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Yanis Varoufakis: "Hanno seppellito i valori della democrazia"

[Intervista rilasciata da Yanis Varoufakis al magazine tedesco Stern. Autore dell’ intervista: Arno Luik. Traduzione italiana di Claudia Baldini]

L’intervista con Yanis Varoufakis era stata originariamente prevista nella sua casa sull’isola di Egina, lontano dalla frenesia di Atene, in pace e tranquillità, concentrati e senza interruzioni. Ma la pace e la tranquillità sono cosa impossibile da trovare in Grecia, oggi, tanto meno per un ministro delle Finanze che ha recentemente rassegnato le dimissioni, ancora preso nel vortice di una crisi politica: un eroe per alcuni, un oggetto di odio per altri.

Varoufakis ci telefona poco prima della nostra partenza per l’isola: dobbiamo trovarci ad Atene, questi sono “tempi frenetici e stressanti”. Incontri in corso, conferenze, dibattiti parlamentari speciali richiesti immediatamente, gli lasciano pochissimo tempo.

“Perché non vieni a casa mia per garantire un serio scambio di vedute in tranquillità?”
Questa era l’unica opzione, e così è avvenuto: a volte le conversazioni hanno avuto luogo a tarda notte, a volte la mattina presto; di tanto in tanto a pranzo, in un ristorante o in cucina in compagnia della moglie di Varoufakis , Danae Stratou.

 

 

Un fantasma si aggira per l’ Europa, signor Varoufakis, lo spettro di Syriza. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono unite in una Santa Alleanza, nel tentativo di esorcizzare questo spettro: la troika e l’Eurogruppo, il Cancelliere Merkel, il suo ministro delle finanze Wolfgang Schäuble, il leader del partito socialdemocratico Sigmar Gabriel, il governo finlandese e gli investitori di Goldman Sachs.

Non posso fare a meno di sorridere al fatto che qualcuno, dalla Germania, un paese il cui governo è così deciso a tormentarci, viene qui con una citazione aggiornata del ‘Manifesto’ di Marx. Naturalmente è un’accusa insidiosa per mettere Syriza sullo stesso piano del comunismo. E’ quello che fanno i nostri avversari politici per screditarci.

Ma questo non è più necessario, dopo tutto, lo spettro di Syriza è ormai stato domato, umiliato.

Questo è un modo di vedere i fatti. Solo un modo.

Avete accettato le condizioni dell’Eurogruppo, compresi i tagli alle pensioni e un drastico aumento della imposta sul valore aggiunto, a cui vi siete fortemente opposti per anni.

E’ così. E resto ancora contrario. Durante la mia permanenza al governo ho combattuto contro questo cosiddetto pacchetto di salvataggio. Che porterà miseria e sofferenza, ma certamente nessuna crescita economica. Tuttavia, non vorrei dire che le persone sono state ingannate. Forse è anche peggio: noi abbiamo ingannato noi stessi.

Ho portato con me una fotografia: mostra Wolfgang Schäuble e il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, poco dopo il vostro primo ministro, Alexis Tsipras, ha accettato il pacchetto di salvataggio.

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Non è un pacchetto di salvataggio, è un diktat. Mostrami la foto. Mio Dio! Non l’avevo vista questa. Devo farne una copia. E’incredibile come si guardano soddisfatti!
Questo è stato lunedi, 13 luglio. La Grecia è appesa alla forca, eppure stanno celebrando il più grande assalto alla democrazia europea dalla fine della seconda guerra mondiale. Stanno ridendosela su come seppelliscono i valori, gli ideali e i principi della democrazia.

Quello che dici è grave. Si trattava di fornire un pacchetto di salvataggio…

No!

…Un aiuto per il vostro paese! Miliardi e miliardi di euro vengono pompati nell’economia greca.

Dovete smettere di assillarci con la storia del vostro aiuto. E’ ‘un aiuto’ che serve solo a costringerci in schiavitù eterna! Di fatto, questo pacchetto di salvataggio ha trasformato la Grecia in un protettorato, uno stato vassallo.
L’Eurogruppo, che non ha assolutamente alcuna legittimazione democratica, sta impartendo gli ordini alle nazioni. Vogliono soggetti umili che fanno quello che viene detto.
Questo Eurogruppo opera senza alcun controllo e prende le decisioni di vita e di morte sugli Stati.
La fondazione dell’Eurogruppo ha segnato la morte della democrazia. Chi comanda in Europa? Le banche? O le persone?

Ma la sua gente ha votato per Syriza.

Ed è proprio questo il problema. Una volta ho parlato con l’ex ministro delle finanze degli Stati Uniti, Larry Summers. Mi ha detto: “Yanis, hai fatto un enorme errore strategico.” Gli ho chiesto ‘quale?’. “Hai vinto le elezioni” Fin dall’inizio, Syriza ha fatto le spese di una enorme rabbia perché abbiamo formulato un programma che ha contestato la dottrina dominante e incontrastata in Europa da anni: l’austerità. Una politica di tagli che insiste per anni, ma che sta sistematicamente impoverendo la nostra popolazione.
Si lascia la gente senza speranza. Giovani e meno giovani. Quello che stiamo vivendo è il trionfo totale del neoliberismo. Esso segna la fine dell’umanità.

Se è così, allora perché mai il suo amico Alexis Tsipras ha accettato queste condizioni?

Che cosa avrebbe potuto fare? Non aveva alternative

Avrebbe potuto dire ‘No’, per esempio.

E’ stato straziante per lui. Hanno tenuto una pistola costantemente puntata alla sua testa e ciò non ti mette una serena posizione contrattuale. Tu non sei più libero di decidere quando ti viene continuamente detto: “Se non concordate, poi le banche restano chiuse. Vi rovinerete per tua responsabilità!”

Avete lanciato la vostra campagna elettorale con molto clamore. Il vostro slogan era: “La speranza sta arrivando!”

Si. Certo.

E le persone vi hanno creduto.

La situazione era così disperata che hanno votato per noi. Alla fine del 2014, poco prima delle elezioni, è stato inventato dalla troika e dal governo che era in atto una ripresa. Ma quella ripresa è stata dovuta ai falsi dati delle statistiche. La gente sapeva benissimo che non si stava meglio. Sapevano che era tutte bugie. Hanno votato per noi nonostante l’atmosfera di morte e distruzione in corso orchestrata contro di noi dai media.

Ma poi, sei mesi fa, Tsipras stava davanti ai suoi sostenitori come il vincitore trionfale delle elezioni, cantando e ballando quando gridò: “Questo è l’inizio di un nuovo capitolo per la Grecia! Stiamo lasciando la devastazione causata dall’austerità dietro di noi!”

Questo era il sogno, la speranza.

E ora il sogno si è trasformato in un incubo.

Sì.

Quello che non capisco è: si tiene un referendum sui termini del piano di salvataggio. Si vince il referendum con un voto clamoroso, ma poi…

Poi cosa?

E poi il suo governo, che si suppone sia così coinvolto accanto al suo popolo, fa esattamente ciò che la gente non voleva: la resa a Bruxelles.

La retromarcia di Tsipras è stata clamorosa, indubbiamente. Ho maturato molte esperienze in questi ultimi mesi, molto più di quello che mi attendessi. Una delle migliori cose che mi sono accadute è stato partecipare ad un evento due giorni prima del referendum.
Ho tenuto un discorso di fronte a migliaia di persone e l’atmosfera era così meravigliosa, mi ha davvero entusiasmato. Sono tornato alla sede del governo, sostenuto da questa forza positiva, ma una volta arrivato ​​lì l’atmosfera era così diversa. Quasi tutti erano così abbattuti. Sembrava quasi come se avessero sperato in un ‘sì’ al referendum, come un mezzo per sfuggire alle proprie responsabilità di governo. Avevano completamente perso il loro spirito combattivo. E quando Tsipras ha ceduto al diktat, per me, è stato il momento più triste.

