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Home page > Attualità > I vegetariani e il nucleare

I vegetariani e il nucleare

 

Il Governo italiano ha deciso per il ritorno del energia nucleare nel nostro Paese, andando in senso contrario all’esito del referendum del 1987 che lo fermò, con l’obiettivo di produrre il 25% dell’energia dall’atomo.

Per promuovere tutto ciò da mesi c’è una campagna stampa sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese.

Col nucleare, secondo il Governo, l’Italia rispetterebbe l’accordo europeo 20-20-20, per la lotta ai cambiamenti climatici (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), ridurrà il costo dell’energia e le importazioni, grazie a centrali di “nuova generazione”, descritte come più sicure e tecnologicamente avanzate.

Ma a causa delle ingenti risorse necessarie per questa scelta, l’Italia abbandonerebbe l’investimento necessario per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza…

Soluzioni queste più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che in Germania da’ occupazione a 250.000 lavoratori e che ora gli USA di Obama portano avanti con forza.

Questo secondo Legambiente, che lancia una mobilitazione nazionale, fatta di tante iniziative, da organizzare insieme ad una ampia alleanza di sigle associative, ambientaliste e non, con l’obiettivo di rispondere alle bugie del governo e dei nuclearisti, ristabilire la verità sulla dannosità del nucleare e la sua inutilità per il raggiungimento del 20-20-20, alimentare il dibattito a livello territoriale sui due scenari energetici futuri, che comprendano o meno la produzione di energia dall’atomo.

I vegetariani da sempre sono sensibili al rispetto della vita e dell’ambiente naturale e non possono quindi essere indifferenti a quanto si va profilando…

Vediamo allora cosa dicono gli scienziati non ancora asserviti al potere economico. Gianni Mattioli, docente di Fisica all’Università La Sapienza di Roma: “Il nucleare non è abbondante: fornisce oggi al fabbisogno mondiale un contributo pari al 15% e, secondo la stima dell’Agenzia Onu per l’energia Atomica, a questo ritmo, c’è uranio fissile – cioè l’uranio 235 - solo per 70 anni: se dunque si volesse almeno dimezzare la massiccia incidenza dei combustibili fossili ( 66%), bisognerebbe almeno triplicare .
Se dunque volessimo fare dell’ energia nucleare una vaga alternativa ai combustibili fossili, ne avremmo per 20-25 anni: 
cioè ci scanneremmo per l’uranio come ci scanniamo per il petrolio
.”

Afferma inoltre che ancora oggi dopo 20 anni: “L’energia nucleare non è pulita: come ci ricorda l’ICRP, l’Agenzia Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Ionizzanti, dosi comunque piccole di radiazioni, aggiungendosi al fondo naturale di radioattività, possono causare eventi sanitari gravi ai lavoratori e alle popolazioni, nel funzionamento “normale” degli impianti e, ovviamente, nel caso di incidenti”.

Isabelle Chevalley presidente e fondatrice di Ecologie libérale, partito svizzero di centro destra, quindi non sospettabile di essere ideologicamente contraria alle centrali in questione…Ecco cosa afferma: “Fin dal 1991 non si estrae abbastanza uranio per soddisfare l’esigenza di tutte le centrali nucleari del mondo, l’estrazione è talmente diminuita che nel 2003 metà del fabbisogno del metallo grigio è stato fornito dalle scorte militari”.

Isabelle Chevalley, è del mestiere essendo una chimica e aggiunge: “Dal 2001 il prezzo dell’uranio è decuplicato, da 7 dollari la libbra a più di 75 nel 2007. Questo massiccio aumento di prezzo riflette l’incertezza che circonda la sua produzione.”

Ed ora la notizia tragicomica ( vedi www.circolovegetarianocalcata.it): “Attualmente, non solo non vengono più scoperti grossi giacimenti di uranio, ma i giacimenti già scoperti non vengono pienamente sfruttati perché non conviene economicamente. I costi sarebbero troppo elevati. Di conseguenza, la progressiva mancanza di uranio comincerà a farsi sentire tra il 2015 ed il 2025, quando le centrali nucleari produrranno meno energia fino a fermarsi del tutto.”

