• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Alassio. Rimane in carcere il prete accusato di pedofilia

Alassio. Rimane in carcere il prete accusato di pedofilia

La cura delle anime della parrocchia di San Vincenzo, nella città del muretto, è stata affidata per il momento al Vicario generale della Diocesi di Albenga Mons. Brancaleoni.

Nessun regalo per il suo quarantacinquesimo compleanno da parte dei giudici del Tribunale per il Riesame di Genova: Don Luciano Massaferro, il parroco alassino accusato di pedofilia nei confronti di una sua parrocchiana tredicenne, dovrà rimanere ancora per un po’ in carcere.
 
Nel frattempo la cura delle anime della parrocchia di San Vincenzo, nella città del muretto, è stata affidata al Vicario generale della Diocesi di Albenga Mons. Brancaleoni, nominato dal Vescovo Mario Oliveri Amministratore parrocchiale della medesima.
 
I giudici del collegio genovese hanno respinto, con la decisione resa nota martedì, le richieste dei difensori del quarantacinquenne pastore di anime e cioè Alessandro Chirivì, che ha manifestato il suo disappunto, e Mario Ronco di Torino. Hanno, invece, giudicato credibile la ricostruzione dei fatti delittuosi operata dalla vittima e, contrariamente ai pruriginosi pettegolezzi sul suo conto artatamente diffusi da varie persone in questi giorni, ne hanno pure tratteggiato un profilo lusinghiero.
 
I medesimi magistrati poi hanno considerato egregio il lavoro svolto dalla Procura della Repubblica di Savona, guidata da un giudice navigato quale Francantonio Granero, che già aveva indotto il Gip del capoluogo del ponente ligure, il Dottor Fois, a confermare l’arresto di Don Luciano.
 
Secondo il Tribunale del Riesame, infatti, la giovanissima presunta vittima non ha mai tentennato nella ricostruzione dei fatti di cui Don Massaferro è accusato, fornendo sempre la medesima versione anche a distanza di tempo. Non trovandosi poi il quarto computer già nella disponibilità del sacerdote e della cui esistenza gli inquirenti sarebbero certi in base ad una precisa testimonianza fornita da un tecnico elettronico alassino, i giudici genovesi hanno concluso che un’eventuale liberazione di Don Luciano potrebbe portare ad un inquinamento delle prove.
 
Intanto il Vescovo di Albenga Mons. Oliveri avrebbe richiesto ai magistrati titolari dell’inchiesta il permesso di poter incontrare Don Massaferro nel carcere di Chiavari dove attualmente è ristretto. Qui l’altro giorno ha potuto concelebrare, in forza di un permesso accordatogli dall’autorità penitenziaria, la Santa Messa insieme al cappellano della casa circondariale. La mancata scarcerazione di Don Luciano Massaferro è stata accolta con stupore e meraviglia ad Alassio ed in tutta la Diocesi ingauna.
 
L’Arcivescovo metropolita di Genova e cioè il Cardinale Bagnasco presidente della Cei, la Diocesi di Albenga - Imperia è suffraganea dell’Arcidiocesi genovese, invece ha predicato prudenza, chiedendo di lasciare che l’inchiesta giudiziaria con serenità faccia il suo corso. Ora i difensori di Don Massaferro sono orientati a chiedere ai giudici savonesi di fare presto e giungere, in tempi ragionevolmente brevi, al dibattimento sicuri come sono dell’innocenza del loro assistito. 

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares