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Napoli | Je So’ Pazzo festival 2016: costruiamo il potere popolare

Abbiamo avuto un’idea un po’ pazza: metter su un bel festival nel weekend del 9-11 settembre, per concederci un ultimo momento di vacanza e iniziare alla grande un nuovo anno di lotta. Pensiamo a una tre giorni di dibattiti, workshop, cene, mostre, stand, teatro e concerti, in cui vengano all’Ex OPG persone da tutta Napoli e da tutta l’Italia, persone di diverse età, percorsi e storie, accomunate però dalla voglia di cambiare questo paese e costruire, dal basso, qualcosa di serio, di incisivo, che possa da subito ottenere dei risultati tangibili…

Un fine settimana in cui vecchi militanti e giovani inquieti, studenti, lavoratori e disoccupati, centri sociali, associazioni e comitati territoriali da tutto il paese, si ritroveranno, fuori da ogni ritualità, per:

- conoscersi e divertirsi, perché la politica è anche gioia, costruzione, è stare assieme;

- confrontarsi sulle rispettive esperienze, raccontandosi lotte e attività, mettendo in comune i propri saperi e facendo circolare pratiche efficaci; 

- dibattere di politica, sia organizzandoci per le scadenze che ci aspettano, come il referendum sulla costituzione, sia condividendo una visione più generale e di lungo periodo, una strategia complessiva per “abolire lo stato di cose presenti”.

La comunità che ogni giorno vive l’Ex OPG sarà lieta di ospitarvi e di farvi conoscere Napoli, la città, il suo cibo, la sua musica, ma soprattutto i tentativi che si stanno facendo qui per uscire da questa crisi che ci sta massacrando. Tentativi che abbiamo raccolto sotto il nome di “potere popolare”, ovvero quell’insieme di pratiche e di interventi che mirano, attraverso la partecipazione dal basso e l’autorganizzazione della maggioranza, a migliorare da subito le condizioni di vita dei cittadini, a imporre i loro bisogni alle amministrazioni.

Il “potere popolare” ci sembra infatti essere la chiave per superare l’impasse in cui questa crisi economica ha relegato la sinistra e i movimenti, incapaci di incidere sul complesso della società, da un lato per ideologia o puro antagonismo senza progetto, da un altro lato per un’attitudine riformista, per la distanza dai problemi reali, per la voglia di conservare le piccole rendite di posizione e non sporcarsi le mani… Si sta invece facendo avanti una nuova generazione che è interessata a un cambiamento senza compromessi, ma che per produrlo sa che bisogna innanzitutto uscire dalle “nicchie” e radicarsi fra le masse, partire dal lavoro quotidiano sui territori, mobilitando persone anche molto lontane dalla politica su questioni che le riguardano da vicino, mostrando come, se si organizzano, possono effettivamente essere efficaci, controllando le amministrazioni ma anche ciò che fanno i poteri privati, cercando di inserire da subito in ogni istituzione, ente, azienda, elementi di resistenza e persino di offensiva contro il regime liberista.

In fondo non si tratta di inventare chissà che, si tratta di recuperare la parte migliore della nostra tradizione pratica e teorica, di sincronizzarsi con le domande e le soluzioni che le classi popolari hanno già elaborato in questi anni, di imparare dalle esperienze positive che si sono date dal Venezuela al Kurdistan passando per la Spagna, la Grecia, e la Turchia...

Siamo convinti che in tutta Italia ci sia chi, con lucidità e umiltà, ma anche con entusiasmo e speranza, sta facendo questo tipo di riflessioni. Perché le condizioni oggettive per produrre un cambiamento reale ci sono tutte, perché c’è una forte domanda sociale di sinistra, e persino una memoria di quando i conflitti e la politica facevano fare passi in avanti, serve “solo” riuscire a federare le tante persone che lottano, i tanti piccoli gruppi, comitati, associazioni, bande, in un vero e proprio esercito, che ci consenta di superare barriere e pregiudizi, di ragionare intorno a un programma condiviso, di mettere fine alle politiche di austerità, ai tagli, alla chiusura di scuole, ospedali e servizi, allo sfruttamento e all’isolamento, alla depressione, alla rabbia, a tutti i danni che queste cose producono.