Signor Varoufakis, in qualche modo un sacco di quello che mi sta dicendo suona un po’ ingenuo. Dovevate capire che c’erano forze al lavoro desiderose di farvi fuori politicamente, ma anche intenzionati a buttare la Grecia fuori dalla zona euro.

Certamente. Questo, veramente, è ciò che mi ha detto Schäuble fin dall’inizio. A partire dal mese di gennaio, abbiamo avuto anche un gabinetto di guerra di cinque, sei persone che si dedicarono allo scenario di una Grexit. Abbiamo dovuto prendere in considerazione tutti gli aspetti, dopo tutto, avevamo le spalle al muro.
Che cosa succederà dopo? Ho sempre cercato di pensare un passo più avanti, per essere pronto.

Parla come se fosse stato nel bel mezzo di una guerra.

E’ stata una guerra. Una guerra finanziaria. Al giorno d’oggi non è necessario portare carri armati per sconfiggere qualcuno. Ci sono le vostre banche. E’ un po’ come nell’ ‘Opera da tre soldi’ di Brecht in cui si dice: “I giorni di cruda violenza sono finiti. Non è più tempo per l’invio di assassini se si può semplicemente inviare un ufficiale giudiziario.”

Si voleva utilizzare un hacker per penetrare il vertice dell’ autorità fiscale e impostare un sistema bancario parallelo. Si voleva ottenere i fondi nella banca centrale per pagare le pensioni, si voleva…

Che cosa?! Non abbiamo mai nemmeno sognato di un furto con scasso. Non siamo matti! Tuttavia, nel gabinetto di guerra abbiamo simulato una serie di scenari prima di rifiutare.

E che cosa c’era, per esempio? L’introduzione di una moneta parallela?

Sì. Dopo tutto, questo è un argomento su cui ho basato la mia carriera accademica. Ma l’introduzione di una moneta parallela non è facile, non può essere fatto in fretta. C’è bisogno di tutti i tipi di risorse. Know-how. Competenza, anzitutto. Che la Grecia non ha. Questi voli di fantasia sono sempre stati un mezzo per rafforzare la nostra posizione contrattuale. Era ovvio per me che avrebbero chiuso le nostre banche prima o poi, al fine di ricattarci. E quello sarebbe stato equivalente ad un atto di aggressione e di ostilità. Un atto di guerra.

Questa Europa unita e l’euro sono stati creati in modo che le nazioni di questo continente, che sono spesso state in guerra, potessero vivere un futuro di pace.

E’ affascinante vedere un’Europa di diverse culture e lingue che si uniscono. Ma è tragico vedere nazioni respinte ancora una volta da questa moneta unica.

Molti tedeschi stanno trovando difficoltà a sopprimere la loro rabbia: ‘stiamo costantemente gettando sempre più miliardi di euro, ai greci, e tutto quello che fanno è oziare al sole e avere un bel tempo’.

Lo so. Questi sono i luoghi comuni. Ma tutto è iniziato con una menzogna.

Non vedo l’ora di ascoltare la sua risposta.

Nel 2008, il governo greco di allora di Karolos Papoulias ha approvato una legge che consente allo Stato di spendere 28 miliardi di € in un colpo solo. Ma niente di tutto questo è andato a pagare i pensionati, funzionari o lavoratori. E’ stato un programma di salvataggio gigantesco per le banche. E così il debito pubblico è praticamente esploso. Tutti i programmi di recupero che sono stati lanciati sul conto della Grecia, non sono altro che i pacchetti di salvataggio delle banche.

