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Flu attack! Come un virus invade il tuo corpo

 
Ecco, l’uomo, solitamente, quando vede quattro persone che scappano, si unisce alla corsa, senza troppi pensieri in testa.Lo ha dimostrato l’influenza A o H1N1 o suina che dir si voglia: bastano un bel po’ di megafoni all’unisono e la gente corre, senza chiedersi da cosa scappi.
 
Cito da Psiche e Soma: Ora da qualche mese si sono messi a contare bene anche i morti per influenza stagionale e si è visto che nell’emisfero australe (dove è appena finito l’inverno) i morti di stagionale sono 13 su 100.000 persone mentre i morti di influenza A H1N1 sono 1 su 100.000. 13 volte di meno!

Non è il solo esempio del fatto che quando c’è da correre l’uomo si trasforma seduta stante in Mennea, poichè non solo di virus entità viventi si vuole parlare.
L’uomo è così geniale che si costruisce da solo le gabbie in cui abitare in cattività, e non mi riferisco alle case con mutuo-strozzacollo allegato. Anni e anni di studio, analisi dei comportamenti, prima animali e poi umani, hanno permesso la creazione di incredibili tagliole anti uomo come il marketing virale, i video virali, l’informazione virale.
 
Iniziò Pavlov, studiando i cani e la possibilità di indurre loro dei riflessi condizionati, in modo che ad uno stimolo preciso questi reagissero con una reazione prestabilita. Poi i pubblicitari, i così detti creativi, hanno ben pensato che se funzionava sui cani funzionava anche per gli umani, ed hanno iniziato a reclamizzare marchi, idee, non prodotti. E tutti in massa a comprare le stesse identiche cose, vestire le stesse identiche cose, leggere le stesse identiche cose. Dan Brown è riuscito nell’impresa di portare frotte di gente a guardare la Gioconda come un piano finanziario berlusconiano, dove p2, massoneria, mafia, economia, esoterismo si fondono in un tutt’uno.
 
E’ ciò che fanno i virus, in generale: attaccano il sistema ospite, ne sfruttano le peculiarità, e si riproducono generando cloni, arrivando a comandare il sistema ospite per poi colonizzarne altri e così via, fino a creare colonie e colonie di cloni.
 
 
Il video qui sopra è un’animazione di David Bolinsky segue un virus da uno starnuto fino all’infezione; è in inglese, ma si rivela ugualmente interessante. Alla fine penserete, con qualche connessione logica, che chi ha inventato la pubblicità sia un biologo.
 
Fini ha dimostrato come basta tenere un microfono acceso e fare finta che lo si fa per errore per scatenare un intero sistema mediatico, far riversare tonnellate di commenti in rete ed analisi storiografiche e sociologiche dell’accaduto. Comprensibile, c’è di mezzo una possibile crisi di governo. Forse.
 
Il punto è che non conta ciò che si fa, ciò che si dice, conta come si fa. Volete la prova? Eccola: uno dei video più visti di Internet da tre anni a questa parte è questo:
 
 
Non credo sia ricco di contenuto, ecco. Quello che volevo semplicemente dirvi è che siete infetti. Che lo vogliate o meno. Ma nessuno verrà a regalarci il vaccino.

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