Obama investe nelle fonti rinnovabili, Berlusconi nelle mille proroghe
La ripresa dalla crisi economica inizia, come ormai tutti sapete, negli Usa, dalle fonti rinnovabili. Nel pacchetto anti crisi varato dalla presidenza di Obama, le fonti rinnovabili e il loro incentivo si guadagnano una fetta di torta corrispondente a 30 miliardi di dollari.
Berlusconi ed il suo governo, attraverso il decreto milleproroghe di fatto salutano con un fazzoletto bianco la nave ecologica di Obama, sopprimendo l’idea del precedente governo Prodi di incentivare la produzione di onti rinnovabili ogniqualvolta si presentasse un progetto di una nuova costruzione:
"Nella finanziaria del 2008 il Governo Prodi aveva introdotto, a decorrere dal 10 gennaio 2009, l’obbligo per gli edifici di nuova costruzione, ai fini del rilascio del permesso di costruire, di installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento." (da Marcella Zappaterra)
In sordina, mentre gli Usa cambiano rotta e decidono per la sostenibilità ecologica, l’Italia, da sola, pensa al nucleare, blocca le strade di investimento ecologiche e affronta la crisi sostenendo quasi esclusivamente il mondo dell’auto.
E tutto questo dopo aver miseramente tentato di cancellare le detrazioni del 55% a chi modificasse precedenti costruzioni con particolare attenzione all’ambiente ed alle fonti rinnovabili.
Con questo post Riciard’s aderisce al richiamo di Marcella Zappaterra, precedentemente de Il kuda, ma non solo, ne approfitta per ricordarvi, visto che siamo in tema, di Lasciare l’auto a piedi il 28 febbraio.
Berlusconi vuole lasciare a piedi l’ambiente. Noi, come primo passo, lasciamoci le macchine.
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