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 Home page > Tribuna Libera > Droghe di Stato: il vero allarme di cui nessuno parla

Droghe di Stato: il vero allarme di cui nessuno parla

L’Italia ed il Mondo intero, sono presi dalla tenaglia della H1N1: cosa ci sia di vero, di confuso, di possibile, di certo, non è dato sapere fino in fondo. Una cosa si può asserire con una certa sicurezza: molte persone iniziano a riflettere. Sulla possibilità – non più complottista – che le industrie farmaceutiche, leader internazionali dell’Economia mondiale – abbiano solo da guadagnare su nuove paure epidemiche diffuse su scala internazionale.
 
Molti si interrogano e riflettono. Molti sono coloro che tentano di comprendere cosa venga realmente inoculato nelle vene, sotto il nome di “vaccino”. E questo è un bene. Significa che il torpore Umano sta un po’ lasciando il passo ad una nuova consapevolezza.
 
E mentre il mondo “scopre” l’arte di lavarsi le mani – pensavo fosse abitudine frequente – e di come non sia sconsigliabile baciare tutti e tutto come dispensatori di affetto primordiale, così come ai tempi della scoperta dell’HIV di cui oggi nessuno parla più, altri dati – sicuramente importanti e su cui riflettere – non trovano argomentazione nelle cronache nazionali.
 
E nemmeno in quelle locali.
 
Parliamo di abuso di psicofarmaci. Nel girone infernale di una epoca in cui si corre da un lato all’altro della terra senza mai fermarsi, in un momento storico in cui vi è poco da stare di buon’umore, in una civiltà dove il concetto di Paura è dilatato di giorno in giorno da nuovi disastri e nuove possibilità di trovare la morte, ecco che nella borsa di un essere umano su tre, troviamo l’”elisir” per tentare di sopravvivere alla follia. Pillole, gocce, granuli. Qualsiasi cosa che possa servire da tramite fra il terrore di vivere e la consapevolezza di temere la morte.
 
Insonnia? Pillola. Malumore? Pillola. Ansia? Gocce. Bambini iperattivi? Incredibile ma vero, psicofarmaci a iosa. Il “trend” giunge dagli Stati Uniti, e l’Italia ha abbracciato questo canale da qualche anno. Sembra che dispensare psicofarmaci a quei ragazzini un tempo normalmente considerati con “l’argento vivo addosso”, sia ormai all’ordine del giorno. Il tutto con la compiacenza dei Centri di Igiene Mentale che dal 2006 hanno aperto 82 nuove dislocazioni sul territorio nazionale proprio per questo tipo di “patologia infantile”. Agghiacciante? No, incredibilmente reale.
 
C’è poi da riflettere su altri dati, che parlano di utilizzo di sostanze psicoattive, utilizzate dai giovani come “droghe” comuni. Dai dati scaturiti dal rapporto annuale del progetto europeo “Espad” (European School Project on Alcool and Other Drugs) sull’uso di droghe, alcool e sostanze psicoattive nelle scuole, si evince che "I dati italiani di consumo di molecole psicoattive non sono allineati alla media europea, ma sono significativamente più alti”
 
Sembra infatti che la media italiana sia del 10% di utilizzatori su una media stabile del 6% a livello europeo.
 
La facilità di venire in possesso di questi farmaci peraltro, rende maggiormente possibile l’utilizzo frequente fra i giovani. Sembra infatti che quasi in ogni famiglia Italiana, esista almeno un farmaco psichiatrico, utilizzato spesso senza consiglio medico.
 
Ecco quindi i giovani “forti” dell’esempio familiare, approcciare in maniera del tutto scriteriata quelle sostanze che oggi sono divenuti un dato caratteristico della Società in cui viviamo.
 
Il terrore di vivere, viene sedato da quelle che a buon diritto possono essere chiamate “droghe di Stato”.
 
Le famiglie non trovano un modo logico di spiegare la Vita ai propri figli. Vittime a loro volta di una logica impropria agli esseri umani. Abusano di psicofarmaci. E non sono poi in grado di gestirne l’utilizzo che i figli scelgono di farne. Un cane che si morde la coda.
 
Quanto guadagna l’industria farmaceutica da questo girone infernale? Non è dato saperlo. Sono dati su dati che si spezzano e non consentono una visione reale e certa.
 
Ciò che è sicuro, è che questa tendenza – pur se non in presenza di virulenza – è sicuramente la vera Pandemia del nostro secolo. Incredibilmente espansa e conseguentemente oscurata nei canali dell’Informazione nazionale. Che continuano ad operare una falsità nella vita reale, proprio attraverso l’esclusione continua di dati che aiuterebbero, almeno, a riflettere. Su una cosa che non possiamo più considerare “da poco”. La nostra Esistenza.
 

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