• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Grazie dei fiori e delle notizie

Grazie dei fiori e delle notizie


Leggendo certi giornali femminili…no, non è affatto così: leggendo un noto quotidiano torinese, vengo a conoscenza che ci sono degli esperti dalle pagine de "La Stampa" che sanno quali sono “i regali natalizi più graditi dalle donne e i desideri sotto l’albero: giacca ultrachic laccata, giacca con “le spalle a punta” di Balmain".

L’indicazione arriva dall’esperta di moda Silvia Paoli, autrice del libro "Lost in fashion (o la moda o la vita)" e curatrice dell’omonimo sito: "Gli stivali da cavallerizza di Hermes nella versione piatta, con il cinturino sotto il ginocchio", costosi sì (circa 2500 euro) ma un "regalo che dura per sempre". Altro regalo perfetto: i guanti, lunghi o “mono” tipo moffole, come quelli proposti quest’anno da Guess, Galliano o Emporio Armani. "Simpatici cadeaux, infine, la fascia per capelli, molto di tendenza, o la cintura alta (almeno 6 centimetri!), meglio se grigia di cuoio, da lasciare morbida sui fianchi". Quanto ai capi di abbigliamento che questo inverno ogni donna dovrebbe avere nel guardaroba o sotto l’albero: "Un cappottino con cappuccio o una camicia, rigorosamente rossi, colore che quest’anno – spiega Dominella – ha sostituito il viola". Infine, croce e delizia del gentilsesso: le scarpe. "Ovviamente quest’anno non possono mancare quelle con la zeppa o gli stivali piatti, senza tacco, che arrivano sotto il ginocchio". Regali di valore come le pigotte dell’Unicef vestite dai grandi stilisti.

Nel 1964, Luigi Tenco scriveva e cantava: “Leggendo certi giornali femminili verrebbe da pensare che alla donna interessino poco i problemi più grandi: trasformare la scuola, abolire il razzismo, proporre nuove leggi, mantenere la pace”. Ma oggi, nel 2009, non sono più i giornali femminili a suonare la "Ballata della Moda", che anche quella di mutazione ironicamente cantava.

Non sono certe stelle e strenne di Natale, i fiori offerti per il dopo stragi, i funerali dei morti sul lavoro, gli editoriali sull’inquinamento, prove comprese della giustizia. Fiori? Li abbiamo riconosciuti chi ce li ha mandati questi fiori, non sono stati affatto graditi. Si moltiplicano come per incanto le corone di condomini e Amministrazioni, mazzolini di amici e parenti sulle bare delle morte e dei morti ammazzati. Certe, poi, senza fiore alcuno, vengono infilate direttamente nei sacchi della spazzatura e i corpi neanche reclamati, donne di tutti e di nessuno.

Ho la pretesa di essere anche io un’esperta, una sensitiva, tanto da capire cosa rispediamo al mittente: fateci un regalo di valore nel non farci mai più vedere le stragi, le mutazioni climatiche, le calamità innaturali che travolgono i corpi, donne avvolte in un sacco dentro il cofano di un’auto, o sopra il tavolo per l’autopsia, figli con la testa fracassata sull’asfalto, accoltellati, uomini con i polsi e le gambe torturate dalle cinture di un letto di contenzione, bambini mostruosi per l’uranio impoverito, uccisi da un drone, donne a pezzi, tumefatte, stuprate, scempiate dagli sciacalli, dai parassiti che vivono nelle buone famiglie, dai bravi ragazzi che diventano ottimi sfruttatori come ogni padrone e protettore, come lo Stato che dispensa farmaci, armi e guerra.

Non aspettiamo a gambe aperte questi regali e neanche di essere messe in croce per la delizia di chi guarda e prega. Fateci voi il favore di regalarvi i malaffari e la malarazza di questi pacchetti immondi, all’insegna della pace e della sicurezza. Proteggete i vostri soldi, risparmiateli e metteteli in una bara, in una sala d’attesa per il paradiso che forse vi attende, tanto è generosa la vostra violenza e infami le vostre feste che non finiscono mai. La Cosa è Vostra, sta nell’urna, con i vostri valori e le vostre radici. Le pagine non le abbiamo chiuse, ma quale "Grazie dei fior", vi riconosceremo sempre anche se sapete incartarli come le bombe.

“Comunque, per fortuna, esiste l’uomo che è meno egoista.

Mi dovete scusare ma devo proprio ridere,

forse questa canzone io non la so cantare…” (Luigi Tenco)

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares