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 Home page > Tribuna Libera > D’Alema illuso e silurato

D’Alema illuso e silurato

Certamente non faccio parte dell’ampio circolo di quelli che, in queste ore, si stanno strappando le vesti per il tramonto (queste immagini "naturaliste" sono così trendy e fanno tanto "emotion"!) della candidatura di D’Alema al prestigioso incarico di Alto Rappresentante del Consiglio Europeo, che, come prevede il Trattato di Lisbona, finalmente ratificato da tutti i 27 Paesi aderenti alla UE, dura due anni e mezzo. E dirò di più: sono quasi entusiasta che D’Alema sia stato silurato!
 
E ciò per due motivi:
1) Il leader democratico, che tutti considerano, chissà perchè, come ha scritto Travaglio sul Fatto Quotidiano, intelligente a prescindere, s’è fatto fregare, per l’ennesima volta dal Cavaliere, che a parole, s’è speso perchè Baffino, pur candidato del Partito Socialista Europeo, venisse scelto per ricoprire l’incarico di "Ministro degli Esteri" dell’Unione. Ma nei fatti l’ha solo illuso. E D’Alema, entrato Papa nel Conclave, ne è uscito Cardinale!
 
E non è la prima volta che Berlusconi gli dà buca. L’aveva fatto all’epoca della Bicamerale. E, però, se uno spavento vale per cento, evidentemente non è bastato a mettere sul chi va là il nostro insigne connazionale.
 
D’Alema s’è fidato del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, come una D’Addario qualsiasi (lei aveva avuto rassicurazioni dal cavaliere che si sarebbe interessato a sbloccare il cantiere per la villa di famiglia).
 
2) L’ennesima doccia scozzese che Berlusconi ha rifilato a D’Alema dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) mettere una pietra tombale sul dialogo tra governo (questo governo, inaffidabile quant’altri mai) e opposizione. Basta a stare ad ascoltare un contaballe matricolato com’è Berlusconi. Basta a fidarsi delle sue promesse.
 
E sarebbe veramente singolare che la mancata nomina di D’Alema venisse giustificata (così, per non rompere il dialogo con Berlusconi) dal fatto che essa è la risultante della scarsa o punta credibilità internazionale del nostro Paese ai tempi di Berlusconi.
 
Non è che non sia così, ci mancherebbe: le sue gaffes, le sue amicizie pericolose (vedi Putin o Gheddafi), la sua pochezza e inconsistenza in politica estera, ben rappresentata dall’evanescante Frattini, sono un dato di fatto.
 
Ma qui c’è soprattutto dolo.
 
Il Cavaliere ha fatto finta di propugnare, unguibus ac rostris, la candidatura di D’Alema (ghe pensi mi!), per "inciuciare" con l’opposizione perché questa fosse disponibile al dialogo sulla (in)giustizia.
 
Al Cavaliere fuma la testa tanto è preso dai suoi problemi con la legge penale. Tutto il resto è noia.
 
E tutto ciò che lo possa liberare dall’ingombro, per lui insopportabile, dei processi che lo vedono imputato di gravi reati, come frode fiscale e corruzione di testimoni, lo impegna allo spasmo.
 
Ma a lui del prestigio nazionale che da un D’Alema Mr. Pesc poteva derivare al Paese intrigava come le corna di una cesta di lumache!
 
E l’opposizione (quella del PD, ovviamente: Di Pietro è tetragono al canto della sirena berlusconiana e Casini non vede l’ora di tornare all’ovile, perché è geneticamente "governativo") c’ha pure creduto! Prova ne è che il 5 Dicembre, il giorno del no B. day, quando chi gradirebbe tanto che Berlusconi togliesse il disturbo si troverà a Roma a manifestare per far sentire il suo grido di dolore, il PD non ci sarà, come il suo segretario Bersani si è premurato di far sapere all’intero orbe terracqueo!
 
E in quella circostanza si creerà l’imbarazzante situazione di tanti elettori democratici che scenderanno in piazza, mentre i così detti leader, quelli che dovrebbero trascinare il proprio elettorato e galvanizzarlo, rimarranno a casa, tradendo ancora una volta le aspettative della propria base.
 
E poi non si meravigli il PD se continuerà a perdere voti, se Berlusconi rimarrà al potere altri 15 anni e se a D’Alema verrà fatto credere che il Cavaliere si batterà come un leone per un posto di prestigio che sia all’altezza del leader PD. La prossima volta, ovviamente, salvo vedere poi tramontare la sua candidatura.
 
Qui a tramontare è il Paese, appeso com’è ai capricci e ai desideri di uomini che antepongono a tutto se stessi e non hanno alcuna idea di Stato, di Bene comune, di Etica.
 
Diceva Novalis: "Se all’orizzonte ti sembra di vedere un gigante, guarda bene la posizione del sole: probabilmente si tratta semplicemente dell’ombra di un pigmeo".
 
Ecco: la vita politica italiana, mai come oggi, pullula di pigmei!
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.186) 21 novembre 2009 14:12

    Sono i socialisti ad aver cambiato idea, non sarà che il mail bombing di protesta partito dal blog di Beppe Grillo abbia messo in riga giornalisti e politici d’Europa più di quanto pensiamo, anche la cbs aveva dovuto ritirare la cancellazione del comico da youtube a seguito di proteste. Alla cbs arrivarono 120 mila e qualcosa di contatti sul suo sito, a Barroso e giornali non sarà andata meglio da chi ne ha ormai le scatole piene di inciuci e mafia!

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