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Belgio: niente scorta a Crocetta, dovrà rinunciare al su mandato?

Il Sindaco di Gela è risultato il primo degli eletti nel Partito Democratico, circoscrizione Italia insulare, alle europee dello scorso Giugno con oltre 150.000 preferenze.

E’ stata considerata semplicemente vergognosa da tutto l’eurogruppo progressista che siede nell’emiciclo di Strasburgo e di Bruxelles, la decisione del Ministero degli Interni belga di non concedere all’europarlamentare siciliano Rosario Crocetta anche in terra straniera la protezione di polizia di cui lo stesso gode già in Italia a causa delle continue e pesanti minacce di morte che gli vengono costantemente indirizzate da Cosa Nostra. Crocetta è il Sindaco di Gela, la sfortunata città del nisseno meridionale completamente in balia dei clan mafiosi della zona, dal 2003 ed è stato rieletto nella funzione a furor di popolo nel 2007 grazie al suo forte impegno per lo sviluppo della città da lui amministrata nonché ai suoi ripetuti tentativi di liberarla dal giogo mafioso pretendendo, dalla Pubblica Amministrazione che ormai da più di sei anni dirige, l’assoluta trasparenza.


Da qualche tempo al fine di evitare che qualche killer di Cosa nostra attenti alla sua vita il Ministero degli Interni italiano, su impulso della Prefettura di Caltanissetta, gli ha accordato una munita protezione su tutto il territorio nazionale. I problemi sono sorti invece quando nel giugno di quest’anno Rosario Crocetta è stato eletto, nelle fila del Partito Democratico, all’Europarlamento conseguendo ben più di 150.000 suffragi e risultando il "Democratico" più votato in tutta l’Italia insulare. La Polizia italiana ha segnalato all’autorità belga la necessità di procedere alla protezione dell’Europarlamentare siciliano anche a Bruxelles, compito che per ovvi motivi di sovranità sarebbe spettato alle autorità del paese che ospita le istituzioni dell’Unione europea. Dopo un’istruttoria abbastanza superficiale, che rivela come all’estero le forze di Polizia non siano pronte come quelle nostrane a fronteggiare in maniera efficiente il fenomeno mafioso, a Crocetta i poliziotti belgi hanno chiesto nome e cognome delle persone che l’avrebbero minacciato quando a Palermo anche i bambini sanno che Cosa Nostra minaccia rimanendo preferibilmente nell’anonimato, le autorità di Bruxelles hanno rigettato la richiesta di protezione.

"Se non sanno neanche proteggere un Europarlamentare, i belgi farebbero bene a rinunciare ad essere sede delle istituzioni europee" ha amaramente commentato Crocetta, prontamente sostenuto dal verde Daniel Cohn-Bendit e dal suo capogruppo, il tedesco Schultz. Crocetta sin dall’inizio del suo mandato si è fatto notare per la sua intensa attività antimafia, tesa a costringere la Commissione europea ad emanare direttive che recepiscano buona parte della normativa italiana anti-mafia dimostratasi molto efficace soprattutto nel campo delle confische dei beni acquistati con il provento di attività criminose. In Belgio, come nelle confinanti Germania ed Olanda, la presenza mafiosa maliziosamente mimetizzatesi tra le numerose comunità di emigranti italiani colà insediate è infatti numerosa e pericolosissima come ha dimostrato la strage di Duisburg il Ferragosto di due anni fa. L’allarme delle autorità italiane allora non dovrebbe essere sottovalutato dai belgi come è stato.

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