 Credo quindi che come vegetariani dovremmo approfondire il tema e aiutare la crescita di una coscienze ecologica globale.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.210) 15 dicembre 2009 17:37

    "Per promuovere tutto ciò da mesi c’è una campagna stampa sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese."

    Rettifico la frase dell’articolo: Nessuna presunta opportunita’ ma reali opportunita’,dati alla mano.

    Basta osservare in soldoni che,nessuno dal 1987 ha seguito la nostra strada cioe’ quella della dismissione.Neppure in questi ultimi anni che a sentire gli ambientalisti le rinnovabili sono mature,per il sorpasso.Perche’?!
    In piu’ si vuole sempre e comunque contrapporre il Rinnovabile al Nucleare come se uno escludesse l’altro in un braccio di ferro fra bene e male.Ma scusate a Copenaghen non si parla di riscaldamento globale e Co2?I sostenitori del GW che fanno?
    Per logica conseguenza,la soluzione da proporre sarebbe via il fossile in favore dell’accoppiata nucleare-rinnovabile eppure non e’ cosi’.
    Io credo,signori,che non sia il nucleare il problema (non lo e’ mai stato per nessuno...) bensi’ una certa mentalita’ che in base a delle motivazioni irrazionali di rifiuto vuole modificare la percezione della realta’ arrivando a negare a priori una tecnologia che ricordo,non c’e’ paese occidentale che non la usi.
    L’italia non chiede nulla di cosi’ pazzesco: ha solo la volonta’ precisa di allinearsi al resto d’europa per una montagna di buone ragioni.
    Eppure si insiste nel negare la normalita’ delle cose.

  • Di (---.---.---.241) 15 dicembre 2009 17:56

    video sugi effetti delle radiazioni nucleari, tenute nascoste...:
    http://www.beppegrillo.it/iniziativ...

  • Di (---.---.---.210) 15 dicembre 2009 19:00

    se sono nascoste come fa ad averle??
    Mah!

  • Di (---.---.---.168) 15 dicembre 2009 19:41

    tenute nascosta dai media e diffuse su internet...

    non facciamo polemica, mi scusi!
    basta cosi , non mi va di discutere...mi lasci la mia liberta’
    e vada liberamente per la sua strada 
     saluti! ciro

  • Di (---.---.---.210) 15 dicembre 2009 19:56

    "....tenute nascosta dai media e diffuse su internet..."

    capisco.

    "...non facciamo polemica, mi scusi!..."

    perche’ non posso dire il mio modestissimo parere,visto che anch’io sono frequentatore dei media e di internet? Oppure se e’ non e’ linea con il suo e’ per forza polemica?

    A ragion veduta,non mi pare che nessuno nasconda nulla,anzi....diciamo piuttosto che forse in Italia da vent’anni si nasconde la verita’ sul fatto che l’energia nucleare e’ necessaria.....
    Tutto sommato manca solo a noi e questo e’ evidente.....
    Saluti! Giacomo

  • Di (---.---.---.168) 15 dicembre 2009 20:10

    dice :’se sono nascoste come fa ad averle??’...

    è evidente che io ho cercato queste infomazioni su internet ,
    ma non tutti le possono sapere visto che la radio e la tv non ne parlano...diffusamente,
    polemica significa non esprimere una idea ma svalutare per avere ragione,
    lei ha la sua idea,
    io la mia,
    non serve svalutare la mia per affermare la sua,
    questa è la mia posizione,
    ha infinito spazio per discutere altrove,
    solo che a me non va di farlo in questi termini, non lo trovo utile,
    vada avanti pure con chi è interessato a discutere,
    ne trovera’ tanti, perche’ insistere con me?...
    saluti Ciro

  • Di (---.---.---.210) 15 dicembre 2009 20:30

    Nessuno svaluta la sua posizione caro Ciro.Io sono aperto al confronto partendo da dati oggettivi pero’,perche’ altrimenti nessun vero dibattito e’ possibile.Non trova?

