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 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Operai all’arrembaggio, petroliera occupata a Trapani

Operai all’arrembaggio, petroliera occupata a Trapani

Stanno lottando soli. Abbandonati dai sindacati, che volevano farli firmare, hanno occupato la petroliera “Marettimo Mednav” che loro stessi hanno costruito nel Cantiere Navale di Trapani: 20 operai vivono senza luce da 18 giorni. Una lotta estrema e simbolica nel porto siciliano fatta da uomini coraggiosi, testardi, che a vederli sembrano davvero dei lupi di mare: ”Non possiamo arrenderci, non possiamo”, dicono questi nuovi naufraghi del lavoro. “Non riuscirete ad affonderci!” Da oggi L’isola dei cassintegrati seguirà e racconterà la loro protesta estrema…

Cinquantotto lavoratori sotto licenziamento. Cinquantotto famiglie che rischiano di finire in mezzo alla strada perché il padrone del cantiere navale di Trapani ha deciso di liberarsi di loro e distruggere una delle realtà produttive più importanti della città. Un’operazione di macelleria sociale vergognosa che non trova giustificazioni. Le commesse per il cantiere non sono mai mancate. È mancata, invece, una gestione sana e lungimirante da parte dell’azienda che, adesso, vuole tagliare i costi tagliando i posti di lavoro.

Due mesi di presidio permanente davanti i cancelli del Cantiere, discussioni, assemblee, solidarietà. Ma chi dovrebbe tutelare i loro diritti non si fa sentire, gli operai si sentono abbandonati: e allora hanno preso in mano il nostro futuro e con un gesto estremo si sono presi quello che è loro, quello che hanno costruito con le loro stesse mani e sacrifici.

Con un’azione piratesca d’ammutinamento hanno occupato la petroliera Marettimo Mednav (qui le foto).

“Siamo preoccupatissimi per il nostro futuro ma siamo determinati: non scenderemo dalla nave finché non ci verranno date risposte concrete. Quello che vogliamo è il diritto, conquistato in anni di lavoro e dedizione, a poter vivere una vita dignitosa e garantire sicurezza ai nostri figli”.

Questa ciurma di operai è irremovibile:

“La città di Trapani non può permettersi questo sfacelo occupazionale: anche altre aziende minacciano di licenziare, e sarebbe auspicabile che tutti i lavoratori trapanesi si unissero per fare fronte comune contro i ricatti padronali. Noi non vogliamo pagare per colpe che non sono nostre”.

Ogni sera intorno alle 23:00 gli operai all’arrembaggio della Marettimo Mednav ricordano alla cittadinanza trapanese la loro esistenza con un disperato TamTam tribale, che risuona per le vie limitrofe al porto, riecheggia sui balconi e sulle terrazze dei familiari e amici dei 58 operai prossimi alla mobilità. Quel TamTam torna indietro amplificato dai loro concittadini che a loro volta con mestoli e casseruole danno vita a questo splendido fenomeno chiamato “solidarietà”. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.21) 16 dicembre 2011 10:19

    iL PROBLEMA ha sempre la stessa matrice. Abbiamo sempre più trasferito le competenze e le autirità dello Stato dei Cittadini a quelle di pochi privati (furbi e con in mano la comunicazione che divide ed impera).

    Riprendiamoci lo Stato in forma moderna ed etica. Con interne si possono controllare )prima e dopo) tutte le leggi da applicare.

    Ad iniziare dall’emessione del denaro.

    www.etchampion.org Un Comitato Etico nato per fare rete con l’autonomia di ciascuno.

     

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