Solo un momento, io…

Vorrei concludere il mio pensiero! I titoli sui giornali spesso dicono: “aiuto finanziario in più per i Greci”. O “iniezioni di nuove liquidità per Atene”. Quando invece dovrebbero scrivere: “Le banche ottengono di nuovo denaro dei contribuenti”. Lasciateci perdere con i vostri soldi! Questo è niente di più che l’aiuto per BNP, Société Générale e Deutsche Bank.

Recentemente, il leader del partito socialdemocratico, Sigmar Gabriel, ha dichiarato: “Non permetteremo che gli imprenditori tedeschi e le loro famiglie paghino per le promesse elettorali esagerate del governo greco.”

Se tu sapessi come ho conosciuto Gabriel, allora dovresti sentirti imbarazzato per queste parole.

Lei parla per enigmi.

Questo è quanto posso dire: abbiamo avuto una conversazione molto lunga nel suo ufficio di Berlino all’inizio dell’anno. E’ stato come essere tra fratelli. Non c’era sentore di una divergenza di opinioni. E’ stato fantastico, proprio come se stessi parlando con un membro di Syriza. Un compagno.

E poi, poco dopo, trovo che lui che ci addossa delle cose che noi non abbiamo fatto. Incredibile. E che cosa intende con “promesse elettorali” esagerate? Abbiamo solo detto che vogliamo prenderci cura di coloro che sono più svantaggiati.

E non siete riusciti a fare nemmeno questo.

Che vuol dire?

Nella migliore delle ipotesi hai aiutato i poveri con sussidi per un valore di € 200.000.000. Ma avete dato decine di miliardi in sgravi fiscali ai ricchi. Non avete nemmeno toccato le attività della chiesa, nemmeno i circa € 200.000.000.000 depositati in Svizzera o in altri posti all’estero. Direi che un fallimento, non è vero?

Sciocchezze. Chi dice che è così o sta mentendo o è male informato. Abbiamo cercato di attuare un programma di emergenza alimentare per i poveri ma la troika non ha consentito di più. Abbiamo cercato di agire contro i ricchi, gli oligarchi e gli squali, e ce l’hanno annullato. Ho chiesto aiuto a questi temi dai miei interlocutori a Berlino, Bruxelles e Parigi. Ma non era urgente per loro. Invece, l’Eurogruppo ci ha detto senza tanti complimenti che non dobbiamo fare nulla di nostra iniziativa.

Se lo facessimo, ci avrebbero punito. Non ne abbiamo avuto la possibilità. Volevano solo un ostruzionismo per noi. Quando abbiamo comunque preso provvedimenti contro gli oligarchi, la troika li ha semplicemente protetti.

… Se quello che dice è vero, allora…

Cosa vuol dire “Se quello che dici è vero”? È la verità. Fin dall’inizio l’obiettivo era quello di provocare il collasso per il nostro governo o di rovesciarlo.

Stai parlando di un paese nel 21° secolo?

Sì. Avevo aspettative elevate quando sono entrato in politica. Ma poi la grande sorpresa per me fu constatare quanto poco il concetto di democrazia significhi per i giocatori più importanti. Quanto essi siano indifferenti per l’impatto tangibile delle loro politiche. Quando ho voluto affrontare la questione in dell’Eurogruppo, Dijsselbloem immediatamente mi ha silenziato, dicendo: “Noi non parliamo di questo. È troppo politico!”

Sembra amareggiato.

No. In tutto questa euro-crisi, la domanda non è mai se la struttura della zona euro è il motivo per cui tutto è diventato instabile. Il fatto che i paesi in surplus sono stati costretti nella camicia di forza di una moneta comune con i paesi importatori. Tutto ciò che si sente è che i Mediterranei pigri hanno vissuto oltre le proprie possibilità e che dovrebbero diventare semplicemente gente laboriosa e frugale come i tedeschi.

Questo è il mantra.

E cosa c’è di sbagliato in questo?

