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Donne senza figli

L’originale libro "Perché non abbiamo avuto figli" (www.francoangeli.it, 2009) propone delle interviste molto intime e illuminanti a donne, più o meno famose, che hanno scelto di non procreare (Natalia Aspesi, Rossana Rossanda, Adriana Zarri, Luisa Passerini, ecc.).

Le autrici sono Paola Leonardi, sociologa e psicoterapeuta, e Fernanda Vigliani una studiosa che si occupa del Centro Studi e Documentazione del Pensiero Femminile di Torino. La professionalità espressa dalle due donne è riuscita a coinvolgere tutta la mia attenzione nella narrazione delle introspezioni profonde e mentalizzate di alcune delle prime donne protagoniste della “rivoluzione femminile italiana”.
 
Questa pubblicazione potrebbe aiutare molte persone a rielaborare i propri percorsi genitoriali, familiari e professionali. Inoltre si può anche consigliare a tutte quelle ragazze che hanno appena iniziato la loro metamorfosi in donna e che quindi desiderano scoprire tutte le responsabilità relative alla particolare funzione naturale e ai numerosi ruoli sociali futuri (nel libro c’è un’interessante bibliografia per poter approfondire lo studio di molte tematiche riguardanti il genere femminile).
 
Comunque qui di seguito troverete gli estratti più significativi di alcune delle migliori interviste.
 
FERNANDA VIGLIANI: “I giovani che frequento non mi sono tutti simpatici allo stesso modo: alcuni molto, altri molto meno. E se ti capita un figlio o una figlia che ti dà sui nervi ogni volta che apre bocca? Pensa ai monumentali sensi si colpa che può creare essere madre di una personcina che ti sta antipatica!” (La studiosa si è fatta intervistare da Paola Leonardi che poi ha ricambiato, p. 27).
 
NATALIA ASPESI: “Io trovo che il femminismo ha toppato su questo: ha dato troppo importanza seriosa al sesso. Il sesso è un gioco. E basta” (giornalista, p. 59).
 
LESLIE LEONELLI: Ho fondato il Caffè Freud a Roma (www.caffefreud.it), “un’associazione culturale, un locale, di conforto e di divertimento. Di conforto, di confronto e stimolo dove voglio fare soprattutto una psicologia diversa, che copre uno spazio tra l’amicizia e l’aiuto competente… Una si lascia con un partner, un lutto pesante da vivere… Però ha bisogno di un conforto che a volte gli amici non riescono a dare… Molti fanno figli perché non sono capaci di avere amici. L’ho visto fare da tante donne: figli per colmare dei vuoti, per crearsi compagnia” (sessuologa e amorologa, p. 139).
 
MARGHERITA GIACOBINO: Il rapporto madre-figlia si sta trasformando in un rapporto vittima-complice: “Quando entrano in un negozio queste donne che hanno bambini che scorazzano, toccano tutto e buttano tutto per terra… E la madre non si ritiene responsabile del danno fatto dal bambino, non sgrida il bambino. Se il bambino fa degli sgrilletti, la madre fa degli strilloni. Se il bambino disturba 1, la madre disturba 10. Perché? Sembrano dei coatti… Alcune madri vanno a raccontare ai figli i problemi che hanno col marito. Perché fanno questo?” (scrittrice, p. 121).
 
LUISA PASSERINI: “C’è un modello per me, è particolarmente negativo ed è quello della madre autoritaria, della madre fallica. Che poi è molto forte nella nostra cultura mediterranea ed è la madre che possiede il figlio e soprattutto possiede il figlio maschio e si appropria della sua vita. Questo è anche il rapporto madre/figlio che è proprio del cattolicesimo. La madre che ha un rapporto privilegiato col figlio maschio” (storica, p. 162).
 
In conclusione si può affermare che la scelta di non procreare potrebbe essere considerata come l’espressione di un lusso delle società più progredite e già troppo popolate. Essere donne senza figli è sempre meglio che riprodursi come conigli. Inoltre fare un figlio significa raddoppiare i rischi che si sono corsi col matrimonio: “Ancora una volta non puoi mai sapere chi ti metti in casa!”.
 
Al di là di quello che può trasparire dai romanzi, dai film e dai sogni adolescenziali, i matrimoni per amore potrebbero essere solo la metà di quelli totali: buona parte delle donne si sposa per avere un tetto sicuro, per conformismo e per avere almeno un figlio per assecondare le naturali pressioni ormonali. E gli uomini si sposano per soddisfare le più forti pressioni ormonali e a volte in Italia anche per “garantirsi” i servizi di una mamma più giovane ed esclusiva.
 
Il vero amore dura e rende felici, mentre in tutto il mondo occidentale si divorzia dopo pochi anni in circa la metà dei casi e in tutte le civiltà troppi uomini e troppe donne convivono nonostante le violenze psicologiche e fisiche manifestate da entrambe le parti (se queste persone evitassero di generare ci sarebbero più parcheggi a disposizione e forse anche meno idioti in giro a fare danni).
 
In effetti come fa un essere razionale a gettare un innocente da schiavizzare in mezzo a quel casino indescrivibile pieno di gente egoista, maleducata, malfamata e violenta, che tutti chiamano vita? Infatti alcuni filosofi hanno affermato che è meglio non nascere mai. 

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