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Alessandro Profumo ancora al vertice

La battaglia meritocratica proclamata dall’establishement non vale per i banchieri

Non essendo un’adetta ai lavori ma solo una cittadina come tante delusa dai servizi bancari, sono rimasta finora in silenzio ad osservare e cercare di capire le strategie di soluzione che sono state adottate. Ma, quando l’a.d. di Unicredit rivolse il 24 gennaio a Treviso ad una platea di industriali le seguenti parole: - diventeremo più selettivi nella concessione. Cerchiamo di difenderci da chi non è in grado di ripagarci il credito - suscitando malumore e fischi tra gli ascoltatori, mi domandai come fosse possibile che il maggiore responsabile di una delle banche attualmente più indebitate a causa delle scelte effettuate negli anni precedenti, potesse presentarsi e sostenere quanto affermato come se nulla fosse successo e personalmente non fosse responsabile di niente. Certo, bisogna dare atto a Profumo di essersi mosso con grande efficacia facendo diventare la sua banca in pochi anni un colosso della finanza europea, comportandosi come la maggior parte dei grandi banchieri internazionali, tant’è vero ch è divenuto ultimamente il loro rappresentante in sede europea!!!!



Un passo indietro da parte sua sarebbe corretto. Credo che Profumo spontaneamente non lo farà. Mi sono però tranquillizzata quando ho letto che potrebbe forse lasciare il suo lavoro prima dei sessant’anni.Grande era stata la sua magnanimità quando aveva promesso che si sarebbe ritirato a sessant’anni per lasciare spazio ai giovani.

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