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 Home page > Attualità > Economia > Egregi leaders del G8, per i consumatori reddito da consumo

Egregi leaders del G8, per i consumatori reddito da consumo

Egregi leaders del G7, del G8, del G20, del G etc. etc., vi scruto, vi ascolto, prendo appunti ma non vi è chi non veda che per garantire quella crescita economica, della quale siete garanti, il consumare debba darsi indifferibile.

 

Non vi è chi non veda che per dar corso a cotanta indifferibilità i consumatori debbano mettere in campo il loro tempo sottratto al tempo libero, l’attenzione per dipanare l’offerta, il denaro per smaltire il prodotto, la fiducia prodroma alle fiduce altrui, necessaria per investire, per produrre, per commerciare, per……

Non vi è chi non veda che tale impiego di risorse renda esplicito un esercizio di lavoro.

Non vi è chi non veda che, a fronte di tale lavoro, non si rintraccino redditi idonei a dare ristoro alla pratica e magari supporto alla domanda.

Non vi è chi non veda come il debito, surrogato di un insufficiente reddito da lavoro, abbia sostenuto egregiamente, per almeno 15 anni, il meccanismo economico.

Non vi è chi non veda che il credito, surrogato del debito, abbia fatto altrettanto fino a fare SBOOM.

Non vi è chi non veda come quello stesso meccanismo economico che per decenni ha generato ricchezza, generi oggi debito.

Non vi è chi non veda come il tallone di Achille di tutto questo stia in quel reddito insufficiente, non nel credito creativo.

Chiarissimi, il problema sta tutto in quell’insufficienza che incaglia il meccanismo produttivo; sta qui pure la soluzione: fornire ristoro economico a chi lavora consumando.

Non oboli, né social card, nemmeno bonus: REDDITO.

Solo a Voi questo ordine di vedere sembra far difetto: con sguardi appannati proponete sgravi fiscali e politiche anticicliche finanziate da casse statali strozzate dal debito.

Lucido sguardo invece per rintracciare responsabilità a cui opporre standars etici che potranno avere ragione e corso solo dopo che si sarà diradata la nebbia che avvolge tutto.

Intanto, occhio alla penna.

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