E’ tutta una questione di rapporti di forza. Chi era responsabile per l’assegnazione di tutti quei prestiti? La “BMW Bank”. La Banca BMW. La Mercedes-Benz Bank. Acquista! Buon divertimento! Ecco un prestito, non è necessario il proprio denaro! Ma ogni mutuatario spericolato è di fronte ad un creditore spietato. I banchieri erano pienamente consapevoli che stavano dentro ad un immenso gioco d’azzardo, ma sono stati guidati da una avidità sfrenata.

Negli ultimi cinque anni, centinaia di esperti, economisti e politici sono stati impegnati ad armeggiare con la crisi greca, promettendo più volte che le cose stavano andando in salita. Ma la situazione ora è peggio che mai. La domanda fondamentale rimane: i poteri sono realmente interessati a porre fine a questa crisi?

Cosa, scusi?

Questa crisi del secolo è troppo ghiotta per lasciarla inutilizzata. A destra, in via preliminare, Schäuble mi ha detto che non potevamo più permetterci il nostro stato sociale. In questo senso, stanno spudoratamente approfittando della catastrofe umanitaria. Grazie a questa crisi, possono ora implementare tutte queste cose dolorose – tagli salariali, tagli alle pensioni, privatizzazione , tutte cose che non porterebbero mai voti in un’elezione.

E’ stato detto che eri un giocatore d’azzardo e un avventuriero nel corso dei negoziati. Una perditempo.

Sì, anche questo è stato detto. Guerra psicologica a tutti i livelli. Se hai una conversazione e discussione informale con Dijsselbloem o con Schäuble, allora stai sicuro che i dettagli di quella conversazione privata appariranno su internet entro dieci minuti in una forma totalmente distorta. Molto dannosa per te.

Sei un teorico della cospirazione.

No.

Ma siccome è considerato una persona “So tutto” , ciò fa saltare i nervi a molta gente che dice: Varoufakis, il brillante professore.

Oh, questa è spazzatura. Ma l’Eurogruppo è dove il volto futuro dell’Europa si sta formando, in cui vengono prese le decisioni che riguardano la vita di milioni di persone. Dove, se non qui, dovremmo avere discussioni?

Vi siete mai accaldati troppo in uno di questi incontri?

No, io sono sempre rimasto calmo. Il tono di queste riunioni è spesso grossolano e maleducato. Schäuble è noto per partire per la tangente e può essere molto offensivo.

Una volta ho assistito come ha fatto a pezzi il presidente della Bce Mario Draghi e ha dato a Dijsselbloem, il capo dell’Eurogruppo, una vera e propria lavata di capo.

Non l’ha mai fatto con me, era sempre molto gentile. Gli ho fatto buona impressione, mi piace Wolfgang. E penso che apprezzi la mia competenza. Sa esattamente quello che vuole: un’ Europa autoritaria, molto meno assistenzialismo. Ad un certo punto abbiamo raggiunto la fase in cui gli ho detto che noi avevamo deciso di attuare una politica diversa. Ha solo detto che ci sono stati trattati che dovevano essere rispettati.

Gli ho chiesto, se di conseguenza la volontà degli elettori non contava nulla in ogni caso, se era meglio sospendere la democrazia nei paesi oppressi dai debiti. Lui non mi ha mai dato una risposta.

Rimpiange il giorno in cui è entrato in politica?

Sì e no. Sono sempre stata una persona politica e ciò dipende anche dalla mia famiglia. Mio padre ha trascorso quattro anni in un campo di prigionia durante la guerra civile perché ha rifiutato di denunciare i comunisti. Era un liberale, cresciuto nello spirito della Rivoluzione francese. Rousseau, Voltaire, quelli erano i suoi dèi; la libertà di spirito era quello che contava per lui. Mio padre, la persona più cordiale sulla terra, è stato brutalmente torturato. Un mio zio, che ho visitato anche spesso, fu imprigionato e condannato a morte durante il periodo della giunta. Cose del genere ti politicizzano. Vuoi sentire quanto è pazzo questo mondo?