    "ha infinito spazio per discutere altrove,
    solo che a me non va di farlo in questi termini, non lo trovo utile,
    vada avanti pure con chi è interessato a discutere,
    ne trovera’ tanti, perche’ insistere con me?..."

    Dunque vediamo....un invito ad alzare i tacchi poiche’ lei non e’ interessato al confronto (in questi civilissimi termini) pur tuttavia sentendo l’esigenza di scrivere un articolo sulla materia.....
    Come chiamiamo questo genere di atteggiamento?
    Mi pare un tantino esagerata la sua pretesa.Le regole devono essere uguali per tutti in democrazia,giusto?
    Quello che linka e’ pieno di errori gravi che andrebbero discussi ed eventualmente corretti per onesta’ nei confronti di qualunque lettore si immerga nella lettura del suo articolo e dei commenti.

    Concludendo mi tolga una curiosita’,come mai l’Italia e’ l’unico paese ad aver dismesso il nucleare? Dopo vent’anni credo si possa dare una risposta piu’ che oggettiva.....
    Saluti Giacomo

  • Di (---.---.---.210) 15 dicembre 2009 21:11

    Non vedo dati.
    In ogni caso entrando nel merito sia la Germania che il Belgio non hanno intenzioni di chiudere ma alla peggio di postporre l’uscita poiche’ quell’energia economica,pulita ed abbondante non e’ rimpiazzabile facilmente da nient’altro.La Germania molto probabilmente si reimpegnera’ sull’atomo non avendo alternative affidabili se non con il carbone.Ma ricordiamo che le emissioni costano caro come noi ben sappiamo.

    I suoi meravigliosi 26GW di potenza eolica installata contribuiscono per un misero 5% sul totale elettrico annuale prodotto,mentre la stessa quota nucleare di 21,5GW contribuisce per un 26%.Tralasciamo il solare che purtroppo e’ ingiudicabile.
    L’energia alternativa poi ,per sua natura,e’ incostante quindi non puo’ sostituire nessun impianto tradizionale.Oltrettutto e’ attualmente lautamente incentivata aumentando ulteriormente il costo del kwh prodotto che e’ gia’ molto costoso rispetto al tradizionale.

    L’inghilterra e’ in procinto di rilanciare alla grande l’energia nucleare con l’uso di EPR,AP1000,ABWR e forse CANDU ACR-1000 per un totale di 16GW sicuri da subito.

    Tutto quello che ho citato oltreche’ essere recente lo trovate in rete senza bisogno di ricorrere a particolari siti essendo cose note e risapute.

    Questo solo per citare un paio di cose senza troppo impegnare il lettore.

    saluti

  • Di Renzo Riva (---.---.---.220) 15 dicembre 2009 23:04
    Renzo Riva

    La "grande balla" del CO2
    http://www.archivionucleare.com/ind...

    http://www.agoravox.it/L-Italia-nuc...
    di Renzo Riva , 1 ottobre 09:48 L’Italia nucleare
    Per le "anime belle"

    http://www.archivionucleare.com/ind...

    Renzo Riva scrive: Il tuo commento è in attesa di essere approvato. 
    1 Ottobre 2009 alle 08:46

    danielerovai scrive:
    1 Ottobre 2009 alle 00:09
    Non so cosa useremo al posto delle fonti fossili quando queste finiranno. Qualcosa ci inventeremo.

    Ma hai almeno la misura dell’enormità del tuo assunto?
    Oggi si devono dare risposte puntuali e non risposte evasive.
    Continuare poi con domande capziose e fuovianti quando non fossero pure strumentali è da irresponsabili.

    Ricordo a tutti che le piccole-medie imprese, strozzate da i costi impropri fra i quali quelli dell’energia, stanno delocalizzando all’estero oppure nel meridione d’Italia dove c’è illegalità diffusa: leggi lavoro nero, evasasione fiscale e altro e questo dà la misura di cosa potremo attenderci per il futuro.

