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Erasmus day

E’ nato nel 1466 ma ha vent’anni. Si chiama Geert Geertsz ma tutti lo chiamano Erasmo. Elogiava la follia e si vede. L’ultima pazzia del vecchio Geert è mettere insieme qualche giovane con tenacia e fantasia, l’eurodeputato che non t’aspetti e una buona idea. Il risultato è Erasmus Day Live, l’iniziativa che celebra i vent’anni del progetto intitolato al filosofo di Rotterdam, presentata il 9 dicembre alla Commissione Europea di Bruxelles.
 
Tutti invitati a spegnere le candeline a Torino, il 14 maggio. Nel segno dell’interazione, dell’arte e del divertimento consapevole. Padrino, pardon, referente della manifestazione è l’onorevole verde Mario Borghezio. Che almeno su questo non è scettico: “L’Erasmus langue e noi vogliamo aiutarlo. Puntando alla caratterizzazione regionale”. Erasmus locale. Un ossimoro, una follia. Tutta da elogiare. L’Erasmus Day Live 2010 è la seconda edizione di un evento che si è svolto a Torino lo scorso anno, concluso a giugno con una grande festa. E molti applausi. Tutti chiedevano agli organizzatori di ripetersi. L’occasione la offriva il ventennale del progetto. I giovani, allora, sono andati a chiedere una mano in giro. Con successo: l’evento è realizzato con il contributo e la partecipazione di sponsor di rilievo e con il patrocinio delle istituzioni nazionali e del Parlamento Europeo, dell’UCEE e delle più prestigiose università europee. L’edizione 2010 si ripeterà a Torino (che è per tutto l’anno è Capitale Europea dei Giovani).
 
Formule semplici: avvicinare i giovani alle istituzioni, far conoscere talenti, rilanciare l’Erasmus che vive stagioni controverse. Con un ingrediente in più pur con qualche grado in meno. Tema della nuova edizione è il "bere consapevole", secondo la dottrina lanciata dallo sponsor Pernod-Ricard, leader continentale degli alcoolici: “Siamo convinti che il partecipare ad incontri artistici possa formare sul consumo giusto di alcool. Il contesto favorisce il gusto e non l’eccesso”, dice Dario Martinetti. Insieme a Piero Saba guida il gruppo di nuove leve alla conquista dell’Europa.
 
Vengono da Torino, hanno tra i venticinque e i trent’anni. Cratteristica non da poco, sono simpaticissimi. Sarà per questo che si sono rivolti a Borghezio. E lui li ha accolti con la genuinità che gli è propria: “Era l’unica iniziativa per celebrare il progetto. Mi è sembrato il minimo sostenerla”, dice il leghista. Proprio vero: nessuno aveva pensato ad attività per il compleanno dell’Erasmus. Che così rischiava di finire in un immeritato dimenticatoio. E invece dal 14 maggio se ne vedranno delle belle, tra la Mole e dintorni. All’interno di un colorato contenitore pensato sotto un’egida precisa, quella dell’interazione. In pratica gli erasmsusiani di tutta Europa potranno connettersi al portale erasmusdaylive.eu per inviare materiali (testi, immagini, musiche) che saranno vagliatii per essere pubblicati su contesti.eu, il principale partner mediatico dell’evento.
 
Altra ricetta fondamentale è l’arte. Erasmus Day Live promuove i giovani artisti del continente: “Vogliamo che il Live sia la vetrina per chi, tra musicisti attori e figurativi, lavora e si impegna ma non ha grandi platee”, dice Martinetti, dj sperimentale non pentito. La programmazione prevede serate musicali, dj set, manifestazioni artistiche, teatro. A cura di compagnie e gruppi provenienti dall’intero continente, che attraverso la varietà di espressioni riproporranno la storia del progetto, promuovendolo. La partecipazione di 14 nazioni, 26 atenei e più di 700mila studenti assicurerà quella caratterizzazione territoriale cui Borghezio tiene molto: “Lanciamo l’Erasmsus regionale. La rinascita del progetto parte dalle identità particolari che i ragazzi andranno a conoscere”. Proprio un’eccellenza locale, la meravigliosa Palazzina di Caccia di Stupinigi (frazione di Nichelino nel torinese), accoglierà la festa finale della manifestazione l’11 giugno 2010. Per esclamare: in ogni lingua “Buon compleanno, vecchio e matto Geert!”.

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