Sto ascoltando.

Mia madre odiava tutti quelli di sinistra. A quel tempo era un membro di una radicale organizzazione terroristica di destra. Uno dei suoi compiti era di spiare mio padre come capo del corpo studentesco di Atene. Ecco come hanno avuto modo di conoscersi.

Hai ragione: è pazzesco.

Così è. E ci fu un’altra cosa che mi ha politicizzato. Mia madre parlava tedesco molto bene, e quando avevo tre anni, ho cominciato a imparare anche il tedesco. Così a partire dall’età di sei anni, durante la dittatura militare di sette anni, ho usato il tedesco: mi nascondevo sotto le coperte con i miei genitori alla sera tardi e segretamente ascoltavamo le trasmissioni su Deutsche Welle. E’ stato il nostro legame con la libertà. È così che ho imparato a conoscere Willy Brandt. Durante gli anni tristi della giunta, abbiamo passato ogni vacanza estiva nel sud della Germania o in Austria – è stata una breve fuga dalla dittatura. Quindi io sono sempre stato politico. E quando la crisi in Grecia davvero è arrivata al massimo nel 2010, mi sono impegnato scrivendo articoli e pezzi di economia.

Come è stato il tuo primo giorno di lavoro?

Entrai in Ministero quando se ne erano già andati gli altri, a parte alcuni segretari. Non c’erano i computer portatili, niente internet, niente. I miei predecessori avevano completamente svuotato il posto. Così mi sono seduto lì da solo con il mio zaino e il computer che avevo portato con me.

Questo è abbastanza strano.

Ho quindi proceduto a costruire un piccolo, giovane, team altamente motivato. Durante i primi incontri con la troika, la mia squadra era composta da sei persone. Seduti di fronte a noi ci sono stati ministri che volevano dividere e svendere il nostro paese agli investitori. E ognuno di questi ministri è stato sostenuto da un apparato fino a mille persone.

Non ha maledetto il giorno in cui ha promesso a Tsipras di accettare di essere un suo ministro?

No, assolutamente. Perché ho ​​dovuto dire ‘Sì’. Era mio dovere.

Ma è stato un fallimento totale.

Io non lo credo,davvero. Penso che, sebbene per breve tempo, io sia stato in grado di mostrare a molte persone che ci sono alternative a questa politica di austerità senza cuore e sbagliata. Sei un sostenitore della teoria dei giochi. Ma Schäuble come vecchio pragmatista l’ha sconfitta.

In questo gioco ero nudo, e lui era un gladiatore pesantemente armato. Si può essere anche molto intelligente, quanto volete, ma se il tuo avversario è seduto in un carro armato mentre ti trovi a fissare la canna della pistola, allora anche i più forti argomenti non ti aiuteranno. Schäuble rappresenta la Germania, e la Germania è la centrale elettrica dell’Europa. Che costituisce il punto di forza dei suoi argomenti. Non la saggezza.

Crede di avere lasciato il segno nella storia della politica greca?

Solo il tempo lo dirà. La Storia va avanti. Che cosa succederà dopo?

Ci sarà una nuova elezione?

Penso che sia inevitabile.

Sarà Syriza andare in pezzi? Finirà in agitazione? O solo nella disperazione silenziosa?

Tutto è possibile, perché troppe persone sono disilluse.

Sembra disperato.

Non sono mai disperato. So che molte persone hanno preso coraggio dalla mia politica. Quando i carri armati sovietici sono entrati in Polonia per schiacciare la Primavera di Praga, non hanno distrutto la sete del popolo per la libertà.

La battaglia continua.

Proprio di recente ho visitato la Germania e innumerevoli persone mi hanno avvicinato per strada, dicendo: “Tu ci hai dato il coraggio di credere che un’Europa migliore è possibile.”

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