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Barack Obama, Homo novus della politica con l’aiuto della Rete

Il libro "Obama.net. New media, New politics? Politica e Comunicazione al tempo del Networking" (Morlacchi Editore), a cura di Michele Mezza, presenta uno studio delle innovazioni epocali introdotte da Barack Obama nell’ambito della comunicazione politica e propone la tesi secondo la quale senza l’ampio utilizzo della rete ed in particolare dei social network un semi-sconosciuto Senatore dell’Illinois non sarebbe mai potuto arrivare a conquistare la carica istituzionale più importante del mondo.

Un’approfondita analisi del caso Obama, il libro "Obama.net. New media, New politics? Politica e Comunicazione al tempo del Networking" si addentra nelle strategie operate nella campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali americane del 2008, ed evidenzia quanto il coinvolgimento del mondo della rete rappresenti una delle ragioni fondamentali che hanno portato il Senatore dell’Illinois alla vittoria.
 
Molti sono infatti i fattori che hanno contribuito alla sua elezione, a partire dalla sua stessa figura e storia personale, il suo carisma e la forte volontà di cambiamento radicale provata dagli americani a seguito della disastrosa amministrazione Bush; ma di straordinaria importanza sono state le strategie utilizzate da Obama e dal suo staff in campagna elettorale, e cioè lo sfruttamento, accanto ai media tradizionali, del media globale Internet e dei social network: "Obama è oggi il primo leader globale perché si identifica con il primo media globale: il social network. Si tratta di un media che scavalca frontiere, barriere linguistiche, separatezze sociali, contrapposizioni religiose. Obama diventa il primo utente e il primo contenuto di un’unica rete di comunicazione che contemporaneamente congiunge quasi due miliardi di individui che la usano per lavorare e viverci. Internet come media globale, il social network come forma totale" (p.33).
 
Ma ciò che ha veramente costituito il tratto caratterizzante e innovativo della sua campagna elettorale non è stato semplicemente il fatto di sfruttare efficacemente il web (altri prima di lui hanno visto nella rete una risorsa importante e l’hanno utilizzata) bensì quello di aver "adottato il web 2.0 come base sociale, investendolo della missione di dare forma e contenuto ad un progetto politico diretto a tutto il mondo. [...] Obama non insegue il partito a rete, ma si costituisce in un inedito partito della rete, rendendo l’ascolto del brusio di Internet una delle prioritarie funzioni del leader" (p.34).
 
Il saggio, la cui ricerca è stata realizzata dalla comunità online mediasenzamediatori.org e dal corso in Teoria e Tecniche dei nuovi Media dell’Università degli studi di Perugia tenuto dal Prof. Michele Mezza e dal Prof. Rocco Pellegrini, affiancati dall’Università della Borgogna, si pone quindi delle domande a cui prova a dare delle risposte con lo studio e con l’analisi delle tecniche utilizzate dallo staff di Obama per capire le ragioni dello straordinario consenso che si è guadagnato e la reale natura del rapporto fra Obama e il mondo di Internet. Si tenta inoltre di capire se questo rapporto così stretto possa proseguire anche dopo la vittoria elettorale.
 
Obama è visto dagli autori del libro come Homo novus della politica, che segna una profonda rottura con tutto quanto avvenuto in precedenza nell’ambito delle campagne elettorali. Obama ha introdotto una forma di politica che prevede la partecipazione attiva dell’elettorato, e quindi una forma di democrazia partecipativa nella quale il candidato, in cambio del voto, ascolta gli elettori e integra le loro osservazioni all’interno del suo programma; resta però da vedere se questo programma viene poi attuato nella pratica.
 
L’analisi presentata dal saggio è straordinariamente ricca densa di spunti, con la proposta di tesi argomentate con precisione e concetti che potrebbero diventare particolarmente familiari in un prossimo futuro, quando anche altri leader, spinti dalla constatazione del grandioso successo di Obama, decideranno di seguire il suo esempio.

Commenti all'articolo

  • Di pint74 (---.---.---.59) 13 gennaio 2010 20:23
    pint74

    "Obama è visto dagli autori del libro come Homo novus della politica, che segna una profonda rottura con tutto quanto avvenuto in precedenza nell’ambito delle campagne elettorali."
    La rottura con il passato riguarda solo la campagna elettorale e basta.
    Per il resto stà ricalcando le orme del suo predecessore,cioè,guerra,più potere alle lobby e ruba al povero per dare al ricco.

    "Obama ha introdotto una forma di politica che prevede la partecipazione attiva dell’elettorato, e quindi una forma di democrazia partecipativa nella quale il candidato, in cambio del voto, ascolta gli elettori e integra le loro osservazioni all’interno del suo programma; resta però da vedere se questo programma viene poi attuato nella pratica."

    Ovviamente il programma non è stato messo in pratica,ad eccezione della riforma sanitaria.
    Per il resto è un disastro.
    Aumentano i soldati impegnati nelle varie guerre USA,aumenteranno i fronti di guerra,il potere delle lobby è invariato,anzi,l’agroalimentareè ormai in mano alla lobby pro OGM e la salute è gestita dalle aziende farmaceutiche che fanno il bello e brutto tempo a loro piacimento.
    Non parliamo poi dell’economia,altro punto dolente dei cugini americani.
    Insomma,ottima campagna elettorale,innovativa e convincente,ma nulla di nuovo sotto il solo.
    Sempre più giù,verso l’abisso.

  • Di (---.---.---.52) 13 gennaio 2010 21:21

    Ciao Michele.

    Complimenti per il lavoro, a Te e Rocco Pellegrini.

    Condivido, come sai, la tua analisi.

    Sono sostenitore di Internet, che ho da molto tempo visto quale motore positivo del fenomeno Globalizzazione, e dei Social Networks, che vedo oggi quali principali motori di modernizzazione, di democrazia e di sviluppo sostenibile.

    La parte su cui pero’ mi piacerebbe avere il tuo esperto parere è se e come l’utente Internet, nell’era dei Social Networks, debba essere "educato" all’ utilizzo consapevole del Media del 21° secolo, per evitargli di "perdersi" nell’enorme potenziale di informazioni e di sollecitazioni che esso trasmette.

    Massimo Preziuso

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