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Crisi finanziaria: oltre il giardino

Mentre il dibattito parlamentare si infiamma sul taglio della coda del cane - e gli avvocati/deputati del premier (lautamente stipendiati) si affannano a trovare marchingegni legislativi per allontanare la resa dei conti giudiziari dell’imputato per evasione Berlusconi - il Governo italiano, diviso come non mai, anche sulle decisioni economiche, continua a rinviare i provvedimenti che il paese si aspetta per affrontare una crisi appena iniziata nei suoi terribili effetti.


Chi la sta vivendo, nella vita quotidiana, ha già adottato le misure indispensabili per limitare i danni:
 
Diminuzione drastica dei consumi voluttuari (viaggi, vacanze);
Spesa settimanale (non più mensile) al discount;
Menù più spartani, riscaldamento al minimo, etc. etc.

Ma, se guardiamo cosa fanno gli enti pubblici, l’impressione è quella delle cicale incoscienti.
 
Nemmeno dove è possibile risparmiare, senza creare danni ai redditi delle famiglie, hanno deciso di prendere provvedimenti.
 
A sorvolare a tarda sera la pianura padana in una giornata senza nubi si resta ammirati, e preoccupati, nel vedere la smisurata quantità di illuminazione pubblica, e privata, in funzione.
 
Nessuno ha pensato di dimezzare, almeno, quella non indispensabile. Si dirà, ormai ci siamo abituati. Ma 40 anni fa si viveva lo stesso. Ci sono tratti autostradali illuminati a giorno fino all’alba.

La sicurezza, certo. Riduciamo temporaneamente i limiti a 110 come quando c’è la pioggia. 

Anche i comuni dovrebbero ordinare di dimezzare l’illuminazione nelle città: l’altra sera passavo per Trieste dopo mezzanotte e Piazza Unità d’Italia era sontuosamente illuminata come alle 19.00. Di questi tempi è un’autentica offesa alla povera gente che non sa come sbarcare il lunario.

Pure il riscaldamento negli edifici pubblici non pare adeguato al bisogno di risparmiare, soprattutto energia.

Parlando di cose solo un poco più serie.

Bisogna sospendere l’obbligo del rispetto del patto di stabilità, calcolato in un periodo di congiuntura ben diverso dall’attuale. Sia pure in misure controllate è necessario liberare immediatamente risorse per piccoli lavori di manutenzione ed erogazione di servizi ai cittadini (veramente) bisognosi.

Per abbattere i costi di trasporto lo Stato deve dimezzare, per 12 mesi le tariffe autostradali incassate dai concessionari
, previo sconto sui canoni di concessioni.
Anche gli aggi e le imposte sui carburanti per il trasporto commerciale devono essere ridotti sensibilmente.
La "sburocratizzazione" della funzione pubblica deve procedere a tappe forzate, senza i proclami e le crociate brunettesche ma attraverso la conoscenza dei nuovi sistemi telematici che deve essere trasmessa a tutti con ogni mezzo: TV, radio, ricevitorie, altro che taglio all’ADSL.

Vale a partire dalla semplificazione delle dichiarazioni dei redditi che ognuno deve potersi fare *semplicemente* on line partendo da una dichiarazione "base" approvata e corretta da uno sportello pubblico (dove c’è un umano che parla e non una macchinetta) che deve essere ripetuta e solo aggiornata in caso di variazioni.

Anche la legge sulla trasparenza della P.A. deve essere purificata dalle astruse norme applicative e liberata da quella semi assurda legge sulla privacy che ne ha vanificato la portata innovativa. 

La prima efficace lotta contro la corruzione e gli appalti truccati è mettere in piazza le carte, tutte immediatamente, senza tortuose e defatiganti procedure.

Chi vuole operare con la P.A. deve accettare questa regola: se i soldi sono di tutti , tutti devono poter guardare dentro alle carte delle forniture pubbliche e nessuno deve aver interesse a nascondere. 

Giustizia

E’ il nostro male più grave e richiede misure drastiche per allinearsi agli standard dei paesi civili: innanzitutto obbligare l’imputato a dire la verità premiando chi confessa e punendo chi dice il falso. So benissimo che questa norma rivoluzionaria per l’italia farà arrabbiare molti avvocati e questo è un ottimo motivo per introdurla,finalmente.

