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A Chiaiano avvio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza

A cura di Global Project Napoli

Il governo ed il sottosegretario Guido Bertolaso hanno deciso di accelerare proprio nel mese di agosto le procedure per la costruzione della mega discarica di Chiaiano.
Mentre il 9 agosto la conferenza dei servizi tra governo ed i tecnici della comunità di Chiaiano e Marano hanno scavato un solco incolmabile tra le posizioni delle parti, in pieno agosto all’interno della Cava del Poligono nella Selva di Chiaiano sono partiti i lavori di bonifica e messa in sicurezza. Protetti dai militari, alcune decine di operai hanno cominciato i lavori di bonifica e messa in sicurezza contemporaneamente, data l’indisponibilità della ditta adetta alla bonifica di operare sotto le pareti tufacee delle cava con il rischio che potessero esserci dei crolli.
Gli operai sostenuti dal genio militare dell’esercito che continua ad occupare la cava dichiarata zona militare, lavorano principalmente di notte per la paura di azioni di sabotaggio da parte della comunità resistente di Chiaiano e Marano. Infatti i camion con i materiali di lavoro arrivano ed escono dalla cava solo all’alba, verso le 5 del mattino circa, scortati da ingenti mezzi di polizia e carabinieri. I lavori di bonifica e messa in sicurezza sono , ovviamente, diversi dai lavori di allestimento vero e proprio della discarica.

Per quei lavori si è in una nuova fase, dopo la rottura definitiva del 9 agosto scorso, quando in occasione di un vertice tenutosi a Palazzo Salerno i tecnici del sottosegretario Bertolaso, pur riconoscendo la legittimità delle opposizioni portate dei tecnici dei comitati, hanno sostanzialemente ribadito il carattere politico della scelta.
Entro il 20 agosto dovevano essere presentate presso la sede del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti a Palazzo Salerno, la dichiarazione di interesse per le aziende che vogliono prendere parte alla costruzione della discarica. Non un bando di gara dunque, ma una specie di trattativa privata in deroga a tutte le norme e le procedure previste per l’assegnazione di gare d’appalto.

L’avvio parla di una spesa complessiva di 13 milioni di euro, ed aggiunge la necessità di presentare progetti definitivi entro 7 giorni dalla manifestazione di interesse, e consegnare entro 50 giorni un primo lotto dell’opera.
Appare evidente che i tempi sono assolutamente aleatori da questo punto di vista.
In ogni caso il Presidio permanente che ha continuato le sue attività per tutto il mese di agosto, lancia la sua campagna di settembre , con una serie di mobilitazioni, azioni, blitz e manifestazioni su tutto il territorio metropolitano che culminaranno con il Jatevvenne Day del 27 settembre prossimo.

Intanto desta scalpore la normativa inserita nella conversione in legge del decreto 90 sull’emergenza rifiuti che prevede la costituzione di un consorzio unico che dovrà (ipoteticamente) assorbire tutti i lavoratori dei consorzi di bacino (2.300 solo per Napoli e provincia) che non sono mai stati utilizzati per la raccolta differenziata. Questa normativa ha reso nulle tutte le gare d’appalto di quei comuni che in proprio volevano avviare la raccolta differenziata, subordinando la differenziata al consorzio unico. In questo modo anche i singoli comuni che vorranno avviare la raccolta differenziata non potranno farlo….per legge !!!

