

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