Per diminuire i tempi dei processi servono queste modifiche al Codice di Procedura Penale: istituire l’udienza di smistamento che pianifica il processo, eccezioni, e fissa un primo calendario delle udienze, con le escussioni testi ecc. in modo da limitare il ricorso dilatorio al legittimo impedimento.

Dare maggiore potere al Presidente nel decidere se e come ammettere istanze istruttorie o trasmettere gli atti per un separato P.P.
Obbligatorietà della domiciliazione presso il difensore per le notifiche telematiche.
Maggiore tutela della persona offesa anche con difesa d’ufficio in caso di non abbienti.
Rivedere i criteri della quantificazione dei risarcimenti rapportandoli al vero valore del danno subito e non a parametri puramente teorici

Limitare il ricorso per Cassazione alle sole questioni giurisprudenziali previo giudizio preliminare di ammissibilità da emettere entro tre mesi dall’appello. 


Sempre in tema ambientale

Avvio di una campagna ecologica nazionale di risparmio ambientale antispreco con obbligo di raccolta differenziata in tutto il territorio nazionale abbinata agli incentivi (o disincentivi) per ridurre l’abnorme quantità di materie plastiche per contenitori, ecologicamente indistruttibili, d’uso domestico.

L’abitudine alla vita brevissima di molti oggetti deve essere drasticamente ridimensionata.

La vigilanza sulla qualità dei prodotti deve essere un must per l’immediato futuro. La tracciabilità, già avviata, deve riguardare tutti i prodotti presenti nei mercati finanche nelle bancarelle, ovunque. Per chi non è in grado di esibire validi documenti sulla provenienza delle merci in vendita devono valere le medesime sanzioni di chi non ha il DURC a posto: fuori dal mercato.

Obbligo, per i produttori di automobili di progettare auto con componenti e ricambistica modulare (tipo usb) in modo da poter impiegare gli stessi componenti in diverse auto.
Premi per chi allunga i termini di garanzia e penalizzazioni a chi induce allo spreco.

Piano della mobilità

Sistemi intermodali più evoluti non solo per le merci ma anche per passeggeri
treni, bus, taxi, rent devono offrire servizi integrati per limitare gli sprechi senza l’ossessione di ridurre, per soli pochi minuti i tempi di percorrenza.

Poi veniamo ai punti dolens


Di fronte al bisogno di prorogare gli ammortizzatori sociali è necessaria una manovra previdenziale retroattiva che riporti equità laddove vi sono state smisurate e immeritate concessioni di privilegi.

A partire dai parlamentari e consiglieri regionali che per primi devono dare l’esempio.
A tutti quelli che possiedono altre fonti di reddito, superiori a 50/60.000 euro all’anno deve essere congelata la pensione della carica pubblica.
Analogo provvedimento diminutivo deve essere fatto progressivamente a tutti i pensionati pubblici che continuano a lavorare privatamente.
Penso ad architetti, avvocati, professionisti in genere, che percepiscono pensioni da insegnanti e continuano la libera professione (magari in nero).

Deve essere introdotta immediatamente la tassazione forfetaria al 20% solo per le locazioni a canone concordato.
Feroce campagna di emersione delle locazioni in nero con incentivi a chi si regolarizza e premi a chi denuncia.

In economia

Differenziazione di tassazione tra la finanza d’impresa e quella di puro investimento speculativo.

Ci devono essere due borse: una per la raccolta di sostegno finanziario ai "veri" piani industriali, l’altra per gli scambi azionari di chi agisce per ricavare utili dalle sole transazioni.

L’aver dato troppo campo libero a questo secondo settore del mercato borsistico ha causato la crisi che stiamo vivendo ora. Adesso basta. 
Nessun dirigismo statalista, ognuno deve essere libero di mettere i suoi soldi dove vuole (sempre che li abbia accumulati onestamente) ma certo gli Stati non possono permettere giochini finanziari che affamano intere popolazioni.

Anzi. Investire in azioni o titoli "veri" (non bond tarocchi) di imprese che vogliono produrre beni e servizi deve essere assolutamente incentivato con formule di "privilegio" per vitalizi e previdenza collegati ad assicurazioni che tutelano i beneficiari.
 
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A rileggere queste proposte non si può che trovarle fin troppo ovvie ed elementari tanto che qualcuno potrebbe attribuirle a Chance il giardiniere. 

Meno ovvia è la domanda: ma cosa stanno aspettando?

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