Sprint per Chiaiano, 5 ditte in corsa

- Si va quindi avanti con il metodo della trattativa privata tra l’unità di crisi ed i vertici delle singole ditte, un iter che non consente di conoscere in anticipo quali siano materialmente i concorrenti ancora in gara. Per l’appalto resistono in cinque, tra cui soltanto una società avrebbe la propria sede operativa entro i confini della regione Campania. Le altre quattro, invece, partirebbero direttamente dalla Lombardia (2 ditte), dal Piemonte e dalle Marche per conquistare un’importante commessa sul territorio partenopeo. -

- «Se si consente ai comuni di gestire la discarica si hanno ritorni economici enormi» Guido Bertolaso. -

Leggete il resto a questo link (fonte: Il Roma del 23.08.08), clicca qui

Sprint su Chiaiano, 5 ditte in corsa. Da “Il Roma” del 23.08.08

Le altre società che hanno presentato domanda provengono dalla Lombadia (in due), dalle Marche e dal Piemonte. Procede la bonifica della cava delle Cinque Cercole, che terminerà in coincidenza con l’avvio dei lavori di allestimento dello sversatoio.

NAPOLI. Tempi più rapidi del previsto per assegnare i lavori alla ditta che dovrà allestire la megadiscarica di Chiaiano. A poco più di una settimana dall’emanazione del bando, infatti, la struttura del sottosegretario all’Emergenza, Guido Bertolaso, sembra già avere le idee chiare su cinque società. La risposta definitiva potrebbe dunque giungere anche prima della metà di settembre e presumibilmente durante la prima decade del mese prossimo. Restano chiusi in uno strettissimo riserbo, tuttavia, i nomi delle aziende arrivate all’ultimo round per aggiudicarsi le opere del discusso sversatoio della periferia nord di Napoli, dove a tal punto appare sempre più probabile che l’inizio dei conferimenti avverrà ad ottobre così come annunciato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della sua recente visita all’ombra del Vesuvio.

I passi decisivi a riguardo della preparazione dell’invaso saranno insomma mossi a breve, quando la rosa delle imprese verrà ulteriormente scremata a seconda delle offerte giudicate qualitativamente ed economicamente più convenienti. Si va quindi avanti con il metodo della trattativa privata tra l’unità di crisi ed i vertici delle singole ditte, un iter che non consente di conoscere in anticipo quali siano materialmente i concorrenti ancora in gara. Da fonti vicine a Palazzo Salerno, ad ogni modo, si è appreso che in lizza per ottenere l’appalto resistono in cinque, tra cui soltanto una società avrebbe la propria sede operativa entro i confini della regione Campania. Le altre quattro, invece, partirebbero direttamente dalla Lombardia (2 ditte), dal Piemonte e dalle Marche per conquistare un’importante commessa sul territorio partenopeo. E se si bruciano le tappe per rendere l’ex poligono un funzionale sito per accogliere 750mila tonnellate di “tal quale”, prosegue al contrario a rilento l’azione di bonifica. Dopo l’ingresso dei camion che ripuliranno l’area dal piombo, infatti, in molti si attendevano un veloce intervento all’interno della cava di Cinque Cercole in cui finora è stato però fatto poco per premere ulteriormente sull’acceleratore. Una marcia in antitesi tra risanamento ambientale e predisposizione della discarica che troverebbe le proprie ragioni con l’intenzione di collegare le attività.

La fine della bonifica, in tal senso, dovrebbe coincidere con l’avvio dei lavori, evitando in tal modo ripetuti movimenti e fuoriuscite di uomini e mezzi dal suolo diventato di interesse strategico nazionale e sorvegliato dalle forze armate. Al momento intanto, sembra nuovamente slittare il parziale allestimento di una piazzola di stoccaggio pari a cinquecento metri quadrati, una piccola porzione di superficie dove già in questo periodo si poteva cominciare a conferire. Considerata la quantità, però, si trattava esclusivamente di un test utile a saggiare l’eventuale reazione della comunità davanti al traffico di autocompattatori e di fronte a qualche cumulo di rifiuto depositato nel quartiere. Prove rimandate, dunque, pure in virtù della protesta dei comitati civici che va allentandosi in vista dell’organizzazione dello “Jatevenne-Day” di fine settembre, quando la rabbia tornerà forte con un corteo che sarà formato da esponenti dei centri sociali pronti ad approdare da tutta Italia.

Mariano Rotondo

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