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Codex alimentarius Vs Bio?

L’anno scorso, su Agoravox, si scrisse del Codex Alimentarius, un’insieme di regole e codici che riguardano l’alimentazione. Una raccolta di ben 200 codici che riguardano gli alimenti, 40 di igiene e 3200 limiti massimi di residui di pesticidi e farmaci veterinari.
 
Le critiche mosse contro il Codex Alimentairus da alcuni riguardavano le ingerenze delle lobby agroalimentari e dell’industria chimica nell’influenzare le scelte dei vari comitati, scelte che avrebbero giovato ai bilanci di tali aziende ma forse non alla salute del consumatore.
 
Erano tutte fantasie complottiste?
 
Forse no, forse...
 
Alcune notizie sui primi effetti dell’applicazione Codex sono apparse su alcuni importanti giornali. "Tossine nella frutta secca, la UE aumenta la soglia consentita",
"Un adeguamento alle decisioni del Codex Alimentarius, che nel 2008 aveva stabilito di portare il livello massimo di aflatossine totali in noci, pistacchi, nocciole e affini a 10 microgrammi per chilo: attualmente, invece, l’Europa consente un massimo di 4 microgrammi per chilo".
 
Rischi per la salute?
 
Ovviamente non sono ancora ben chiari ma questo, a mio parere, non è tranquillizzante.
 
Comunque, nell’articolo, il giornalista mette una nota interessante: "A essere maligni, pare una di quelle regole fatte apposta per allargare il mercato: alzando la soglia consentita, infatti, potranno importare in Europa i loro prodotti anche Paesi in via di sviluppo dove le tecniche di raccolta e stoccaggio non sono proprio senza nei e per questo consentono una crescita più indisturbata delle tossine".
 
Voi che ne dite?

Fortunatamente in Italia, il "Bio" made in Italy sta avendo un grande successo, sintomo che l’italiano medio cerca sempre di più la qualità certificata Bio o diffida sempre di più dei prodotti "industriali".
 
Ma chi garantisce che questi prodotti rispettino veramente gli standard (CE n° 834/2007) decisi per l’agricoltura biologica?
 
Sul sito Coldiretti possiamo farci un’idea su quali sono gli organismi di controllo e come operano.

"Gli organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole sul territorio nazionale sono soggetti privati con due mansioni fondamentali:

a) verificare l’idoneità e il percorso produttivo delle imprese che intendono aderire o già aderiscono al sistema di controllo per le produzioni con metodo biologico;
b) concedere l’uso dei relativi Marchi alle imprese associate, da apporre sulle etichette dei prodotti controllati e sul materiale divulgativo che le stesse intendono realizzare".

Ed ora una lista di alcuni di questi organismi di controllo.
 
Per ovvi motivi di spazio ne verranno citati solo alcuni.

Iniziamo dall’organo di controllo dal nome più curioso... Codex. Non si tratta del Codex Alimentairus ma del Codex srl.
 
La somiglianza del nome potrebbe far credere a molti di essere di fronte ad una certificazione Codex Alimentarius. Niente di più sbagliato. Questo è un organo di certificazione Bio tutto italiano.

Un po’ di storia.

Questa società costituita nel 1995 da:
 
CSAB - Associazione Coordinamento Siciliano dell’Agricoltura Biologica Onlus
DEMETER - Associazione per la Tutela della Qualità Biodinamica in Italia.
 
Codex s.r.l. svolge Attività di Controllo e Certificazione dei prodotti biologici per:

- Aziende agricole con produzioni vegetali;

- Aziende agricole zootecniche;

- Aziende con attività di preparazione, trasformazione, commercializzazione, importazione, distribuzione;

- Aziende con attività di raccolta spontanea.

Poi abbiamo ICEA. Con sede a Bologna, certificazioni in quasi ogni campo e commercio Equo e solidale. Sul suo sito, molto ben strutturato e di facile consultazione, avrete altre notizie più dettagliate.

Associazione suolo e salute (ASS). Questa associazione ha sedi anche all’estero.

Bioagricoop (BAC). Attività principali:

- progetti di collaborazione;

- promozione di prodotti di qualità;

- consulenza nello sviluppo di nuovi mercati sia nazionali che internazionali;

- attività di formazione e informazione;

- attività di studio e ricerca.

BIOS srl. Con 3200 clienti. In Italia operano circa 70 tecnici ispettori. E’ accreditato dal SINCERT quale Organismo di Certificazione secondo la norma UNI CEI EN 45011. E’ accreditato IFOAM e USDA NOP e socio FEDERBIO.

Consorzio per il controllo dei prodotti biologici (CCPB). Il CCPB srl è in grado di certificare i prodotti da agricoltura biologica destinati ai vari mercati internazionali. Notevole esperienza nei settori della Produzione Integrata, della Rintracciabilità nel settore agroalimentare e nei mangimi e del settore agroalimentare in generale.

Ecocert Italia (ECO). Anche Ecocert certifica i prodotti biologici della filiera agro-alimentare garantendone la bontà, la sicurezza e la credibilità.

Istituto Mediterraneo di Certificazione (IMC).

Ed altri ancora sul sito Coldiretti.

Chi garantisce che non ci siano conflitti di interessi?

"Gli organismi di controllo, onde evitare conflitti di interessi, non possono praticare assistenza tecnica alle aziende né vendere prodotti o avere, in qualsiasi altra forma, rapporti di consulenza con l’azienda controllata (principio della "terzietà"). Comportamenti in violazione di tale principio vanno segnalati alla Regione competente ad esercitare la vigilanza".

Le regole parlano chiaro direi.

Vista la vastità di questo campo seguiranno altri articoli di approfondimento sul tema.
 
Quindi, se vedete qualche logo strano sulle confezioni di integratori o alimenti, non preoccupatevi, se appartengono a questi organi di controllo sono
sinonimo di qualità certificata.
 
Per il futuro come influiranno le regole del Codex Alimentarius sull’agricoltura bio?
 
Questa è una domanda che ha ancora poche risposte certe, ma seguiremo con attenzione l’argomento.

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