Noi siamo insoddisfatti di quello che c’è, di partiti e sindacati, ma anche delle ritualità e delle autoreferenzialità del “movimento”, pensiamo che così non si riesca a parlare e coinvolgere gli sfruttati e gli oppressi. Pensiamo che il compito della nostra generazione sia quello di osare e avere il coraggio di ricostruire qualcosa di grande, di nazionale, di credibile, che sappia far sentire ovunque la voce degli esclusi, che sappia dare un orizzonte, un sogno concreto, a un popolo che ogni giorno di più scivola nella povertà, nella depressione, nella barbarie.

Noi crediamo davvero che si possa vincere. Però per farlo dobbiamo iniziare a costruire le condizioni per questa vittoria, a darci un po’ di programmazione, a elaborare una tattica e una strategia. Perché non possiamo perdere altre occasioni, perché se non ci muoviamo noi si muoverà qualcun altro e farà molto peggio.

Per tutti questi motivi speriamo davvero di vedervi. Anche perché sappiamo che sarà un momento bello e forse pure un po’ storico. D’altronde, quale luogo migliore di un manicomio per sognare e fare cose da pazzi?

 

9-10-11 settembre 2016 | Ex OPG "Je so' Pazzo" 
via Imbriani 218, Materdei (Napoli) [Info utili]

PROGRAMMA DELLE GIORNATE [in continuo aggiornamento]
evento facebook 

VENERDÌ 9 SETTEMBRE

Ore 16 - Visite guidate dell’Ex OPG, con psichiatri, “gruppo memoria” e mostra interattiva. Un piccolo viaggio per comprendere cosa erano gli OPG, cos’è la malattia mentale e come viene trattata, perché non può darsi un reale cambiamento senza una presa in carico dei problemi cognitivi, affettivi, relazionali, senza la comprensione dell’impatto del capitalismo e dell’autorità sulla psiche delle persone.

Ore 17:00 – Assemblea: “La posta in palio del referendum costituzionale. Lotte sociali, scontri istituzionali e futuro della democrazia” [più info - workshop e dibattiti] 
intervengono

- Anna Falcone (avvocato)
- Giuseppe Aragno (storico)

Ore 20:00 - Cena Sociale

Ore 21:00 – Vi raccontiamo Napoli attraverso il cinema. [più info - spettacoli]

Ore 22:00 – Concerto

Peppe Servillo & Solis String Quartet

[più info - spettacoli]

 

SABATO 10 SETTEMBRE

Ore 10:30 - Quattro workshop in contemporanea: confronti orizzontali pensati per scambiarsi pratiche e imparare l’uno dall’altro, per riuscire a intervenire sempre meglio sul contesto sociale
TAVOLO 1. “Ripartiamo dal lavoro: lotte, sindacato, autonomia di classe”
TAVOLO 2. “Dal mutualismo all’intervento politico”
TAVOLO 3. “Migranti, comunità e pratiche antirazziste”
TAVOLO 4. “Scuola, università, formazione e cultura: fondamentale terreno di lotta”

[più info - workshop e dibattiti]

Ore 16:00 - Visite guidate dell’Ex OPG, con psichiatri, “gruppo memoria” e mostra interattiva

Ore 17:00 - Assemblea plenaria: “Esperienze di potere popolare in Italia, in Europa e nel mondo. Teorie, forme e pratiche del socialismo del ventunesimo secolo” [più info - workshop e dibattiti] 
intervegono

- Nicoletta Dosio (Movimento No Tav)
- Alp Altinörs (Turchia - vicepresidente HDP)
- Luigi De Magistris (Sindaco di Napoli)
- Responsabile politico KOE (Grecia)

Ore 20:00 - Cena Sociale. Il ricavato andrà a sostenere le spese legali dei NO TAV per i processi in atto

Ore 21:00 – Spettacolo teatrale a cura del Teatro Popolare dell'Ex OPG

“L’ABC della guerra”, di Bertolt Brecht

[più info - spettacoli]

Ore 22:00 – Concerto

Pietra Montecorvino | Slivovitz

[più info - spettacoli]

 

DOMENICA 11 SETTEBRE

Ore 9:30 - Colazione sociale

Ore 10:30 - Assemblea plenaria: “Potere popolare e organizzazione politica” [più info - workshop e dibattiti]

Ore 13:30 - Pranzo sociale e saluti

 

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