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Roma si tinge di viola

Più di 200.000 partecipanti alla manifestazione organizzata dal Popolo viola. Chiedono le dimissioni di Berlusconi.

Ieri a Piazza del Popolo a Roma si sono trovati più di 200.000 persone che manifestavano per la legalità e il rispetto della costituzione.
 
Gianfranco Mascia il leader del popolo Viola: "Mi chiedono di dire quanti siamo, mi chiedono i numeri, io rispondo chissenefrega! La piazza è completamente piena, piena quanto lo era per la manifestazione sulla libertà di stampa. Quanti erano allora? 200 mila? Noi siamo quanti loro"
 
Tante bandiere, magliette e sciarpe viola hanno riempito piazza del Popolo. Tanti cartelli e striscioni: "Opposizione se ci sei batti un colpo", "la legge è uguale per tutti", "più che viola cianotica" e poi un pupazzo che raffigura Berlusconi con la scritta "piccolo uomo, grande corruttore". Presenti anche Travaglio, Flores d’Arcais, Guida Scorza, Norma Rangeri, Gianni Minà, Gioacchino Genchi, Ernesto Ruffini; ma anche tante formazioni politiche: Dai Radicali al Pd, dall’Idv al Pdci-Federazione della Sinistra, per ribadire che "La legge è uguale per tutti" e per "difendere la Costituzione".
 
"L’Italia dei valori sin dai primi giorni ha contribuito a costruire la piazza per resistere al talebano Berlusconi. Per questa ragione siamo contenti che, a forza di pungolare, il Partito democratico sta dando segni di risveglio", ha commentato il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Non ci vogliamo mettere in gara con il Pd - ha precisato Di Pietro - ma insieme a loro offrire un’alternativa di governo al paese". Il leader dell’IdV commenta anche le recenti dichiarazioni di napolitano: "Noi rispettiamo il capo dello Stato ma in questo momento c’è un talebano a palazzo Chigi che uccide la democrazia, annichilisce la legalità, fa carta straccia della Costituzione".
 
"Sono qui per dirvi non mollate, dovete tenere duro, spazzare via tutta la classe dirigente del Paese, chi dirige la sanità, l’istruzione e i politici che sono i peggiori", dice il regista Mario Monicelli. 

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