    Irresponsabili di tutto il Mondo unitevi!

    Il futuro senza energia economica ed abbondante riproporrà forme di schiavitù nuove.
    Dico alle “anime belle” che l’abolizione della schiavitù fu possibile quando l’energia muscolare fu sostituita e la rivoluzione industriale la permise con l’energia meccanica ottenuta dalle caldaie a vapore alimentate dal carbone.

    Senza energia economica ed abbondante scordatevi la

    DEMOCRAZIA

    come oggi viene intesa.

    COS’È L’ E N E R G I A?
    Energia è la capacità di svolgere lavoro, nello specifico lavoro meccanico. L’energia trasformata in lavoro meccanico si concretizza in beni di consumo e in servizi, in definitiva in benessere. Maggiore è la quantità d’energia fruibile a basso costo, maggiore è la quantità di lavoro meccanico, beni e servizi, grazie ad essa fruibili, in definitiva maggiore è l’opulenza d’una società,
    Come si fa ad avere un’idea a “misura d’uomo” della quantità d’energia che oggi utilizziamo?
    Facciamo riferimento proprio all’uomo, la cui potenza media, sotto sforzo protratto, è di un decimo di cavallo, pari a circa 75 Watt, ovvero la potenza assorbita da una lampadina tradizionale di media potenza.
    Per azionare un moderno ferro da stiro di 1000 Watt (W) si dovrebbe impiegare l’energia di almeno 13 uomini; andare in giro con una vettura di media potenza (70 CV) è come farsi scorazzare da una portantina sorretta da 700 schiavi. Una cosa impensabile persino per il più folle e megalomane degli imperatori romani.

    L’importanza dell’energia in una società moderna
    Fu l’introduzione del cavallo, al traino dei carrelli prima spinti dall’uomo, nelle miniere inglesi di carbone, che, aumentando la produttività per addetto e di conseguenza riducendo i costi del chilogrammo di carbone, rese possibile la prima rivoluzione industriale, consentendo l’impiego e la diffusione delle prime macchine termiche negli opifici.
    Il lavoro meccanico a costi competitivi che si sommava a quello manuale dell’uomo consentiva di accrescere la produzione di beni ed i consumi, di produrre maggiore ricchezza con beneficio di tutti, anche se all’epoca si organizzò un movimento tipo “no global” che si opponeva alla diffusione delle macchine, divenuto famoso con il nome di luddismo.

    RISORSE NATURALI DI COMBUSTIBILI
    Fonte……………………………anni
    Petrolio……………………………40
    Gas………………………………..50
    Carbone…………………………200
    Uranio…………………………..200
    Lignite………………………….300
    Uranio in surgeneratori……20.000
    Uranio e torio in surgeneratori …infinito

    Per quanto concerne le riserve stimate di combustibili fossili, va fatto presente che lo sfruttamento di riserve non convenzionali di combustibili fossili (giacimenti dei fondi oceanici, scisti bituminosi, idrati di metano) potrebbe elevare di diverse centinaia d’anni l’attuale disponibilità dalle riserve convenzionali, anche se va detto che lo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali pone problemi severi sia di carattere ambientale che di costi. Quanto all’uranio, questo elemento può estrarsi, ma ad un costo sino a 10 volte quello attuale d’estrazione, da giacimenti convenzionali, anche dall’acqua marina che ne contiene in concentrazioni di circa 3 ppb (parti per miliardo). C’è però da notare che l’impiego di reattori di nuova generazione porterà la durata delle riserve d’uranio a 20.000 anni.

    Le risorse naturali d’Uranio
    Le riserve accertate d’Uranio sono oggi più ricche in potenzialità energetica di quelle petrolifere, benché siano state finora meno investigate. I Giapponesi studiano l’estrazione dall’acqua del mare… cosa possibile e che darebbe accesso a quantità ancora più significative, ma con un prezzo del kg di Uranio molto più elevato dell’attuale.
    In certe regioni si trova Uranio nel minerale in natura fino al 50% di purezza (per esempio Cigar lake in Canada).

