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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Ho visto il film "La prima cosa bella"... nella sala sbagliata?

Ho visto il film "La prima cosa bella"... nella sala sbagliata?

Il 15 gennaio 2010 è uscito nelle sale cinematografiche italiane il film "La prima cosa bella" del regista livornese Paolo Virzì, produzione Motorino Amaranto e Medusa Film, distribuzione Medusa Film.

Ho acquistato i biglietti, utilizzando la modalità informatica messa a disposizione dalla Multisala Medusa di Livorno, prenotando lo spettacolo delle 20.30, che sarebbe stato preceduto alle ore 20 da una visita in sala del regista e di tutto il cast del film. La scelta non è stata casuale, ma condizionata oltretutto dal fatto che la contemporanea proiezione del film al cinema 4 Mori, era impossibile da prenotare perché erano esauriti i posti disponibili.

Ma per me non era un problema, ero convinto che avrei ugualmente avvertito anche nella multisala l’identico calore del genio creativo del regista Virzì, convinto anche di essere "in casa" del distributore e co/produttore del film.

Così non è stato. l’altra sera un "muro" invisibile, odioso e misterioso ha diviso gli spettatori che hanno affollato ugualmente le due sale cinematografiche di Livorno, distanti in linea d’aria solo pochi chilometri, ma lontane anni luce per quanto riguarda l’attenzione da proporre al pubblico presente.

Alla sala 4 della Multisala Medusa di Livorno, Virzì ed il cast del film, sono giunti alle 20,45 e si sono trattenuti per circa 5/10 minuti allontanandosi frettolosamente per raggiungere il cinema 4 Mori dove è stata invece allestita una hollywoodiana cerimonia con tanto di " red carpet", proiezione di filmati sui palazzi vicini, discorsi di autorità cittadine schierate al gran completo, ecc., il tutto documentato in video da un bello ed esauriente servizio di Telegranducato e da pagine di servizi sul quotidiano "Il Tirreno" . Ho fatto fatica a ritrovare una minima traccia della presentazione del film alla Multisala Medusa ad un pubblico che ha ugualmente pagato un biglietto, ha realizzato il tutto esaurito, ha apprezzato il film, si è divertito, si è commosso ed ha applaudito spontaneamente alla fine della proiezione, anche se invece delle autorità in sala c’erano già, prontamente con le scope in mano, gli inservienti.

La mattina successiva sfogliando il giornale tanti livornesi hanno capito di avere ingenuamente visto il film nella sala sbagliata.

P.S. Nell’articolo di Paolo Virzì "Il mio ritorno a casa il mio grazie a Livorno" pubblicato su "Il Tirreno" del 15 gennaio 2010 leggo: " Perché in fondo questo è un film che narra un controverso ritorno a casa e che, come mi è stato fatto notare, forse esprime anche, in un momento in cui in questo Paese ci si sente come in esilio, il desiderio di ritrovare una patria, una casa, un luogo caro da cui ripartire. Anche per questo, stasera, non potevamo non essere a Livorno".

Ecco queste parole esprimono bene anche la sensazione che ho provato ,come spettatore, in sala al Medusa: mi sembrava di essere in castigo. Pardon in esilio!

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