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 Home page > Attualità > Politica > Berlusconi non è l’Italia

Berlusconi non è l’Italia

La strategia vincente del premier è identificarsi con l’Italia. Così i suoi nemici diventano nemici di tutti.

Accendo la TV, trasmissione otto e mezzo su LA7. C’è il ministro per il Turismo Brambilla, pur avendo riconosciuto una perdita di competitività sul piano dell’attrattività turistica, sostiene che il nostro paese ha nell’ultimo anno sostanzialmente tenuto.

Zapping.

Rai News. Si parla di un turista giapponese aggredito da un centurione nei pressi del Colosseo perché si rifiutava di pagare 30€ per una foto. E’ intervenuta la forza pubblica.

Zapping.

Al ministro menzionano il conto da 800€ presentato sempre a turisti giapponesi. Il ministro un po’ si incazza per il danno ai tanti ristoratori onesti poi dice di aver preso provvedimenti.

Zapping.

Una guida turistica giapponese dice che i centurioni possono arrivare a chiedere anche 60€.

Zapping.

Il ministro invita gli italiani orgogliosi del proprio paese a difenderne l’immagine all’estero. Perché il nostro è un grande paese e dobbiamo tutelarlo a prescindere dalla parte politica di apparenza.

Come darle torto?

Spegniamo la TV.

L’immagine dell’Italia non è la questione del momento. Dai tempi della monnezza di Napoli, che la bacchetta magica di San Silvio ha fatto sparire,(dalla strada o dalle news?) non se ne parla più del solito. Il Colosseo è al suo posto e così la cappella Sistina.

Sono gli italiani che al momento non fanno una bella figura. Gli italiani che hanno votato Berlusconi nonostante i risultati deludenti delle esperienze di governo precedenti. Quelli che continuano a sostenerlo nonostante la bocciatura del lodo Alfano e tutto il resto.

Le parole del ministro possono fornire una chiave di lettura per il successo del suo premier: l’identificazione di una persona e del suo (nel senso della proprietà privata) partito con l’Italia. Chi è contro di lui è contro l’Italia, lui salva l’Italia dai suoi nemici. O salva se stesso dai propri nemici?

A tv spenta si può dire

Berlusconi non è l’Italia.

I suoi avversari o detrattori non ce l’hanno con l’Italia ma con lui in prima persona (e qualcuno ha anche ottenuto un risarcimento).

Gli italiani dovrebbero chiedersi se questo signore ha contribuito positivamente o meno all’immagine del proprio paese. Che cosa penserebbero se un altro capo di stato avesse fatto le stesse cose? Se i cittadini di un altro paese continuassero a premiare questo tipo di comportamenti.

Questo perché ovviamente chiedersi del contributo portato al benessere sarebbe troppa fatica.

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