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 Home page > Attualità > Politica > Da Silvio a Massimo a Silvio. Il boomerang della violenza

Da Silvio a Massimo a Silvio. Il boomerang della violenza

Un attentato può far cambiare la visione che della realtà si aveva in precedenza? Un attentato riesce a cancellare ai nostri occhi la visione del volto arcigno, adirato, tirato del Cavaliere quando non viene obbedito o contrastato? I suoi occhi truci che vogliono intimidire, minacciare, magari accompagnandosi alle braccia che mimano il mitra? Le sue battute volgari, i suoi gesti volgari, le sue uscite da buffone di corte? Può un provocatore, un incitatore alla distruzione dei beni democratici, cambiare status per l’attentato, e ribaltare la realtà presentadosi come vittima e come vittima pretendere l’innocenza morale e la libertà dalle leggi?

Nel rapporto tra gli uomini, che questo rapporto interessi due o dieci o cento o un miliardo di persone, le parole che si dicono hanno un valore enorme. Attraverso le parole vengono comunicati pensieri, opinioni, giudizi, emozioni che influenzano il rapporto, modificandolo in bene o in male, qualificandolo o degradandolo.

L’ambiente umano, poiché si forma con le relazioni che le persone stabiliscono tra loro, non è dunque un qualcosa di già dato, indipendente o a parte dalla nostra presenza e dalla nostra azione.

Ogni giorno, la violenza che un coniuge infligge all’altro o quella dei genitori sui figli o viceversa o tra fratelli o tra familiari, si riversa dall’ambiente familiare in quello comunitario dove si collega a tutte le forme di violenza esistenti.

L’ambiente umano è un tutto unico anche se distinguiamo quello familiare da quello sociale, quello religioso da quello politico, culturale, paesano, cittadino, metropolitano... Questo significa che, una volta dichiarato che l’ambiente nel quale si vive è violento, nessuno può tirarsene fuori ma ognuno è chiamato alla consapevolezza di quanto vi abbia contribuito, con i gesti, i comportamenti od anche solo con i giudizi e le parole.

Quando si parla di morale si pensa alla predica bacchettona, ai consigli della nonna, alle regole legate ad usi e costumi del tempo che fu... La morale è invece la legge della umana relazione ed è più precisa della matematica, più logica della logica. Oggi tu insulti, offendi, imprechi anche verso qualcuno non presente oppure gli fai qualcosa di male, anche di nascosto. C’è solo da aspettare, come un boomerang la parola offensiva ti ritorna, l’azione compiuta di nascosto si evidenzia in altra forma e ti mette a nudo e ti svergogna.

La responsabilità morale nei confronti dell’ambiente umano è maggiore da parte di coloro che rappresentano la comunità e le istituzioni. La parola di un leader religioso o politico riceve più attenzione di quella del passante all’angolo della strada; la decisione di un Governo per la messa in opera di centrali nucleari ha più importanza per la vita comunitaria della decisione di un condominio riguardo la pulizia delle scale o l’uso dell’ascensore.

Bisogna ancora sottolineare la diversa sensibilità o reattività delle persone nei confronti dell’ambiente in cui si trovano a vivere. Sono di solito i più deboli, i più fragili dal punto di vista psicologico ed emotivo a reagire alla disumanità dell’ambiente con gesti anche estremi. Uno studente si butta dal balcone per un cattivo voto, un ragazzo si impicca perché perseguitato dai compagni. Ma queste scelte disperate sono il segno più eloquente del degrado della istituzione scolastica o della vita giovanile.

L’aggressione di una persona psicolabile al Presidente del Consiglio deve essere letta come il segnale proveniente da una comunità umana nella quale il livello di reattività ha raggiunto il massimo livello. E’ il segno di nuvole nere, foriere di tempesta, suscitate dal vento delle parole intrise di violenza che Berlusconi ripete quotidianamente e da anni nei confronti di magistrati e giornalisti; dall’aggressività incontenibile fatta esplodere nei suoi discorsi e negli scatti d’ira verso avversari politici, denigrati e irrisi; dalla intolleranza nei confronti di coloro che sembrano ostacolarlo; dalla insofferenza proclamata e gridata come persecuzione da parte dei rappresentanti delle istituzioni a salvaguardia della Costituzione e della democrazia.

Tutta la violenza che in questi anni il Cavaliere ha seminato, utilizzando le televisioni, i suoi giornali, strumentalizzando la politica ed il Governo ai suoi interessi, gli ritorna indietro come un boomerang, in maniera inesorabile. L’unica possibilità per lui di salvezza è che tutta la violenza reattiva della comunità trovi sbocchi civili e non rivoluzionari, se si daranno risposte ai bisogni, agli interessi, alle necessità di migliaia di famiglie e di milioni di cittadini. Ma sarà possibile questo, se il Cavaliere metterà ancora al primo posto i suoi interessi, il suo bisogno di sfuggire ai processi ed alla giustizia?

Commenti all'articolo

  • Di LIBERALVOX SocialNetwork (---.---.---.111) 16 dicembre 2009 11:55
    LIBERALVOX SocialNetwork

    Sono una ragazza di 25 anni e chiarisco che il movimento "no b-day" è nato su internet. Facebook è stato il suo promulgatore, in pochissimi giorni ha raggiunto 350 mila iscritti e mai è stato voluto o creato con l’intento di appoggiarsi ad un partito politico. Televisioni e giornali hanno attribuito tutto ciò a Di Pietro per tentare di sminuire la faccenda, così chi ascoltava i tg o leggeva i giornali avrebbe pensato alla solita trovata "dipietrista"! Scomodo far pensare che cervelli attivi in quest’Italia malata possano organizzarsi e ritrovarsi per manifestare il loro dissenso nei confronti del Premier, figura che riteniamo non rappresentarci. Io ero a Roma il 5 dicembre, eravamo più di 1milione, un corteo di oltre 5 Km. Famiglie con bambini, anziani e giovani che sfilavano pacificamente con un ideale comune, chiedere un nuovo percorso politico. Per un’Italia migliore non è necessario essere di sinistra, per non votare Berlusconi non bisogna essere comunisti o dipietristi, ma è sufficiente essere semplicementi "onesti", andare oltre le logiche opportunistiche di partito, oltre i propri affari ed intrallazzi personali, oltre le spartizioni di una torta che ormai non c’è più e soprattutto non mettere mai in stand by il proprio cervello... e chissà che dalle ceneri di questo casino tutto italiano e dalle pagine del web non nasca un nuovo movimento: il partito degli onesti!
    >>>VIENI ANCHE TU A DIRE LA TUA SU: HTTP://LIBERALVOX.BLOGSPOT.COM

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