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Equitalia S.P.A.: scioperano i dipendenti di Termoli, anche per i diritti dei Contribuenti

Che gli impiegati di una impresa scioperino, può far più o meno notizia. Ma che scioperino gli impiegati di una Impresa pubblica chiedendo il rispetto non solo dei propri diritti ma anche dei diritti dei cittadini, allora cambia tutto.
 
Si, perché in questo caso, parliamo di un’impresa particolare. Molto particolare e molto ben conosciuta dai cittadini Italiani. Anzi, dai contribuenti italiani.
 
Si tratta della famosa – ed in alcuni casi famigerata – Equitalia s.p.a., impresa pubblica delegata alla riscossione dei tributi, che negli ultimi anni ha decretato l’insonnia di milioni di famiglie italiane. Come? Attraverso una serie di normative che turbano alquanto la democrazia, la libertà e la stessa equità, compresa nel nome aziendale solo a livello di immagine.
 
Migliaia di fermi amministrativi. Migliaia di conti correnti sequestrati. Migliaia di immobili ipotecati. Il tutto, senza – spesso e volentieri – darne comunicazione preventiva ai malcapitati contribuenti. Oltretutto, spesso questi fermi amministrativi, questi conti correnti sequestrati e queste case ipotecate, non potevano subire questo iter: Equitlia s.p.a. si è macchiata spesso di comportamenti oltre il limite della legalità.
 
Complici anche, spesso e volentieri, Comuni e Province coi loro falsi in bilancio: molti hanno dovuto pagare per tasse ed imposte già pagati a suo tempo. O per tributi ed imposte cadute in prescrizione.
 
Le comunicazioni sono sempre state di tenore terroristico: o paghi subito o…
 
Pian piano però, forse “grazie” alla crisi economica, il tourbillon devastatore di Equitalia ha un po’ frenato la corsa. Ecco consentite le rateizzazioni, i toni delle comunicazioni si sono ammorbiditi. Certo: resta il fatto che molte vittime incolpevoli hanno subito danni devastanti, come la perdita della propria abitazione o della sede della propria impresa.
 
Col tempo, a livello nazionale, alcuni gruppi di cittadini si sono organizzati ed hanno giurato guerra ad Equitalia s.p.a. vincendo alcune cause e vedendosi riconoscere o la restituzione di quanto dato o addirittura il pagamento dei danni. Anche quelli morali.
 
Cosa è accaduto quindi il 30 Novembre 2009, a Termoli? Che i lavoratori del distaccamento di zona, hanno deciso di scioperare, ma non solo per richiedere i propri diritti di lavoratori. Nossignore! Gli scioperanti, oltre a richiedere di “rispettare gli impegni contrattuali” chiedono che “vengano proposti servizi adeguati ai contribuenti che possano dare un servizio migliore agli stessi”.
 
Insomma, una vera sommossa civile. Equitalia fa ancora parlare di sé, e con le motivazioni di questi scioperanti, si illumina ancor più la non equità del rapporto Impresa/Contribuente.
 
Traendo spunto da questo sciopero, possiamo sicuramente riflettere su un fatto che ci accomuna tutti: nel momento in cui diveniamo cittadini contribuenti, abbiamo sicuramente una serie di doveri da rispettare. Ma non certo una serie inenarrabile di misfatti da subire.
 
Ricordo peraltro ai lettori, il famigerato articolo 32 comma 7 inserito nel cosiddetto “Piano anticrisi 2009” – DL 2/2009 una delle tante Leggi contenitore – che nasconde una beffa, in considerazione del fatto che poco ha di “anticrisi economica” per i cittadini: in pratica, viene abbassato il tetto attraverso il quale Equitalia s.p.a. può immettere ipoteca sugli immobili e sequestrare i conti correnti. Se prima questo tetto era di 8.000 euro, con questo comma il tetto scende a 5.000 euro.
 
Occhio quindi all’eventuale arrivo di “cartelle pazze”: il consiglio valido per tutti è sempre lo stesso. Fatevi supportare da un legale di fiducia, prima di correre a pagare.
 

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