    Si dimostra che al raddoppio dei prezzi dei vari combustibili risulterebbe che l’aumento percentuale del prezzo del kWhe (chilowattora elettrico) prodotto è pari a:

    Nucleare………….. 9%
    Carbone…………. 31%
    Gas…………………66%

  • Di (---.---.---.92) 6 gennaio 2010 11:54

    Sabato 2 gennaio nella trasmissione RAI "Ambiente Italia", sulla Terza rete TV ,si parlerà di Nucleare.
    La puntata sarà trasmessa da Trino, dove il collegamento in diretta RAI TRE con Ambiente Italia avverrà tra le 14 e le 16, davanti al Municipio.
     
    Tutti sono invitati a intervenire numerosi e molto colorati per mostrare quanto i Cittadini apprezzano le attenzioni di cui la zona di Trino è fatta oggetto da parte degli irresponsabili sostenitori del nuovo nucleare, nonchè quanto sono preoccupati per il vecchio nucleare di Saluggia, di Trino e di Bosco Marengo.
     
    Per quale motivo il governo intende ricoprire di soldi i Comuni che dovrebbero ospitare le future centrali nucleari?

    Risposta: per risarcire i danni alla salute dei bambini che nasceranno intorno a questi impianti.

    Nel 2008, in Germania è stato pubblicato lo studio che, su incarico governativo, aveva valutato l’incidenza di tumori nei bambini nati in un raggio di cinque chilometri dalle 15 centrali nucleari operative in Germania.

    Lo studio, denominato KiKK (in Italiano: Cancro Infantile nelle Vicinanze di Centrali Nucleari) ha trovato un significativo aumento dei tumori solidi e delle leucemie nei bambini di età inferiore a cinque anni, nati entro cinque chilometri di distanza dalle centrali tedesche.

    La commissione di esperti che ha effettuato questo studio, confermava il maggiore rischio ma non se l’è sentita di concludere che la causa fosse il rilascio di atomi radioattivi durante la normale attività di questi impianti.

    Il problema è che simili risultati si sono ottenuti tutte le volte che studi analoghi sono stati condotti intorno ad altre centrali nucleari in Inghilterra, Canada, USA, Francia, Giappone e Spagna e mettendo insieme tutti questi studi, l’aumentato rischio di cancro infantile, risultava significativo, dal punto di vista statistico.

    In altre parole, l’effetto misurato era con elevata probabilità da attribuire alla vicinanza con le centrali e non al caso o a fattori socioeconomici che potrebbero caratterizzare chi vive vicino alle centrali ( il cosiddetto effetto "sfigati").

    La rassegna di questi studi è stata pubblicata nel 2009 su Environmental Health e in base a questi risultati si è ipotizzato il meccanismo biologico che potrebbe spiegare l’aumento di rischio trovato: un effetto teratogeno dei radionuclidi normalmente emessi durante la sostituzione delle barre di uranio, un’ operazione che avviene almeno una volta all’anno e che comporta l’emissione in atmosfera (misurabile e nei limiti di legge) di gas radioattivi quali trizio, carbonio 14, gas rari.

    Queste sostanze radioattive, inalate dalla madre e/o assunte da questa con la dieta, sono incorporati dall’embrione durante il suo sviluppo ed è possibile un’elevata sensibilità alle radiazioni dei tessuti embrionali, sensibilità maggiore di quella dei neonati e mai prima evidenziata.

    L’articolo conclude raccomandando di avvisare chi abita intorno alle centrali e di effettuare ulteriori studi.

    A quando servizi di pubblica utilità a reti unificate che affrontino l’argomento e spieghino queste cose agli italiani e ancor di più ai loro governanti?


    - Uno Notizie Piemonte - Alessandria -

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