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Bonino vs Polverini. Uno squarcio di intelligenza politica

Il confronto nel Lazio tra due candidate eccellenti.

Tremate, tremate.. le streghe sono tornate!

Nel pattumoso panorama della politica italiota, questo evento della candidatura della Bonino e della Polverini nel Lazio apre uno squarcio di intelligenza politica con un confronto interessante. Certo, non ci fosse il PD a guastare la festa, sarebbe meglio; la candidatura della Bonino è una auto-candidatura e naturalmente il PD, e i sui dirigenti, brillano per assenza, miopia politica, stoltezza progettuale.

La storia ci insegna, ahimé, che i "lucidi" dirigenti del PD non sono nuovi nel perdere il treno delle occasioni e regalare la vittoria ad altri. Ricordo, anni addietro, qui in Piemonte, quando governava il centro sinistra e si era prossimi alle elezioni regionali, fu promossa la candidatura di Emma come presidente. Poiché era evidente il rischio di vincere, il PD candidò la Turco, e consegnò il Piemonte alla destra per due mandati. Ora ci stanno riprovando intrugliando con l’Unione dei Carcerati di Casini per far perdere la Bresso, contro il nulla assoluto rappresentato da Cota. Ma si sa, se c’è il rischio di vincere, il PD non sta a guardare: cambia direzione, per perdere, mica scherzano Bersani & C.; hanno alle spalle anni e anni di scientifica tecnica e metodologia.

Vogliamo ricordare in Sicilia la candidatura della Finocchiaro in sostituzione della Rita Borsellino, la quale, alle lezioni precedenti aveva tenuto testa ad un indecente come Cuffaro? (guarda caso sempre del partito di Casini).

La Polverini non la conosco a fondo, ma ho avuto più volte il piacere di ascoltarla, quando ancora guardavo un po’ di Tv al mattino con La 7.

Mi è piaciuta come persona e, al di là magari di convinzioni politiche differenti, certo da l’idea di essere una persona preparata e che parla con cognizioni di causa.
Finalmente, da destra, dopo averci propinato le Brambilla, le Santanchè, le veline di ogni ordine e grado, una proposta decente.

Non sono tra i difensori delle "quote rosa"; ritengo manchino, in politica, comunque sia, gli strumenti e le volontà per far emergere le persone più valide; al di là del sesso, razza, religione, preferenze sessuali. I miei giudizi li esprimo sulle persone, senza guardare a quale tipologia esse appartengono; per cui, un cretino è un cretino, qualsiasi sia la sua razza o il suo sesso.

Se si parla di più donne in politica, accolgo e sostengo con favore, quindi, sempre le persone. Se si parla di una Bonino o di una Polverini, ecco che il discorso si fa interessante. Tant’è che quest’ultima non è che sia ben vista da tutti nel centro destra: non è mica un Bondi od un Cicchito e, penso, qualcuno avrà delle sorprese. Già l’ebbe a suo tempo lo stesso Berlusconi quando candidò la Bonino a commissario europeo: certo non immaginava il prestigio che questa donna avrebbe conquistato sul piano internazionale; pensava di levarsela dai piedi facendo contento Pannella.

Da notare un’altra candidatura di tutto rispetto per il Lazio, quella di Nicoletta Napoleoni; economista, studiosa, consulente finanziaria, specializzata nelle economie illegali. Il tipo di donna che vorrei vedere come ministro dell’economia, o come primo ministro, a dire il vero. Ovviamente, a sinistra, una candidatura di questa portata è fantascienza, o meglio fantapolitica. Poi è proposta da IdV e di questi qui, si sa, c’è poco da fidarsi, anche e sopratutto perché tendono a vincere le elezioni, e non sia mai...

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