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Dopo quello del Turismo, rinasce il Ministero della Salute

In attesa di quelle riforme che "dovrebbero cambiare" il paese, in attesa che venga dimezzato il numero dei parlamentari e risolta la inutile quanto dispendiosa "persistenza" delle province, il governo riesuma il Ministero della Salute! Un ministro e due sottosegretari in più per Silvio Berlusconi: passano da 60 a 63 i componenti del governo. E’ il segno del nuovo che avanza!

E’ il riformismo voluto da Brunetta e dai suoi! Era rimasto in "purgatorio" poco più di un anno, ora il Ministero della Salute torna a palazzo Chigi dopo lo "spacchettamento" del dicastero del Welfare con il ddl che aveva già ottenuto il via libera dal Senato e che ora è stato approvato anche dall’assemblea di Montecitorio. I voti a favore dell’istituzione del ministero sono stati 252, 63 i contrari, 156 gli astenuti. La storia del ministero inizia nel 1958, quando da una costola del Viminale nasce il dicastero della Sanità. A guidarlo, in passato, molti nomi illustri della politica italiana, quasi tutti targati Dc: da Remo Gasparia Vittorino Colombo, a Tina Anselmi. Al vertice della Sanità ci sono stati anche l’ex segretario del Pli Renato Altissimo, un altro Dc doc come Carlo Donat Cattin e ancora un liberale, Francesco De Lorenzo, poi incappato nelle maglie dell’inchiesta Mani pulite. In tempi più recenti, a guidare il ministero è stata Rosy Bindi, oggi presidente del Pd. L’ultimo ministro della Sanità, prima che il dicastero cambiasse nome in ministero della Salute, è stato, nel secondo governo Amato, l’oncologo Umberto Veronesi. Poi, nel 2001, nel secondo governo Berlusconi, è stata la volta del ministro "anti-fumo" Gerolamo Sirchia. Dopo di lui Francesco Storace, lo stesso Berlusconi, ad interim, per tre mesi, dal marzo al maggio del 2006, e infine, con il secondo governo Prodi, Livia Turco. Nel 2008, quando a palazzo Chigi è tornato il Cavaliere, l’accorpamento, nel dicastero del Welfare, dei ministeri del Lavoro e della previdenza sociale, della Salute, e della Solidarietà sociale. Ora il ritorno "all’antico" con la Salute eletta nuovamente a rango di ministero. Il potere ha bisogno di altre ...poltrone!

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